Barzanò saluta l'ex sindaco Peppino Aldeghi. Il parroco: ''ha saputo guardare più in là, alla casa comune''
''Avanti, c'è posto''. Una frase riportata all'ingresso di casa Aldeghi che ben sintetizza l'animo dell'ex sindaco, al quale nel pomeriggio odierno è stato tributato l'estremo saluto. Era piena la chiesa parrocchiale di San Vito, riuscita a fatica a contenere chi ha voluto omaggiare, con la propria presenza, una figura che senza dubbio ha lasciato un segno profondo nella storia di Barzanò.
Ex amministratori, colleghi sindaci, esponenti del volontariato, imprenditori, ma soprattutto tante persone comuni la cui strada, nel cammino della vita, ha incrociato quella del 91enne Giuseppe ''Peppino'' Aldeghi, primo cittadino dal 1978 fino al 1997.
Facendo riferimento al brano del vangelo di Matteo letto poco prima, il parroco don Renato Cameroni ha parlato di ''visioni'': ciò che Dio vede e che anche gli uomini a loro volta, possono vedere. ''Se non ci fossero visionari, ognuno penserebbe soltanto al proprio pezzetto'' ha detto il sacerdote, evidenziando gli aspetti di vita personale e politica che hanno caratterizzato l'esistenza del compianto sindaco.
In primis l'incontro con l'amata moglie Pinuccia, insieme alla quale ha scelto ''la strada della famiglia, perchè insieme si dona vita''. Un rapporto lungo ed intenso dal quale sono nati quattro figli - Tiziana, Paola, Laura e Giancarlo, anche lui sindaco e attuale vice - e poi gli amati nipoti.
''Ma Giuseppe ha saputo guardare più in là, alla casa comune, non solo alla propria. Si è impegnato a costruire in un tempo molto speciale, quando la distruzione lo ha portato a desiderare qualcosa di meglio'' ha aggiunto don Renato, riferendosi all'impegno profuso da Aldeghi nella ''cosa pubblica''.
Sindaco per quattro mandati, è stato lungimirante e appassionato nelle sue scelte, rischiando in alcuni casi, ma mettendo sempre al primo posto l'interesse comune. ''Credeva in Dio, che stava costruendo la casa comune e anche lui ha voluto dare una mano, rendere possibile il suo progetto in questo mondo. Aveva un profondo senso della giustizia, nel desiderio di cercare sempre il bene''.
Un uomo, Peppino Aldeghi, dal carattere forte, schietto e sincero che però - come ha ben ricordato il parroco - ha saputo vivere con amore ogni relazione, condividendo quel che aveva, semplicemente se stesso, con il suo modo unico di interpretare le situazioni.
''Oggi chiediamo a Dio di guardare avanti, con la stessa lungimiranza. Di non fermarci al particolare, ma a ciò che Dio sta realizzando in questo mondo. Giuseppe, sono sicuro, ci darà una mano'' ha concluso il sacerdote.
In una chiesa gremita, alla presenza del gonfalone del Comune e del sindaco Gualtiero Chiricò in fascia tricolore, emozionante l'intervento di Roberto Baccin che a nome del comitato gemellaggio con Mézières en Brenne ha dato lettura di un saluto inviato dal sindaco francese Jean Louis Camus, ricordando l'ex sindaco nonchè padre fondatore di questo legame di amicizia che dura da decenni, con parole di profondo affetto e gratitudine. Nell'esprimere vicinanza alla moglie e ai figli, il primo cittadino francese si è detto ''orgoglioso di aver dato vita a questo gemellaggio''. ''La tua eredità è in ottime mani'' le parole finali della lettera.
''Noi dobbiamo tanto a Peppino, ci ha insegnato a crescere e a raggiungere importanti obiettivi. Lui c'è sempre stato per tutti con un consiglio, una parola, un'esortazione'' ha poi concluso Baccin.
Un sentimento di gratitudine comune a molti dei presenti che in queste ore non hanno potuto dedicare almeno un pensiero al 91enne, e a quello che con semplicità ha saputo trasmettere.
