Casatenovo: in 200 alla cena in oratorio con l'Aido nel ricordo di Simone Fumagalli
Un'iniziativa bellissima che ha unito quasi duecento persone, nel ricordo di Simone Fumagalli. Sabato sera la ''casa del giovane'' presso l'oratorio San Giorgio di Casatenovo, è stata invasa da una moltitudine di emozioni e di ricordi. Su tutti quello del 19enne, venuto a mancare lo scorso maggio a seguito di un drammatico sinistro stradale.
Stava facendo ritorno a casa al termine di una serata trascorsa insieme agli amici Simone, quando la Fiat Punto a bordo della quale si trovava, era finita violentemente contro una cancellata, a pochi passi dall'abitazione di Via don Gnocchi condivisa con i familiari.
I tentativi di tenerlo in vita si erano tuttavia spezzati insieme alla sua giovanissima esistenza qualche ora più tardi, all'ospedale di circolo di Varese; eppure grazie alla scelta di mamma Luisella, papà Fausto e della sorella Alessandra, il 19enne ha dato una speranza concreta di vita ad altre persone. Con grande generosità la famiglia Fumagalli aveva detto sì alla donazione degli organi, con il gruppo Aido che da subito aveva evidenziato il prezioso gesto, così come il parroco don Antonio Bonacina, nell'omelia pronunciata durante le esequie funebri.
Una storia di dolore, ma anche di altruismo e di speranza che sabato sera ha conosciuto una nuova bellissima ed importante pagina. I volontari dell'oratorio casatese si sono infatti rimboccati le maniche organizzando - con il sostegno del parroco, di don Lorenzo Motta e di don Eusebio Stefanoni - una cena nel ricordo di Simone.
Un evento coindiviso con l'Aido ma anche con l'amministrazione comunale del sindaco Filippo Galbiati, rappresentata l'altra sera - oltre che dal primo cittadino - dagli assessori Daniele Viganò, Gaetano Caldirola e da Barbara Beretta, consigliere di minoranza.
''E' stata una serata piena di emozioni'' ci ha detto Enrica Motterlini, presidente del gruppo Aido casatese. ''Eravamo quasi in duecento, con moltissimi giovani intervenuti. Come associazione abbiamo proiettato un filmato che spiega l'importanza della donazione e che portiamo anche nelle scuole. Immagini semplici, capaci però di lanciare un messaggio chiaro per sottolineare quanto sia prezioso questo gesto; quello compiuto anche dai genitori di Simone, ai quali abbiamo consegnato una targa''.
La volontaria ha voluto ringraziare il sindaco Filippo Galbiati - molto legato all'Aido anche nel suo ruolo di medico, accompagnando il sodalizio nelle scuole, per parlare ai ragazzi - e tutto lo staff dell'oratorio che con grande impegno e professionalità, ha cucinato e servito una deliziosa cena che ha reso ancor più speciale il momento dedicato ad un amico venuto a mancare troppo presto.
''Anche gli amici sono stati bravissimi: hanno letto dei pensieri dedicati a Simone e indossato la nostra maglietta. Poi c'è stato un momento finale nel cortile esterno dell'oratorio, con l'accensione di lumini ed il lancio di una lanterna che è arrivata davvero in alto, fino a toccare il campanile. L'abbiamo seguita con lo sguardo fino alla fine'' ha concluso Enrica Motterlini, soddisfatta per l'esito della serata e soprattutto per le emozioni che la stessa è stata capace di trasmettere ai partecipanti.
Entusiasmo anche fra i volontari dell'oratorio di San Giorgio. L'evento è stato capace di coinvolgere persone che nel tempo si erano allontanate dalla struttura parrocchiale, con un unico obiettivo: rendere speciale la serata nel ricordo di Simone.
''L'idea di questa cena è nata nel corso di una serata: in poco tempo siamo riusciti a coinvolgere don Lorenzo, l'Aido, il Comune e molti nostri ex volontari del gruppo delle fiaccolate dell'oratorio'' ci ha detto Giorgio Beretta a nome dell'intero staff, ricordando lo choc che ha travolto la comunità una volta appresa la notizia della scomparsa di Simone, al quale era personalmente legato.
''Io e mia moglie Tania conosciamo bene Luisella e Fausto, così come Alessandra. E conoscevamo Simone, che ha frequentato le scuole e giocato a calcio con uno dei nostri figli. Per tutti noi quello che è accaduto è stato pesantissimo, ma devo dire che l'altra sera Simone ha fatto qualcosa di unico: ci ha fatti riunire, insieme ai suoi amici, all'Aido, alla società civile. E' stato un regalo prezioso'' ha concluso Beretta, evidenziando la grande vivacità e la voglia di vivere del giovanissimo casatese, il cui ricordo è ancora profondamente vivo in chi lo aveva conosciuto. E dopo l'altra sera ancora di più.
