Oggiono: previsto il restauro per il monumento ai caduti e nel 2024 la pietra di inciampo
Il monumento ai caduti di Oggiono verrà presto restaurato. L'amministrazione comunale ha approvato gli atti necessari a dare il via alle opere che riporteranno la struttura a una migliore condizione di conservazione.
Il suo obelisco è impossibile da non notare, ubicato nella centralissima Piazza Manzoni, alto diversi metri e posato al di sopra di tre imponenti gradini e di un cippo. Una struttura che, realizzata in pietra molera, risale al Primo dopo guerra, contando oggi circa un secolo d’età.
L’inquinamento, le intemperie, la pioggia e il ghiaccio nella stagione invernale hanno finito per causarne un annerimento diffuso oltre che danneggiare e comprometterne alcune parti, anche a causa della stessa pietra di cui il monumento è realizzato. Infatti, la molera, è una pietra arenaria definita “morbida” scarsamente resistente di fronte agli agenti atmosferici. Proprio per questo motivo, negli scorsi decenni, erano già stati eseguiti alcuni lavori di restauro. Tentativi talvolta indirizzati a impedire il disgregarsi del materiale pietroso e che oggi devono essere rivisti.
''Decidere di restaurare il monumento ai caduti è stata una scelta importante, perché il monumento è legato alla nostra storia ed è particolarmente sentito dagli oggionesi'' ha spiegato il sindaco Chiara Narciso.
Vi è inoltre una curiosità. Molti cittadini di Oggiono ricorderanno il monumento ai caduti quando era posizionato al centro di piazza Manzoni. Una ubicazione che forse contribuiva a trasmettere ancora di più un senso di imponenza. Nel Secondo dopo guerra venne deciso di smontare e spostare il monumento nella posizione in cui attualmente si trova, al margine nord ovest, forse per ''fare spazio'' al centro della principale piazza cittadina.
Il restauro sarà di tipo conservativo, volto a salvaguardare la struttura e le sue parti, cercando di arrestarne il degrado in corso e riconsegnandolo alla città in un migliore stato di decoro. Per le parti più danneggiate la tipologia di intervento che verrà effettuata dai tecnici sarà concordata con la Soprintendenza Archeologica, alle Belle Arti e al Paesaggio di Milano, essendo il monumento un bene sottoposto a tutela.
Sempre per la fragilità della pietra di cui è costituito il monumento e della necessità di asportare importanti strati di sporco e patine, i tecnici incaricati di eseguire l’intervento hanno proposto di adottare soluzioni di ''bio pulitura'' con prodotti meno dannosi e invasi. Per fare ciò hanno contattato il Dipartimento di Scienze per gli Alimenti, la Nutrizione e l'Ambiente dell’Università degli Studi di Milano. Una struttura che viene ritenuta all’avanguardia per questo genere di interventi.
Complessivamente i costi di restauro si aggireranno fra i 35mila e i 40mila euro. Le opere dovrebbero iniziare nei prossimi mesi. Il monumento ai caduti sarà, poi, interessato dalla posa della prima pietra di inciampo nella città di Oggiono.
Infatti, durante il prossimo anno sarà posizionata la pietra d’ottone che ricorderà la storia di Mario De Francesco deportato nei campi di concentramento tedeschi durante la seconda guerra mondiale e rimasto disperso al termine del conflitto.
Ai nomi dei caduti delle guerre mondiali, riportati sulle facciate del monumento, si aggiungerà quindi, ai suoi piedi, quello di De Francesco, figlio dell’allora medico condotto della città e dichiarato disertore dopo essere stato arruolato fra le fila della Repubblica Sociale Italiana, arrestato e deportato nel campo di concentramento di Zöschen, in Sassonia.
La pietra d’inciampo ricorderà la sua storia, ma, oltre a ciò, obbligherà a un “inciampo riflessivo”, per riflettere sulla storia, sulla deportazione e sullo sterminio, così come voluto da Gunter Demnig l’artista tedesco che nel 1992 ha dato vita a questa importante iniziativa arrivando, negli anni successivi, a posare oltre 70mila pietre di inciampo in tutta Europa.
