Bosisio: accusato di scippo è assolto. ''Aveva prestato l'auto ad altre persone''
Assolto per non aver commesso il fatto. E' la sentenza pronunciata stamani in Tribunale a Lecco dal giudice Bianca Maria Bianchi nei confronti di un quarantenne, all'epoca dei fatti residente in provincia di Como, finito a processo per furto con strappo (art.624 bis C2).
I fatti in contestazione si riferivano al 31 dicembre 2021 - ultimo giorno dell'anno - quando una donna era stata scippata in pieno giorno a poca distanza dal cimitero di Bosisio Parini. Gli accertamenti avviati poco dopo l'episodio, avevano consentito di individuare l'autovettura a bordo della quale viaggiavano i due soggetti responsabili, dileguatisi pochi secondi più tardi in direzione Rogeno.
A processo - a seguito delle risultanze investigative - è dunque finito il proprietario dell'autovettura che stamani, difeso di fiducia dall'avvocato Alessandro D'Addea del Foro di Monza, ha fornito spontanee dichiarazioni, spiegando di aver fornito in più occasioni ad altri la disponibilità del veicolo, respingendo ogni addebito circa l'episodio che gli veniva contestato.
''La macchina l'ho prestata ad una coppia di Milano che mi forniva la cocaina, ma non pensavo certo che la usassero per fare certe cose'' ha detto al giudice, ammettendo un problema di dipendenza da sostanze stupefacenti, tanto da spingerlo a chiedere l'assistenza del Sert per le cure del caso.
Chiusa l'istruttoria dibattimentale il giudice ha ceduto la parola al vpo Mattia Mascaro per l'avvio della discussione; il rappresentante della Procura - ritenendo provata la penale responsabilità dell'imputato - ne ha chiesto la condanna a 2 anni di reclusione e al pagamento di una multa pari a 500 euro.
Si è invece battuto per l'assoluzione l'avvocato D'Addea, rilevando innanzitutto la frequente cessione della vettura a soggetti terzi da parte del proprio assistito (circostanza confermata anche dall'ex convivente, escussa a inizio udienza in qualità di testimone) e in seconda battuta la mancanza di elementi capaci di dimostrare senza ogni ragionevole dubbio che l'imputato fosse la persona che si era materialmente resa responsabile dello scippo.
Pochi istanti più tardi le conclusioni del giudice Bianchi che ha disposto l'assoluzione dell'imputato ''per non aver commesso il fatto''.
I fatti in contestazione si riferivano al 31 dicembre 2021 - ultimo giorno dell'anno - quando una donna era stata scippata in pieno giorno a poca distanza dal cimitero di Bosisio Parini. Gli accertamenti avviati poco dopo l'episodio, avevano consentito di individuare l'autovettura a bordo della quale viaggiavano i due soggetti responsabili, dileguatisi pochi secondi più tardi in direzione Rogeno.
A processo - a seguito delle risultanze investigative - è dunque finito il proprietario dell'autovettura che stamani, difeso di fiducia dall'avvocato Alessandro D'Addea del Foro di Monza, ha fornito spontanee dichiarazioni, spiegando di aver fornito in più occasioni ad altri la disponibilità del veicolo, respingendo ogni addebito circa l'episodio che gli veniva contestato.
''La macchina l'ho prestata ad una coppia di Milano che mi forniva la cocaina, ma non pensavo certo che la usassero per fare certe cose'' ha detto al giudice, ammettendo un problema di dipendenza da sostanze stupefacenti, tanto da spingerlo a chiedere l'assistenza del Sert per le cure del caso.
Chiusa l'istruttoria dibattimentale il giudice ha ceduto la parola al vpo Mattia Mascaro per l'avvio della discussione; il rappresentante della Procura - ritenendo provata la penale responsabilità dell'imputato - ne ha chiesto la condanna a 2 anni di reclusione e al pagamento di una multa pari a 500 euro.
Si è invece battuto per l'assoluzione l'avvocato D'Addea, rilevando innanzitutto la frequente cessione della vettura a soggetti terzi da parte del proprio assistito (circostanza confermata anche dall'ex convivente, escussa a inizio udienza in qualità di testimone) e in seconda battuta la mancanza di elementi capaci di dimostrare senza ogni ragionevole dubbio che l'imputato fosse la persona che si era materialmente resa responsabile dello scippo.
Pochi istanti più tardi le conclusioni del giudice Bianchi che ha disposto l'assoluzione dell'imputato ''per non aver commesso il fatto''.
G.C.