Treni: altri disagi per chi viaggia sulla Lecco-Como e verso la Svizzera
Ennesimo disagio per i pendolari questa mattina. Oggi, giovedì 7 dicembre, come ha annunciato Trenord, ''un guasto all’infrastruttura nei pressi di Cantù e un guasto a un passaggio a livello a Besana stanno causando ritardi al momento stimati fino a 30 minuti e variazioni di percorso dei treni della linea''.
Un’altra mattinata nera dunque per i lavoratori e gli studenti che necessitavano di raggiungere i luoghi di lavoro e le scuole.
Ieri è invece accaduto un altro fatto che, pur non strettamente legato alla linea ''via Molteno'', ha imposto riflessioni all'utenza: ''Alcuni viaggiatori della linea Como-Lecco che rientravano anzitempo da Chiasso si sono trovati senza treni per Como San Giovanni''. Va detto che alcuni pendolari della Lecco-Como sono lavoratori frontalieri e utilizzano la linea per raggiungere il luogo di lavoro in Svizzera.
Spiegano i viaggiatori: ''Oggi (ieri per chi legge, ndr) Trenord ha annunciato che alcune corse di S11, programmate con arrivo e partenza da Chiasso, vengono limitate a Como San Giovanni e che sono quindi soppresse nella tratta Como San Giovanni-Chiasso, la motivazione è guasto al treno. Alcuni viaggiatori frontalieri della Como-Lecco dovevano rientrare a casa con il 10427 che parte da Como San Giovanni alle 12:41, ma senza l'S11 25045 che parte alle 12:13 da Chiasso hanno dovuto trovare un passaggio per Como o usare il treno EC. Arrivati in stazione a Como hanno visto il 25045 fermo al binario 6, pronto a partire verso Milano, si trattava di uno dei treni nuovi, a due piani, un treno che non può passare nella galleria di Monte Olimpino, perché troppo alto (fuori sagoma)'' spiegano i pendolari della Lecco-Como.
''Domanda: possiamo quindi dedurre che la cancellazione delle corse fra Como e Chiasso non fosse causata da un guasto al treno, ma dal fatto che le corse fossero effettuate con un materiale che non può arrivare a Chiasso? Altra domanda: possiamo ipotizzare che questi treni nuovi siano stati usati per sopperire ad un guasto al materiale che di norma viene usato per il servizio S11? Se la sostituzione del materiale, per poter continuare ad effettuare le corse, può essere comprensibile, non è invece ammissibile che non vi sia alcuna alternativa per i viaggiatori che devono percorrere il tratto Como-Chiasso (molti dei quali poi proseguono verso la Svizzera). Ricordiamo infatti che il servizio S11 era già stato arretrato a Como con una corsa su due, proprio per la volontà di utilizzare materiale rotabile nuovo ma non adatto alla galleria, imponendo però un cambio treno a Como, garantito dalle corse RE80. Sopprimendo però le restanti corse di S11, senza proporre alternative se non l’attesa di 30 minuti per il treno successivo''. Aggiungono i pendolari: ''Quello che semplicemente chiediamo non è la Luna, ma che in casi come questo, si prendano accorgimenti tali da garantire la prosecuzione dei viaggiatori da e verso la Svizzera, che non possono e non devono essere “aspettate il treno successivo” (mezz’ora dopo), ma sono le seguenti: disporre i binari di arrivo e partenza dei treni S11 e S10 sulla stessa banchina, facendo attendere al treno S10 per Chiasso l’arrivo del treno S11 da Milano. Quindi, ad esempio, far partire il treno S10 dal binario 6, disponendo l’arrivo dell’S11 da Milano sul binario 4 facendo in modo che l’S10 (che parte al minuto 10 da Como), attenda l’S11 in arrivo da Milano (arrivo previsto al minuto 11). Solitamente i treni S11, a metà giornata, quando sono effettuati con materiale nuovo a due piani, arrivano a Como in perfetto orario o in anticipo. Inoltre, va considerato che i treni S10 hanno svariati minuti di sosta a Chiasso e a Mendrisio, con la possibilità quindi di recuperare 1-2 minuti di ritardo dovuti all’attesa del treno S11''.
L’altro accorgimento suggerito da chi vive la linea è il seguente: ''Ammissione dei viaggiatori delle linee S/R sui treni EC nel tratto Como-Chiasso, garantendo così la prosecuzione su Chiasso dopo pochi minuti e soprattutto la possibilità di prosecuzione verso la Svizzera tedesca, senza far pagare ai viaggiatori per una soppressione dovuta all'erogatore del servizio (i viaggiatori che oggi subiscono la soppressione, indipendente dalla loro volontà, oltre ad avere un cambio forzato, devono anche sobbarcarsi il costo del treno EC tra Como e Chiasso)''.
