I Beatles tradotti in dialetto: esce ''Now and Then'' dei Saltamartin
A poco più di un mese dall’uscita di ''Now and Then'', ultima perla rara dei celeberrimi Fab4, sono i brianzoli ''Saltamartin'' i primi a omaggiare il mitico quartetto di Liverpool con una cover di quel capolavoro in una lingua non originale. Versioni di titolo e testo sono per l’appunto in meneghino, I Saltamartin hanno attentamente curato la loro versione in Lengua Mader, portandoli a servirsi dell’aiuto di uno dei massimi cultori dell’idioma insubre: Piero Dragan, coordinatore della Sezione di Cultura Milanese del Circolo Filologico Milanese.
''Now and Then'' letteralmente in italiano significa ''Ogni tanto'': la versione in meneghino non poteva dunque che intitolarsi ''Dent per Dent'', espressione questa che in Lengua ha il medesimo significato dell’originale beatlesiano. Nulla a che vedere coi denti ovviamente nella traduzione, c’è anzi nella versione de I Saltamartin grande attenzione alle peculiarità morfologiche, lessicali e sintattiche della lingua meneghina, a realizzare una cover che letteralmente trasporta John, Paul, George e Ringo dalla Swinging London al Grand Milàn.
Con l’intento di emulare le modalità di uscita dell’originale, I Saltamartin creano un po’ di suspence: la pubblicazione della cover ''Dent per Dent'' è disponibile in rete a partire da oggi, 7 dicembre (giorno della festa patronale di Sant’Ambrogio e della Prima alla Scala) e ascoltabile gratuitamente sulla loro Pagina Facebook dalle ore 16.
Cavallette che cantano Scarafaggi? L’è semper ''Rock in Lengua Mader''
La scelta del duo canoro brianzolo di adottare il nome ''Saltamartin'' è legata all’attitudine di quel simpatico animaletto a saltare da fiore a fiore. Perché pure i Saltamartin cantano ''da fiore a fiore musicale'', omaggiando i capolavori del rock sempre rigorosamente eseguendoli in Lengua. I Saltamartin non sono nuovi a questa celebrazione dell’idioma locale nella festa del Patrono di Milano e in prossimità delle feste natalizie: l’hanno fatto anche negli anni passati con Milan, Milan (cover di “New York, New York” di Frank Sinatra), Mama Mia! (trasposizione dell’omonima canzone degli ABBA) e L’è Natal in Brianza (versione in lengua della lennoniana “Merry Xmas (War is over)”). Se vogliamo, quest’ultima loro versione in meneghino della struggente “Now and Then” aggiunge un di più d'emozione, dato che si lega alla conclusione definitiva dell'avventura del gruppo musicale più celebre e iconico mai esistito: The Beatles.
Sono proprio Lucia Lella e Renato Ornaghi, il duo dei Saltamartin, a confermare questa lettura nostalgica: ''Abbiamo all’attivo oltre 70 canzoni dei The Beatles tradotte in meneghino, non potevamo di certo esimerci dal regalare agli abitanti dell’ex-Ducato di Milano un addio al quartetto di Liverpool, con una versione del loro ‘canto del cigno’. Una versione che vogliamo dedicare al 'nostro' John Lennon: ovverto Giorgio Camporini, eccelso fisarmonicista di Camnago Volta che ci ha purtroppo lasciati lo scorso anno. Fu proprio lui, dieci anni fa, che ci convinse a portare sul palco i grandi capolavori del Rock (Beatles, Rolling Stones, Bob Dylan, Adele, Elton John, i Queen, i Doors, Bob Marley, i Pink Floyd, solo per citarne alcuni), tradotti nell’idioma di Carlo Porta. Questa nostra ultima canzone dei Beatles in Lengua Mader la vogliamo proprio dedicare a lui, alle sue eccezionali doti artistiche e umane''.
L’operazione dei Saltamartin, dicono Lucia e Renato, è sempre stata e vuole ancora essere innanzitutto linguistica: ''Bisogna fare in fretta, c’è da salvare una delle più belle lingue del pianeta: il Lombardo Occidentale, del quale il Meneghino rappresenta la varietà centrale e sicuramente quella con la massima dignità storico-letteraria. Una lingua straordinaria che - se anche non è più tanto parlata - è comunque ancora oggi compresa da almeno tre milioni di persone tra lombardi e svizzeri. Il Lombardo Occidentale non è - come purtroppo troppi ritengono - un dialetto dell’italiano, è un codice linguistico autonomo con una propria grammatica e un lessico peculiare, esso possiede un proprio codice ISO (693-2 LMO), è censito dall’UNESCO come lingua in pericolo e meritevole di tutela ed è tutelato dalla Carta Europea delle Lingue Regionali o Minoritarie del Consiglio d’Europa. Purtroppo, l’omologazione linguistica in corso negli ultimi decenni lo sta portando a serio rischio di estinzione: potrebbe succedere che - passata anche soltanto una generazione - questa gloriosa lingua (che con la sua vivacità lessicale ben rappresenta il fervore, il fa-nà-i-man, la velocità milanese e lombarda) non la parli davvero più nessuno. Nel nostro piccolo, la nostra Lengua vogliamo aiutarla così, mostrando cantandola che essa è ancora talmente viva e solida da poter interpretare senza complessi di inferiorità o reticenze i più grandi capolavori della musica leggera britannica e americana. Per dirla col Molleggiato, la Lengua Mader è sempre, oggi più che mai, una Lingua Rock''.
