Casatenovo: in commissione disabilità si parla di PEBA con l'ingegner Fumasoni
La commissione comunale di Casatenovo per le politiche a favore delle persone con disabilità, presieduta dal consigliere Enrica Baio, si è riunita nella serata di mercoledì presso la sala Maldini, in municipio, per discutere dell’attuazione del PEBA – piano di eliminazione delle barriere architettoniche – insieme all'ingegner Walter Fumasoni, esperto di interventi di questo tipo sul territorio.
L’obiettivo della commissione, come ha ribadito la presidente in apertura di seduta, è quello di coinvolgere la cittadinanza e le amministrazioni nella realtà della disabilità, capire gli strumenti di cui possono beneficiare gli stessi enti, e come meglio attuare gli strumenti già in essere.
Sara Nannini, membro della commissione, ha pensato appunto con questa finalità di coinvolgere Fumasoni, che si occupa di interventi di eliminazione delle barriere architettoniche nelle provincie di Sondrio e Lecco.
''L’attuazione del PEBA nel nostro comune ha richiesto tempo e risorse, ma è uno strumento che abbiamo tutti fortemente voluto perché crediamo che sia utile per fare concretamente un passo in termini di accessibilità. Ora, dopo la sua previsione, crediamo che bisogni attualizzare il documento per far sì che diventi fatto e concretezza, cercando di coadiuvare i tecnici comunali, già estremamente oberati di incombenze, nella sua attuazione'' ha spiegato Nannini, introducendo ai presenti il focus dell’incontro.
Il professionista si occupa ormai da diverso tempo di interventi per migliorare strutture pubbliche e private in termini di accessibilità, declinandolo anche in contesti montani. ''In un contesto come quello della Valtellina gli interventi sono tanto difficili quanto essenziali, abbiamo predisposto un piano di intervento che coinvolge anche altri entri, tra cui il Cai, per predisporre misure che rendono accessibili i sentieri e i rifugi, e poi prevedere una mappatura precisa dei percorsi agibili. In un contesto urbano come quello del vostro comune certamente lo strumento principe per interventi di questo tipo è il PEBA, che definisce gli edifici maggiormente attrattori nel comune (comune, palestra, cinema, scuole) e predispone gli interventi sulle strutture, affiancato dal PAU – piano di accessibilità urbana – che mira al congiungimento di questi luoghi tramite collegamenti accessibili. Dopo che sono state definite le azioni da intraprendere sui percorsi urbani e sugli edifici, tramite questo piano programmatorio integrato, resta solo la sua corretta applicazione, coniugandolo con il piano di governo del territorio per evitare sovrapposizioni e ingerenze tecniche. Mi rendo conto, operando in diversi comuni, che il problema sta proprio nella realizzazione concreata di questi piani, spesso redatti anche molto bene, perché manchevoli di un piano di assistenza tecnica che coadiuvi i comuni'' ha spiegato, sottolineando la necessità di affiancare alla previsione di questi piani anche un supporto di tipo tecnico per fare in modo che il tecnico comunale abbia gli strumenti per vagliare le pratiche edilizie in conformità con il piano.
''E’ importante che il Comune, quando approva le diverse pratiche edilizie, faccia delle prescrizioni corrette per fare in modo che non si creino altre barriere. Purtroppo questi piani se non hanno un accompagnamento servono a poco, diventa molto difficile anche per i comuni più volenterosi la loro attuazione, che deve essere meticolosa e gestita dai tecnici in maniera puntuale. Non è quindi colpa dei tecnici, la materia dell’accessibilità è una materia complessa che richiede molti adempimenti'' ha aggiunto, rendendosi disponibile a svolgere questa formazione per l'ente in forma gratuita, facendo in modo che dopo una prima assistenza iniziale, gli amministratori acquistino in questo senso maggior professionalità e diventino autonomi nella gestione delle pratiche.
