Monticello: Greppi in lutto per Victor Reichmann, storico docente di lettere
Un docente appassionato, gentile con tutti. Elegante, ma mai troppo formale. Insomma, una personalità unica. E' profondo il cordoglio all'istituto superiore Greppi di Monticello per la scomparsa del professor Victor Hugo Reichmann, per quasi due decenni docente di lettere.
Una scuola in cui era capitato forse un po' per caso, ma dove aveva scelto di rimanere, affrontando ogni giorno la lunga strada che lo separava dalla sua abitazione di Milano, nei pressi del Parco Trotter. Nel quartiere divenuto negli anni un simbolo per la sua multietnicità, l'insegnante viveva con l'inseparabile moglie Margherita che lo ha accompagnato per un lungo tratto della sua esistenza, terminata nei giorni scorsi per l'aggravarsi di una malattia contro la quale combatteva da tempo.
Il suo ricordo è profondamente vivo nei suoi ex alunni, nei docenti con i quali aveva stretto rapporti lavorativi e talvolta anche personali, come nel caso della professoressa Fabiana Vendola che insieme al collega Antonio Pellegrino con Reichmann aveva collaborato a lungo, portando avanti interessanti progetti internazionali. Su tutti Comenius, precursore dell'attuale Erasmus, iniziativa nella quale l'insegnante milanese credeva fortemente.
''Da gregario ne era divenuto coordinatore, coinvolgendoci attivamente'' ci ha detto la collega Vendola. ''Ricordo l'entusiasmo con il quale ci aveva proposto di dare vita a quell'esperienza, dopo un corso che aveva seguito a Barcellona. Insieme abbiamo girato mezza Europa''.
''Victor era profondamente appassionato di storia, soprattutto di storia moderna e nelle settimane del successo formativo si metteva a disposizione dei ragazzi per degli approfondimenti'' ha aggiunto la docente, ricordando appunto i tanti momenti trascorsi fra le aule e i corridoi dell'istituto, ma anche all'esterno del Greppi. ''Seppur equilibrato e cortese, era una persona di compagnia, che amava molto ridere e con la quale ci si poteva piacevolmente intrattenere. Anche gli studenti gli volevano molto bene''.
Un docente unico in effetti: concreto e pragmatico, amava arrivare all'essenza delle cose senza troppi fronzoli, dispensando all'occorrenza preziosi consigli di cui poter fare tesoro, a scuola come nella vita.
Una volta congedatosi dall'insegnamento per la pensione, Reichmann si era dedicato alle sue passioni - come il canto ad esempio, unendosi ad un coro - senza tralasciare l'impegno verso il prossimo. Per alcuni anni ha infatti tenuto a Milano, corsi di lingua italiana per gli stranieri. Un impegno a tutto campo evidenziato in questi giorni nei ricordi di chi, in un modo o nell'altro aveva incrociato la propria strada con quella del docente dal cognome particolare, eppure profondamente milanese.
''Victor era una persona colta, un insegnante quasi di altri tempi, ma anche molto ironico che sapeva trovare sempre la soluzione o la quadra anche nelle divergenze. E' stato davvero un collega amato'' le parole della professoressa Anna Rosa Besana.
Le esequie - in forma laica - di Victor Reichmann si terranno sabato 9 dicembre alle ore 11 presso il cimitero di Lambrate. A dargli l'estremo saluto ci sarà in primis la moglie Margherita che in un toccante necrologio ha scritto così del suo ''sposo'': ''Viki ha riempito di gioia la mia vita, condivisa con gli amici. Sono stata fortunata''.
Una scuola in cui era capitato forse un po' per caso, ma dove aveva scelto di rimanere, affrontando ogni giorno la lunga strada che lo separava dalla sua abitazione di Milano, nei pressi del Parco Trotter. Nel quartiere divenuto negli anni un simbolo per la sua multietnicità, l'insegnante viveva con l'inseparabile moglie Margherita che lo ha accompagnato per un lungo tratto della sua esistenza, terminata nei giorni scorsi per l'aggravarsi di una malattia contro la quale combatteva da tempo.
Il suo ricordo è profondamente vivo nei suoi ex alunni, nei docenti con i quali aveva stretto rapporti lavorativi e talvolta anche personali, come nel caso della professoressa Fabiana Vendola che insieme al collega Antonio Pellegrino con Reichmann aveva collaborato a lungo, portando avanti interessanti progetti internazionali. Su tutti Comenius, precursore dell'attuale Erasmus, iniziativa nella quale l'insegnante milanese credeva fortemente.
''Da gregario ne era divenuto coordinatore, coinvolgendoci attivamente'' ci ha detto la collega Vendola. ''Ricordo l'entusiasmo con il quale ci aveva proposto di dare vita a quell'esperienza, dopo un corso che aveva seguito a Barcellona. Insieme abbiamo girato mezza Europa''.
''Victor era profondamente appassionato di storia, soprattutto di storia moderna e nelle settimane del successo formativo si metteva a disposizione dei ragazzi per degli approfondimenti'' ha aggiunto la docente, ricordando appunto i tanti momenti trascorsi fra le aule e i corridoi dell'istituto, ma anche all'esterno del Greppi. ''Seppur equilibrato e cortese, era una persona di compagnia, che amava molto ridere e con la quale ci si poteva piacevolmente intrattenere. Anche gli studenti gli volevano molto bene''.
Un docente unico in effetti: concreto e pragmatico, amava arrivare all'essenza delle cose senza troppi fronzoli, dispensando all'occorrenza preziosi consigli di cui poter fare tesoro, a scuola come nella vita.
Una volta congedatosi dall'insegnamento per la pensione, Reichmann si era dedicato alle sue passioni - come il canto ad esempio, unendosi ad un coro - senza tralasciare l'impegno verso il prossimo. Per alcuni anni ha infatti tenuto a Milano, corsi di lingua italiana per gli stranieri. Un impegno a tutto campo evidenziato in questi giorni nei ricordi di chi, in un modo o nell'altro aveva incrociato la propria strada con quella del docente dal cognome particolare, eppure profondamente milanese.
''Victor era una persona colta, un insegnante quasi di altri tempi, ma anche molto ironico che sapeva trovare sempre la soluzione o la quadra anche nelle divergenze. E' stato davvero un collega amato'' le parole della professoressa Anna Rosa Besana.
Le esequie - in forma laica - di Victor Reichmann si terranno sabato 9 dicembre alle ore 11 presso il cimitero di Lambrate. A dargli l'estremo saluto ci sarà in primis la moglie Margherita che in un toccante necrologio ha scritto così del suo ''sposo'': ''Viki ha riempito di gioia la mia vita, condivisa con gli amici. Sono stata fortunata''.
G.C.