La difesa del Mandic a chi negava la riduzione di servizi e le chiusure
Mentre con coraggio e lucidità a Barzanò l’intero consiglio comunale approva la prima mozione quella efficace per contenuti, dopo Casatenovo e Merate, scritta da importanti amministratori ed ex amministratori di centrodestra e centrosinistra (altro che carbonara), ecco che arriva la prima mossa del tanto osannato – solo dagli zerbini – Guido Bertolaso. Ad accompagnarlo in città, peraltro solo in Municipio avendo snobbato l’ospedale, il consigliere regionale della Lega Mauro Piazza. Al quale Bertolaso ha assegnato il compito per un non meglio precisato coordinamento. Di chi e di che cosa non è chiaro.
Eppure ancora a giugno, prima della grandinata di dimissioni, il Piazza strepitava, grazie agli altoparlanti, che l’ospedale cresce e si potenzia dando degli allocchi a chi sosteneva il contrario.
Poi sono arrivate le dimissioni e le annunciate chiusure di reparti interi. Affermare il potenziamento in corso andava oltre il confine del ridicolo, quindi meglio il silenzio. Cui ha fatto da sponda l’inerzia dei sindaci, per quanto ormai consapevoli della fondatezza della grida di allarme, ma incapaci di assumere decisioni autonome. Così – e questa è la vera storia – un manipolo di volonterosi di Lega, Forza Italia, CL, Partito Democratico ha deciso di rompere gli indugi e scrivere un documento trasversale, sul quale si sono concentrati, non sapendo che altro dire, le critiche sul metodo, non certo nel merito.
A quel punto, ispirati dal furbacchione che prima negava, alcuni sindaci si sono fatti promotori di una iniziativa collettiva che ha prodotto la seconda mozione, quella che fa paura tanto quanto una piuma su un elefante.
Però, grazie all’intercessione di Piazza, ecco che arriva Bertolaso e ciò già è bastato a mandare in orgasmo diversi primi cittadini, diciamo molto noti alle cronache del buon umore.
I quali però ancora preda dell’euforia hanno appreso da noi la notizia della chiusura definitiva degli uffici ex ASL, attivi a Merate da tempo immemore. E il sorriso beota è scomparso dai volti dei gaudenti.
Per rinfrancarli, ecco la nomina di Mauro Piazza, a placare i malumori dei fedelissimi in panico per la chiusura degli uffici ATS e per la prossima soppressione del punto nascite. Solo Dracula in un centro prelievi potrebbe fare meglio.
Ma su questa nomina una riflessione va pure fatta: quelli che si sono mossi prima, che avvertivano i pericoli addensarsi sull’ospedale, che hanno avviato ciascuno a suo modo iniziative, come Gian Mario Fragomeli del PD e Giacomo Zamperini di Fratelli d’Italia perché non sono stati altrettanto coinvolti nel coordinamento? Chi sono, i figli della serva? O meno amici dell’amico.
Eppure ancora a giugno, prima della grandinata di dimissioni, il Piazza strepitava, grazie agli altoparlanti, che l’ospedale cresce e si potenzia dando degli allocchi a chi sosteneva il contrario.
Poi sono arrivate le dimissioni e le annunciate chiusure di reparti interi. Affermare il potenziamento in corso andava oltre il confine del ridicolo, quindi meglio il silenzio. Cui ha fatto da sponda l’inerzia dei sindaci, per quanto ormai consapevoli della fondatezza della grida di allarme, ma incapaci di assumere decisioni autonome. Così – e questa è la vera storia – un manipolo di volonterosi di Lega, Forza Italia, CL, Partito Democratico ha deciso di rompere gli indugi e scrivere un documento trasversale, sul quale si sono concentrati, non sapendo che altro dire, le critiche sul metodo, non certo nel merito.
A quel punto, ispirati dal furbacchione che prima negava, alcuni sindaci si sono fatti promotori di una iniziativa collettiva che ha prodotto la seconda mozione, quella che fa paura tanto quanto una piuma su un elefante.
Però, grazie all’intercessione di Piazza, ecco che arriva Bertolaso e ciò già è bastato a mandare in orgasmo diversi primi cittadini, diciamo molto noti alle cronache del buon umore.
I quali però ancora preda dell’euforia hanno appreso da noi la notizia della chiusura definitiva degli uffici ex ASL, attivi a Merate da tempo immemore. E il sorriso beota è scomparso dai volti dei gaudenti.
Per rinfrancarli, ecco la nomina di Mauro Piazza, a placare i malumori dei fedelissimi in panico per la chiusura degli uffici ATS e per la prossima soppressione del punto nascite. Solo Dracula in un centro prelievi potrebbe fare meglio.
Ma su questa nomina una riflessione va pure fatta: quelli che si sono mossi prima, che avvertivano i pericoli addensarsi sull’ospedale, che hanno avviato ciascuno a suo modo iniziative, come Gian Mario Fragomeli del PD e Giacomo Zamperini di Fratelli d’Italia perché non sono stati altrettanto coinvolti nel coordinamento? Chi sono, i figli della serva? O meno amici dell’amico.
Claudio Brambilla