I membri della commissione si sono detti ben contenti di poter usufruire di questo appoggio iniziale per cercare di giungere ad un’applicazione sostanziale del piano ormai adottato diversi anni fa, facendo in modo che non rimanga lettera morta, ma porti al contrario concreti benefici alla popolazione.
L’obiettivo della commissione, come ha ribadito la presidente in apertura di seduta, è quello di coinvolgere la cittadinanza e le amministrazioni nella realtà della disabilità, capire gli strumenti di cui possono beneficiare gli stessi enti, e come meglio attuare gli strumenti già in essere.
Sara Nannini, membro della commissione, ha pensato appunto con questa finalità di coinvolgere Fumasoni, che si occupa di interventi di eliminazione delle barriere architettoniche nelle provincie di Sondrio e Lecco.
''L’attuazione del PEBA nel nostro comune ha richiesto tempo e risorse, ma è uno strumento che abbiamo tutti fortemente voluto perché crediamo che sia utile per fare concretamente un passo in termini di accessibilità. Ora, dopo la sua previsione, crediamo che bisogni attualizzare il documento per far sì che diventi fatto e concretezza, cercando di coadiuvare i tecnici comunali, già estremamente oberati di incombenze, nella sua attuazione'' ha spiegato Nannini, introducendo ai presenti il focus dell’incontro.
Il professionista si occupa ormai da diverso tempo di interventi per migliorare strutture pubbliche e private in termini di accessibilità, declinandolo anche in contesti montani. ''In un contesto come quello della Valtellina gli interventi sono tanto difficili quanto essenziali, abbiamo predisposto un piano di intervento che coinvolge anche altri entri, tra cui il Cai, per predisporre misure che rendono accessibili i sentieri e i rifugi, e poi prevedere una mappatura precisa dei percorsi agibili. In un contesto urbano come quello del vostro comune certamente lo strumento principe per interventi di questo tipo è il PEBA, che definisce gli edifici maggiormente attrattori nel comune (comune, palestra, cinema, scuole) e predispone gli interventi sulle strutture, affiancato dal PAU – piano di accessibilità urbana – che mira al congiungimento di questi luoghi tramite collegamenti accessibili. Dopo che sono state definite le azioni da intraprendere sui percorsi urbani e sugli edifici, tramite questo piano programmatorio integrato, resta solo la sua corretta applicazione, coniugandolo con il piano di governo del territorio per evitare sovrapposizioni e ingerenze tecniche. Mi rendo conto, operando in diversi comuni, che il problema sta proprio nella realizzazione concreata di questi piani, spesso redatti anche molto bene, perché manchevoli di un piano di assistenza tecnica che coadiuvi i comuni'' ha spiegato, sottolineando la necessità di affiancare alla previsione di questi piani anche un supporto di tipo tecnico per fare in modo che il tecnico comunale abbia gli strumenti per vagliare le pratiche edilizie in conformità con il piano.
''E’ importante che il Comune, quando approva le diverse pratiche edilizie, faccia delle prescrizioni corrette per fare in modo che non si creino altre barriere. Purtroppo questi piani se non hanno un accompagnamento servono a poco, diventa molto difficile anche per i comuni più volenterosi la loro attuazione, che deve essere meticolosa e gestita dai tecnici in maniera puntuale. Non è quindi colpa dei tecnici, la materia dell’accessibilità è una materia complessa che richiede molti adempimenti'' ha aggiunto, rendendosi disponibile a svolgere questa formazione per l'ente in forma gratuita, facendo in modo che dopo una prima assistenza iniziale, gli amministratori acquistino in questo senso maggior professionalità e diventino autonomi nella gestione delle pratiche.
I membri della commissione si sono detti ben contenti di poter usufruire di questo appoggio iniziale per cercare di giungere ad un’applicazione sostanziale del piano ormai adottato diversi anni fa, facendo in modo che non rimanga lettera morta, ma porti al contrario concreti benefici alla popolazione.
Sa.A.