Sperabilmente oltre l'attuale vergogna di Israele
Se non sapessi, come so, che le guerre portano solo lutti e odi sempre maggiori...
Se non fossi, come sono, un convinto assertore che il giusto concetto di “Patria” può diventare il più subdolo degli alibi per coprire le peggiori nefandezze...
Se non credessi, come credo, che non si devono giudicare i Popoli come un unico grande e omogeneo “contenitore umano”... se, se, se …. allora dovrei tacere.
Ma invece, dopo aver condannato la inumana strage perpetrata da Hamas su inermi civili israeliani, oggi non posso non dire a chiare lettere: Vergogna Israele!
E infatti sul massacro di innocenti che sta continuando a perpetrare l'esercito israeliano a Gaza, cercando un assai poco verosimile azzeramento di Hamas, non posso tacere.
“Vergogna Israele” che ribalta peraltro l'incredibile dichiarazione – un vero e proprio rovesciamento delle parti - rivolto al segretario generale delle Nazioni Unite Guterres da parte del ministro degli Esteri dell'irresponsabile governo israeliano. https://www.adnkronos.com/internazionale/esteri/israele-onu-nuovo-scontro-guterres-gaza-cimitero-di-bambini-cohen-vergogna_34URKEaUuh73224YbOomFb
Ma so anche che in Israele come anche nella frantumata Palestina ci sono uomini di buona volontà che antepongono le ragione della comune dolente umanità a quelle di una logica autodistruttiva mascherata da solo presunti interessi nazionali.
So che molti Israeliani hanno osteggiato e continuano ad osteggiare il proprio Governo anche nel perseguimento di logiche oppressive nei confronti dei Palestinesi della Cisgiordania. Azioni oppressive esercitate dai coloni addirittura attraverso l'occupazione sistematica dei loro territori in aperta sfida al Diritto internazionale sancito anche da esplicite risoluzioni ONU. Come so che non pochi Palestinesi non si identificano nei metodi di Hamas.
So soprattutto distinguere, alla maniera di don Lorenzo Milani, ciò che lui ebbe a dire rivolto ai giudici e ai cappellani militari italiani ma di valenza universale: “Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri, allora io dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni son la mia Patria, gli altri i miei stranieri.”
So anche che il consesso mondiale, se non vuole innescare reazioni a catena, deve saper trovare un'equa soluzione che metta al centro della propria azione la volontà di preservare primariamente i diritti umani di ogni uomo e non gli interessi nazionalistici che spesso trasudano quelli economici, a partire dalle convenienze del mercato delle armi.
Su quanto pensavo della situazione creatasi dopo l'atroce ed inumana strage di inermi civili perpetrata da Hamas che ha generato un'altrettanta e ancor più inumana reazione di Israele mi ero già più volte pubblicamente espresso ma come non vedere ora la sempre più asimmetrica condizione che sta riducendo la striscia di Gaza ad un vero e proprio “campo di sterminio”.
E come purtroppo non riscontrare una tremenda somiglianza col rapporto numerico decuplicato per le rappresaglie su innocenti legato ad un cupo passato di guerra mondiale di e l'enorme sproporzione, tra quanto subito dalla popolazione civile di Israele e quanto sta perpetrando il suo esercito al servizio di un irresponsabile cricca di estremisti guidati da Benjamin Netanyahu?
E come non cogliere lo stridente ed ineludibile contrasto, nei continui e spesso sbilanciati servizi televisivi, tra le immagini di una Gerusalemme apparentemente normale e la “lunare” situazione di Gaza city ormai quasi completamente rasa al suolo e con migliaia di morti civili, in gran parte donne e bambini?
Come non provare un moto di profonda e crescente indignazione nei confronti di un governo ultra estremista israeliano che rischia di far sorgere un dubbio atroce in coloro che, come me, hanno ritenuto doveroso portare ad Auschwitz, in tempi antesignani, i propri cari anche minori per prendere profonda coscienza di quanto lì era crudelmente successo: non è che le polveri di milioni di deportati dissolti nei forni, che hanno in modo inquietante impresso un anomalo colore nero a quelle come altre analoghe terre, stiano “rigirandosi” scioccati da quanto alcuni loro “eredi” stanno facendo subire ad altrettante inermi popolazioni civili?