Un’altra mattinata nera dunque per i lavoratori e gli studenti che necessitavano di raggiungere i luoghi di lavoro e le scuole.
Ieri è invece accaduto un altro fatto che, pur non strettamente legato alla linea ''via Molteno'', ha imposto riflessioni all'utenza: ''Alcuni viaggiatori della linea Como-Lecco che rientravano anzitempo da Chiasso si sono trovati senza treni per Como San Giovanni''. Va detto che alcuni pendolari della Lecco-Como sono lavoratori frontalieri e utilizzano la linea per raggiungere il luogo di lavoro in Svizzera.
Spiegano i viaggiatori: ''Oggi (ieri per chi legge, ndr) Trenord ha annunciato che alcune corse di S11, programmate con arrivo e partenza da Chiasso, vengono limitate a Como San Giovanni e che sono quindi soppresse nella tratta Como San Giovanni-Chiasso, la motivazione è guasto al treno. Alcuni viaggiatori frontalieri della Como-Lecco dovevano rientrare a casa con il 10427 che parte da Como San Giovanni alle 12:41, ma senza l'S11 25045 che parte alle 12:13 da Chiasso hanno dovuto trovare un passaggio per Como o usare il treno EC. Arrivati in stazione a Como hanno visto il 25045 fermo al binario 6, pronto a partire verso Milano, si trattava di uno dei treni nuovi, a due piani, un treno che non può passare nella galleria di Monte Olimpino, perché troppo alto (fuori sagoma)'' spiegano i pendolari della Lecco-Como.
''Domanda: possiamo quindi dedurre che la cancellazione delle corse fra Como e Chiasso non fosse causata da un guasto al treno, ma dal fatto che le corse fossero effettuate con un materiale che non può arrivare a Chiasso? Altra domanda: possiamo ipotizzare che questi treni nuovi siano stati usati per sopperire ad un guasto al materiale che di norma viene usato per il servizio S11? Se la sostituzione del materiale, per poter continuare ad effettuare le corse, può essere comprensibile, non è invece ammissibile che non vi sia alcuna alternativa per i viaggiatori che devono percorrere il tratto Como-Chiasso (molti dei quali poi proseguono verso la Svizzera). Ricordiamo infatti che il servizio S11 era già stato arretrato a Como con una corsa su due, proprio per la volontà di utilizzare materiale rotabile nuovo ma non adatto alla galleria, imponendo però un cambio treno a Como, garantito dalle corse RE80. Sopprimendo però le restanti corse di S11, senza proporre alternative se non l’attesa di 30 minuti per il treno successivo''. Aggiungono i pendolari: ''Quello che semplicemente chiediamo non è la Luna, ma che in casi come questo, si prendano accorgimenti tali da garantire la prosecuzione dei viaggiatori da e verso la Svizzera, che non possono e non devono essere “aspettate il treno successivo” (mezz’ora dopo), ma sono le seguenti: disporre i binari di arrivo e partenza dei treni S11 e S10 sulla stessa banchina, facendo attendere al treno S10 per Chiasso l’arrivo del treno S11 da Milano. Quindi, ad esempio, far partire il treno S10 dal binario 6, disponendo l’arrivo dell’S11 da Milano sul binario 4 facendo in modo che l’S10 (che parte al minuto 10 da Como), attenda l’S11 in arrivo da Milano (arrivo previsto al minuto 11). Solitamente i treni S11, a metà giornata, quando sono effettuati con materiale nuovo a due piani, arrivano a Como in perfetto orario o in anticipo. Inoltre, va considerato che i treni S10 hanno svariati minuti di sosta a Chiasso e a Mendrisio, con la possibilità quindi di recuperare 1-2 minuti di ritardo dovuti all’attesa del treno S11''.
L’altro accorgimento suggerito da chi vive la linea è il seguente: ''Ammissione dei viaggiatori delle linee S/R sui treni EC nel tratto Como-Chiasso, garantendo così la prosecuzione su Chiasso dopo pochi minuti e soprattutto la possibilità di prosecuzione verso la Svizzera tedesca, senza far pagare ai viaggiatori per una soppressione dovuta all'erogatore del servizio (i viaggiatori che oggi subiscono la soppressione, indipendente dalla loro volontà, oltre ad avere un cambio forzato, devono anche sobbarcarsi il costo del treno EC tra Como e Chiasso)''.