Il suo obelisco è impossibile da non notare, ubicato nella centralissima Piazza Manzoni, alto diversi metri e posato al di sopra di tre imponenti gradini e di un cippo. Una struttura che, realizzata in pietra molera, risale al Primo dopo guerra, contando oggi circa un secolo d’età.
L’inquinamento, le intemperie, la pioggia e il ghiaccio nella stagione invernale hanno finito per causarne un annerimento diffuso oltre che danneggiare e comprometterne alcune parti, anche a causa della stessa pietra di cui il monumento è realizzato. Infatti, la molera, è una pietra arenaria definita “morbida” scarsamente resistente di fronte agli agenti atmosferici. Proprio per questo motivo, negli scorsi decenni, erano già stati eseguiti alcuni lavori di restauro. Tentativi talvolta indirizzati a impedire il disgregarsi del materiale pietroso e che oggi devono essere rivisti.
''Decidere di restaurare il monumento ai caduti è stata una scelta importante, perché il monumento è legato alla nostra storia ed è particolarmente sentito dagli oggionesi'' ha spiegato il sindaco Chiara Narciso.
Vi è inoltre una curiosità. Molti cittadini di Oggiono ricorderanno il monumento ai caduti quando era posizionato al centro di piazza Manzoni. Una ubicazione che forse contribuiva a trasmettere ancora di più un senso di imponenza. Nel Secondo dopo guerra venne deciso di smontare e spostare il monumento nella posizione in cui attualmente si trova, al margine nord ovest, forse per ''fare spazio'' al centro della principale piazza cittadina.
Il restauro sarà di tipo conservativo, volto a salvaguardare la struttura e le sue parti, cercando di arrestarne il degrado in corso e riconsegnandolo alla città in un migliore stato di decoro. Per le parti più danneggiate la tipologia di intervento che verrà effettuata dai tecnici sarà concordata con la Soprintendenza Archeologica, alle Belle Arti e al Paesaggio di Milano, essendo il monumento un bene sottoposto a tutela.
Sempre per la fragilità della pietra di cui è costituito il monumento e della necessità di asportare importanti strati di sporco e patine, i tecnici incaricati di eseguire l’intervento hanno proposto di adottare soluzioni di ''bio pulitura'' con prodotti meno dannosi e invasi. Per fare ciò hanno contattato il Dipartimento di Scienze per gli Alimenti, la Nutrizione e l'Ambiente dell’Università degli Studi di Milano. Una struttura che viene ritenuta all’avanguardia per questo genere di interventi.
Complessivamente i costi di restauro si aggireranno fra i 35mila e i 40mila euro. Le opere dovrebbero iniziare nei prossimi mesi. Il monumento ai caduti sarà, poi, interessato dalla posa della prima pietra di inciampo nella città di Oggiono.
Infatti, durante il prossimo anno sarà posizionata la pietra d’ottone che ricorderà la storia di Mario De Francesco deportato nei campi di concentramento tedeschi durante la seconda guerra mondiale e rimasto disperso al termine del conflitto.
Ai nomi dei caduti delle guerre mondiali, riportati sulle facciate del monumento, si aggiungerà quindi, ai suoi piedi, quello di De Francesco, figlio dell’allora medico condotto della città e dichiarato disertore dopo essere stato arruolato fra le fila della Repubblica Sociale Italiana, arrestato e deportato nel campo di concentramento di Zöschen, in Sassonia.
La pietra d’inciampo ricorderà la sua storia, ma, oltre a ciò, obbligherà a un “inciampo riflessivo”, per riflettere sulla storia, sulla deportazione e sullo sterminio, così come voluto da Gunter Demnig l’artista tedesco che nel 1992 ha dato vita a questa importante iniziativa arrivando, negli anni successivi, a posare oltre 70mila pietre di inciampo in tutta Europa.
L.A.