A barbarie non si risponde moltiplicando barbarie e non esiste atto terroristico che giustifichi altre violazioni del diritto internazionale e del diritto umanitario!
La speranza è che una sempre più crescente spinta di “neutralizzazione” di tali distruttive “dirigenze”, a partire da quelle attuali israeliane, come anche dei peggiori impulsi che albergano nelle menti degli uomini nelle loro varie declinazioni nazionalistiche, si faccia largo a tutti i livelli e a tutte le latitudini.
Si saldino quindi gli sforzi di tutti gli “uomini e le donne di buona volontà”, senza alcun tipo di distinzione, nel pretendere una immediata cessazione del fuoco e la ripartenza, portandola finalmente a compimento, della trattativa secondo la formula ormai arcinota, quanto sinora disattesa, di “due Popoli e due Stati”. Qui un eloquente e recentissimo contributo di chi conosce bene da anni queste realtà: https://www.vaticannews.va/it/chiesa/news/2023-11/pizzaballa-terra-santa-gaza-un-mese-guerra-pace-osservatore.html
E che si costruisca così una Pace durevole, superando lentamente odi e rancori, avendo ben presente ciò che un sindaco locale ha, ben oltre la solita retorica e con valenza universale, saggiamente affermato in occasione delle celebrazioni dell'ultimo “4 novembre”: “il nazionalismo ci ha portato all’“Inutile strage” che ora stiamo ricordando e sta a noi impegnarci perché tutto questo non si ripeta”.
Che alla forza del Diritto non si sostituisca, nei fatti, il “diritto” della Forza e non prevalga mai il principio dei “due pesi e due misure”.
Sarebbe il miglior modo per legittimare la rincorsa agli armamenti e per autodistruggerci.
Se non fossi, come sono, un convinto assertore che il giusto concetto di “Patria” può diventare il più subdolo degli alibi per coprire le peggiori nefandezze...
Se non credessi, come credo, che non si devono giudicare i Popoli come un unico grande e omogeneo “contenitore umano”... se, se, se …. allora dovrei tacere.
Ma invece, dopo aver condannato la inumana strage perpetrata da Hamas su inermi civili israeliani, oggi non posso non dire a chiare lettere: Vergogna Israele!
E infatti sul massacro di innocenti che sta continuando a perpetrare l'esercito israeliano a Gaza, cercando un assai poco verosimile azzeramento di Hamas, non posso tacere.
“Vergogna Israele” che ribalta peraltro l'incredibile dichiarazione – un vero e proprio rovesciamento delle parti - rivolto al segretario generale delle Nazioni Unite Guterres da parte del ministro degli Esteri dell'irresponsabile governo israeliano. https://www.adnkronos.com/internazionale/esteri/israele-onu-nuovo-scontro-guterres-gaza-cimitero-di-bambini-cohen-vergogna_34URKEaUuh73224YbOomFb
Ma so anche che in Israele come anche nella frantumata Palestina ci sono uomini di buona volontà che antepongono le ragione della comune dolente umanità a quelle di una logica autodistruttiva mascherata da solo presunti interessi nazionali.
So che molti Israeliani hanno osteggiato e continuano ad osteggiare il proprio Governo anche nel perseguimento di logiche oppressive nei confronti dei Palestinesi della Cisgiordania. Azioni oppressive esercitate dai coloni addirittura attraverso l'occupazione sistematica dei loro territori in aperta sfida al Diritto internazionale sancito anche da esplicite risoluzioni ONU. Come so che non pochi Palestinesi non si identificano nei metodi di Hamas.