''Now and Then'' letteralmente in italiano significa ''Ogni tanto'': la versione in meneghino non poteva dunque che intitolarsi ''Dent per Dent'', espressione questa che in Lengua ha il medesimo significato dell’originale beatlesiano. Nulla a che vedere coi denti ovviamente nella traduzione, c’è anzi nella versione de I Saltamartin grande attenzione alle peculiarità morfologiche, lessicali e sintattiche della lingua meneghina, a realizzare una cover che letteralmente trasporta John, Paul, George e Ringo dalla Swinging London al Grand Milàn.
Con l’intento di emulare le modalità di uscita dell’originale, I Saltamartin creano un po’ di suspence: la pubblicazione della cover ''Dent per Dent'' è disponibile in rete a partire da oggi, 7 dicembre (giorno della festa patronale di Sant’Ambrogio e della Prima alla Scala) e ascoltabile gratuitamente sulla loro Pagina Facebook dalle ore 16.
Cavallette che cantano Scarafaggi? L’è semper ''Rock in Lengua Mader''
La scelta del duo canoro brianzolo di adottare il nome ''Saltamartin'' è legata all’attitudine di quel simpatico animaletto a saltare da fiore a fiore. Perché pure i Saltamartin cantano ''da fiore a fiore musicale'', omaggiando i capolavori del rock sempre rigorosamente eseguendoli in Lengua. I Saltamartin non sono nuovi a questa celebrazione dell’idioma locale nella festa del Patrono di Milano e in prossimità delle feste natalizie: l’hanno fatto anche negli anni passati con Milan, Milan (cover di “New York, New York” di Frank Sinatra), Mama Mia! (trasposizione dell’omonima canzone degli ABBA) e L’è Natal in Brianza (versione in lengua della lennoniana “Merry Xmas (War is over)”). Se vogliamo, quest’ultima loro versione in meneghino della struggente “Now and Then” aggiunge un di più d'emozione, dato che si lega alla conclusione definitiva dell'avventura del gruppo musicale più celebre e iconico mai esistito: The Beatles.
Sono proprio Lucia Lella e Renato Ornaghi, il duo dei Saltamartin, a confermare questa lettura nostalgica: ''Abbiamo all’attivo oltre 70 canzoni dei The Beatles tradotte in meneghino, non potevamo di certo esimerci dal regalare agli abitanti dell’ex-Ducato di Milano un addio al quartetto di Liverpool, con una versione del loro ‘canto del cigno’. Una versione che vogliamo dedicare al 'nostro' John Lennon: ovverto Giorgio Camporini, eccelso fisarmonicista di Camnago Volta che ci ha purtroppo lasciati lo scorso anno. Fu proprio lui, dieci anni fa, che ci convinse a portare sul palco i grandi capolavori del Rock (Beatles, Rolling Stones, Bob Dylan, Adele, Elton John, i Queen, i Doors, Bob Marley, i Pink Floyd, solo per citarne alcuni), tradotti nell’idioma di Carlo Porta. Questa nostra ultima canzone dei Beatles in Lengua Mader la vogliamo proprio dedicare a lui, alle sue eccezionali doti artistiche e umane''.
L’operazione dei Saltamartin, dicono Lucia e Renato, è sempre stata e vuole ancora essere innanzitutto linguistica: ''Bisogna fare in fretta, c’è da salvare una delle più belle lingue del pianeta: il Lombardo Occidentale, del quale il Meneghino rappresenta la varietà centrale e sicuramente quella con la massima dignità storico-letteraria. Una lingua straordinaria che - se anche non è più tanto parlata - è comunque ancora oggi compresa da almeno tre milioni di persone tra lombardi e svizzeri. Il Lombardo Occidentale non è - come purtroppo troppi ritengono - un dialetto dell’italiano, è un codice linguistico autonomo con una propria grammatica e un lessico peculiare, esso possiede un proprio codice ISO (693-2 LMO), è censito dall’UNESCO come lingua in pericolo e meritevole di tutela ed è tutelato dalla Carta Europea delle Lingue Regionali o Minoritarie del Consiglio d’Europa. Purtroppo, l’omologazione linguistica in corso negli ultimi decenni lo sta portando a serio rischio di estinzione: potrebbe succedere che - passata anche soltanto una generazione - questa gloriosa lingua (che con la sua vivacità lessicale ben rappresenta il fervore, il fa-nà-i-man, la velocità milanese e lombarda) non la parli davvero più nessuno. Nel nostro piccolo, la nostra Lengua vogliamo aiutarla così, mostrando cantandola che essa è ancora talmente viva e solida da poter interpretare senza complessi di inferiorità o reticenze i più grandi capolavori della musica leggera britannica e americana. Per dirla col Molleggiato, la Lengua Mader è sempre, oggi più che mai, una Lingua Rock''.