TU Cassago lancia l'housing sociale, ma non convince tutti

Housing sociale. Questa nuova possibilità di pianificazione territoriale è stata al centro dell’incontro organizzato da TU Cassago nella serata di mercoledì 29 novembre presso la sala civica di Oriano. Alla domanda ''Quale futuro per l’abitare a Cassago e in Brianza?'' hanno cercato di dare una risposta i due relatori invitati all’iniziativa: gli avvocati Eleonora Lavelli e Filippo Angelo Porta.
Una trentina i cittadini che hanno scelto di partecipare, fra cui alcuni amministratori comunali del passato e del presente, come il sindaco Roberta Marabese e la vice Marina Fumagalli, oltre che i membri della compagine TU Cassago, il gruppo che riunisce tutti gli esponenti delle attuali tre minoranze sotto un’unica insegna.
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Un momento della serata. Da sinistra i relatori Lavelli e Porta, i consiglieri Corbetta e Panzeri

L’illustrazione del quadro normativo all’interno del quale viene redatto un Piano di Governo del Territorio (Pgt), passando dalle norme regionali a quelle provinciali, è stata spiegata in apertura dell’incontro da Lavelli che, oltre ad essere avvocato attivo nel settore immobiliare, è anche assessore nel comune di Imbersago e segretario provinciale del partito Azione. Forza politica di cui Rosaura Fumagalli, consigliere comunale di minoranza ed esponente di TU Cassago e presente all’incontro, è stata recentemente eletta presidente del raggruppamento lecchese.
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L'avvocato Eleonora Lavelli

Porta si è invece occupato di portare l’esperienza milanese, essendo consulente del Comune di Milano, relativa allo sviluppo di nuovi progetti edilizi, con un particolare sguardo alla tutela dell’interesse pubblico nel confronto con gli operatori privati. In quest’ottica l’avvocato si è a lungo soffermato sui progetti di social housing. Nome che può trarre inganno e che non descrive solo l’edilizia popolare, soluzione maggiormente diffusa nel passato. Differentemente, lo social housing racchiude in sé tutte quelle pratiche che portano operatore immobiliare e ente pubblico a definire progetti edili che abbiano un’utilità sociale. Un’utilità che si può sostanziare dalla realizzazione di unità immobiliare a prezzi di vendita concordati e inferiori a quelli di mercato, fino alla realizzazione di asili, scuole, aule civiche, biblioteche, residenze per anziani, etc.
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L'avvocato Filippo Angelo Porta

Porta si è soffermato, in particolare, sulla necessità di prevedere unità abitative a prezzo di vendita finale concordato e inferiore a quelli di mercato. Una vera e propria necessità, se si guardasse alle difficoltà dei giovani ad accedere al mercato finanziario per ottenere prestiti per l’acquisto di immobili, complice il precariato e unitamente ai costi sempre maggiori al metro quadro.
Fenomeno maggiormente e più intensamente diffuso a Milano ma che, secondo l’avvocato, sarebbe utile prendere in considerazione già oggi, anche in piccoli comuni come Cassago, nel momento in cui si redigono nuovi Piani di Governo del Territorio (Pgt). 
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Documenti programmatici di sviluppo territoriale che – come ricordato - sono in grado di influenzare lo sviluppo edile, ma anche economico e sociale di un comune nei prossimi decenni.
L’assenza di previsioni di housing sociale nel nuovo Pgt rappresenta una delle grandi critiche che i gruppi di minoranza consiliare hanno sottoposto alla maggioranza lo scorso mese di settembre, in fase di adozione del documento.
Una proposta, quella dell’housing sociale, che non ha incontrato i favori del presidente del Parco Valle Lambro Marco Ciceri, a sua volta amministratore comunale nel monzese ed esponente del centro destra. Durante l’incontro Ciceri ha portato la sua esperienza per segnalare come previsioni di social housing nei piccoli comuni non abbiano, al momento, funzionato.
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Il presidente del Parco Valle Lambro, Marco Ciceri

Perplessità sono emerse anche fra i presenti nel pubblico. Una cittadina, portando la propria esperienza personale, ha sostenuto come il rapporto fra i giovani, l’abitare in città o nei piccoli paesi, sia inverso rispetto a quello descritto durante la serata. I giovani, in uscita dalle città per l’impossibilità di acquistare immobili, stante i costi, cercano casa nei piccoli comuni come Cassago. Un punto di vista al quale ha fatto seguire dubbi sulla necessità effettiva di progetti di housing sociale in un comune come quello cassaghese.
Altre persone presenti fra il pubblico si sono lamentate dell’incontro, aspettandosi una serata più incentrata sul nuovo Pgt di Cassago e meno sull’esperienza di Milano, ritenuta troppo differente e lontana.
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Il consigliere Maurizio Corbetta

Ai dubbi emersi fra i cittadini hanno tentato di far fronte i consiglieri comunali, esponenti di TU Cassago, Maurizio Corbetta e Rosaura Fumagalli. Un tentativo, dopo oltre due ore di confronto, riuscito solo in parte. Non è servito a molto, nemmeno l’intervento di Lavelli che, svestiti i panni dell’avvocato e vestiti quelli del politico, si è alzata in piedi tentando di rilanciare un messaggio volto a promuovere una maggiore unità di tutto il territorio lecchese nella programmazione di sviluppo del territorio. Una proposta sacrosanta, quella della programmazione sovracomunale, già applicata efficacemente all’estero, ma che risulta lontanissima dalle possibilità dei comuni lecchesi e dalla normativa italiana.
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La validità della proposta di avanzare progetti di housing sociale anche nei piccoli comuni come Cassago è indiscutibile e, per certi versi, necessaria quando si programma uno sviluppo territoriale a lungo termine. Negarlo, equivarrebbe a negare i cambiamenti sociali ed economici in atto. Tuttavia, la serata organizzata da TU Cassago non ha convinto, con le proposte avanzate arenatesi sugli scogli dei dubbi di alcuni dei presenti.
L.A.
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