So soprattutto distinguere, alla maniera di don Lorenzo Milani, ciò che lui ebbe a dire rivolto ai giudici e ai cappellani militari italiani ma di valenza universale: “Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri, allora io dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni son la mia Patria, gli altri i miei stranieri.”
So anche che il consesso mondiale, se non vuole innescare reazioni a catena, deve saper trovare un'equa soluzione che metta al centro della propria azione la volontà di preservare primariamente i diritti umani di ogni uomo e non gli interessi nazionalistici che spesso trasudano quelli economici, a partire dalle convenienze del mercato delle armi.
Su quanto pensavo della situazione creatasi dopo l'atroce ed inumana strage di inermi civili perpetrata da Hamas che ha generato un'altrettanta e ancor più inumana reazione di Israele mi ero già più volte pubblicamente espresso ma come non vedere ora la sempre più asimmetrica condizione che sta riducendo la striscia di Gaza ad un vero e proprio “campo di sterminio”.
E come purtroppo non riscontrare una tremenda somiglianza col rapporto numerico decuplicato per le rappresaglie su innocenti legato ad un cupo passato di guerra mondiale di e l'enorme sproporzione, tra quanto subito dalla popolazione civile di Israele e quanto sta perpetrando il suo esercito al servizio di un irresponsabile cricca di estremisti guidati da Benjamin Netanyahu?
E come non cogliere lo stridente ed ineludibile contrasto, nei continui e spesso sbilanciati servizi televisivi, tra le immagini di una Gerusalemme apparentemente normale e la “lunare” situazione di Gaza city ormai quasi completamente rasa al suolo e con migliaia di morti civili, in gran parte donne e bambini?
Come non provare un moto di profonda e crescente indignazione nei confronti di un governo ultra estremista israeliano che rischia di far sorgere un dubbio atroce in coloro che, come me, hanno ritenuto doveroso portare ad Auschwitz, in tempi antesignani, i propri cari anche minori per prendere profonda coscienza di quanto lì era crudelmente successo: non è che le polveri di milioni di deportati dissolti nei forni, che hanno in modo inquietante impresso un anomalo colore nero a quelle come altre analoghe terre, stiano “rigirandosi” scioccati da quanto alcuni loro “eredi” stanno facendo subire ad altrettante inermi popolazioni civili?
A barbarie non si risponde moltiplicando barbarie e non esiste atto terroristico che giustifichi altre violazioni del diritto internazionale e del diritto umanitario!
La speranza è che una sempre più crescente spinta di “neutralizzazione” di tali distruttive “dirigenze”, a partire da quelle attuali israeliane, come anche dei peggiori impulsi che albergano nelle menti degli uomini nelle loro varie declinazioni nazionalistiche, si faccia largo a tutti i livelli e a tutte le latitudini.
Si saldino quindi gli sforzi di tutti gli “uomini e le donne di buona volontà”, senza alcun tipo di distinzione, nel pretendere una immediata cessazione del fuoco e la ripartenza, portandola finalmente a compimento, della trattativa secondo la formula ormai arcinota, quanto sinora disattesa, di “due Popoli e due Stati”. Qui un eloquente e recentissimo contributo di chi conosce bene da anni queste realtà: https://www.vaticannews.va/it/chiesa/news/2023-11/pizzaballa-terra-santa-gaza-un-mese-guerra-pace-osservatore.html
E che si costruisca così una Pace durevole, superando lentamente odi e rancori, avendo ben presente ciò che un sindaco locale ha, ben oltre la solita retorica e con valenza universale, saggiamente affermato in occasione delle celebrazioni dell'ultimo “4 novembre”: “il nazionalismo ci ha portato all’“Inutile strage” che ora stiamo ricordando e sta a noi impegnarci perché tutto questo non si ripeta”.
Che alla forza del Diritto non si sostituisca, nei fatti, il “diritto” della Forza e non prevalga mai il principio dei “due pesi e due misure”.
Sarebbe il miglior modo per legittimare la rincorsa agli armamenti e per autodistruggerci.
Germano Bosisio