Immagini a cura di Guglielmo Pennati
Stava facendo ritorno a casa al termine di una serata trascorsa insieme agli amici Simone, quando la Fiat Punto a bordo della quale si trovava, era finita violentemente contro una cancellata, a pochi passi dall'abitazione di Via don Gnocchi condivisa con i familiari.
I tentativi di tenerlo in vita si erano tuttavia spezzati insieme alla sua giovanissima esistenza qualche ora più tardi, all'ospedale di circolo di Varese; eppure grazie alla scelta di mamma Luisella, papà Fausto e della sorella Alessandra, il 19enne ha dato una speranza concreta di vita ad altre persone. Con grande generosità la famiglia Fumagalli aveva detto sì alla donazione degli organi, con il gruppo Aido che da subito aveva evidenziato il prezioso gesto, così come il parroco don Antonio Bonacina, nell'omelia pronunciata durante le esequie funebri.
Una storia di dolore, ma anche di altruismo e di speranza che sabato sera ha conosciuto una nuova bellissima ed importante pagina. I volontari dell'oratorio casatese si sono infatti rimboccati le maniche organizzando - con il sostegno del parroco, di don Lorenzo Motta e di don Eusebio Stefanoni - una cena nel ricordo di Simone.
Un evento coindiviso con l'Aido ma anche con l'amministrazione comunale del sindaco Filippo Galbiati, rappresentata l'altra sera - oltre che dal primo cittadino - dagli assessori Daniele Viganò, Gaetano Caldirola e da Barbara Beretta, consigliere di minoranza.
''E' stata una serata piena di emozioni'' ci ha detto Enrica Motterlini, presidente del gruppo Aido casatese. ''Eravamo quasi in duecento, con moltissimi giovani intervenuti. Come associazione abbiamo proiettato un filmato che spiega l'importanza della donazione e che portiamo anche nelle scuole. Immagini semplici, capaci però di lanciare un messaggio chiaro per sottolineare quanto sia prezioso questo gesto; quello compiuto anche dai genitori di Simone, ai quali abbiamo consegnato una targa''.
La volontaria ha voluto ringraziare il sindaco Filippo Galbiati - molto legato all'Aido anche nel suo ruolo di medico, accompagnando il sodalizio nelle scuole, per parlare ai ragazzi - e tutto lo staff dell'oratorio che con grande impegno e professionalità, ha cucinato e servito una deliziosa cena che ha reso ancor più speciale il momento dedicato ad un amico venuto a mancare troppo presto.
''Anche gli amici sono stati bravissimi: hanno letto dei pensieri dedicati a Simone e indossato la nostra maglietta. Poi c'è stato un momento finale nel cortile esterno dell'oratorio, con l'accensione di lumini ed il lancio di una lanterna che è arrivata davvero in alto, fino a toccare il campanile. L'abbiamo seguita con lo sguardo fino alla fine'' ha concluso Enrica Motterlini, soddisfatta per l'esito della serata e soprattutto per le emozioni che la stessa è stata capace di trasmettere ai partecipanti.
Entusiasmo anche fra i volontari dell'oratorio di San Giorgio. L'evento è stato capace di coinvolgere persone che nel tempo si erano allontanate dalla struttura parrocchiale, con un unico obiettivo: rendere speciale la serata nel ricordo di Simone.
''L'idea di questa cena è nata nel corso di una serata: in poco tempo siamo riusciti a coinvolgere don Lorenzo, l'Aido, il Comune e molti nostri ex volontari del gruppo delle fiaccolate dell'oratorio'' ci ha detto Giorgio Beretta a nome dell'intero staff, ricordando lo choc che ha travolto la comunità una volta appresa la notizia della scomparsa di Simone, al quale era personalmente legato.
''Io e mia moglie Tania conosciamo bene Luisella e Fausto, così come Alessandra. E conoscevamo Simone, che ha frequentato le scuole e giocato a calcio con uno dei nostri figli. Per tutti noi quello che è accaduto è stato pesantissimo, ma devo dire che l'altra sera Simone ha fatto qualcosa di unico: ci ha fatti riunire, insieme ai suoi amici, all'Aido, alla società civile. E' stato un regalo prezioso'' ha concluso Beretta, evidenziando la grande vivacità e la voglia di vivere del giovanissimo casatese, il cui ricordo è ancora profondamente vivo in chi lo aveva conosciuto. E dopo l'altra sera ancora di più.
Immagini a cura di Guglielmo Pennati
G.C.