Anche alle penne nere, che hanno manifestato il cordoglio per la scomparsa dell'amico ''andato avanti'' con la presenza dei gagliardetti di molti gruppi del territorio, ''sull'attenti'' quando il capogruppo barzanese Francesco Motta ha dato lettura della Preghiera dell'Alpino, prima che la corale intonasse la celebre ''Signore delle Cime''.
E sono state ancora una volta le penne nere ad accogliere all'esterno della chiesa barzanese il feretro di Peppino Aldeghi che, dopo la benedizione impartita dal parroco ha lasciato il sagrato nel suo ultimo viaggio terreno, compiendo anche in questo giorno un gesto concreto e di solidarietà. I familiari hanno infatti chiesto di devolvere eventuali offerte all'Associazione Genitori e Amici degli Handicappati, realtà alla quale il compianto primo cittadino era profondamente legato.
Ex amministratori, colleghi sindaci, esponenti del volontariato, imprenditori, ma soprattutto tante persone comuni la cui strada, nel cammino della vita, ha incrociato quella del 91enne Giuseppe ''Peppino'' Aldeghi, primo cittadino dal 1978 fino al 1997.
Facendo riferimento al brano del vangelo di Matteo letto poco prima, il parroco don Renato Cameroni ha parlato di ''visioni'': ciò che Dio vede e che anche gli uomini a loro volta, possono vedere. ''Se non ci fossero visionari, ognuno penserebbe soltanto al proprio pezzetto'' ha detto il sacerdote, evidenziando gli aspetti di vita personale e politica che hanno caratterizzato l'esistenza del compianto sindaco.
In primis l'incontro con l'amata moglie Pinuccia, insieme alla quale ha scelto ''la strada della famiglia, perchè insieme si dona vita''. Un rapporto lungo ed intenso dal quale sono nati quattro figli - Tiziana, Paola, Laura e Giancarlo, anche lui sindaco e attuale vice - e poi gli amati nipoti.
''Ma Giuseppe ha saputo guardare più in là, alla casa comune, non solo alla propria. Si è impegnato a costruire in un tempo molto speciale, quando la distruzione lo ha portato a desiderare qualcosa di meglio'' ha aggiunto don Renato, riferendosi all'impegno profuso da Aldeghi nella ''cosa pubblica''.
Sindaco per quattro mandati, è stato lungimirante e appassionato nelle sue scelte, rischiando in alcuni casi, ma mettendo sempre al primo posto l'interesse comune. ''Credeva in Dio, che stava costruendo la casa comune e anche lui ha voluto dare una mano, rendere possibile il suo progetto in questo mondo. Aveva un profondo senso della giustizia, nel desiderio di cercare sempre il bene''.
Un uomo, Peppino Aldeghi, dal carattere forte, schietto e sincero che però - come ha ben ricordato il parroco - ha saputo vivere con amore ogni relazione, condividendo quel che aveva, semplicemente se stesso, con il suo modo unico di interpretare le situazioni.
''Oggi chiediamo a Dio di guardare avanti, con la stessa lungimiranza. Di non fermarci al particolare, ma a ciò che Dio sta realizzando in questo mondo. Giuseppe, sono sicuro, ci darà una mano'' ha concluso il sacerdote.
In una chiesa gremita, alla presenza del gonfalone del Comune e del sindaco Gualtiero Chiricò in fascia tricolore, emozionante l'intervento di Roberto Baccin che a nome del comitato gemellaggio con Mézières en Brenne ha dato lettura di un saluto inviato dal sindaco francese Jean Louis Camus, ricordando l'ex sindaco nonchè padre fondatore di questo legame di amicizia che dura da decenni, con parole di profondo affetto e gratitudine. Nell'esprimere vicinanza alla moglie e ai figli, il primo cittadino francese si è detto ''orgoglioso di aver dato vita a questo gemellaggio''. ''La tua eredità è in ottime mani'' le parole finali della lettera.
''Noi dobbiamo tanto a Peppino, ci ha insegnato a crescere e a raggiungere importanti obiettivi. Lui c'è sempre stato per tutti con un consiglio, una parola, un'esortazione'' ha poi concluso Baccin.
Un sentimento di gratitudine comune a molti dei presenti che in queste ore non hanno potuto dedicare almeno un pensiero al 91enne, e a quello che con semplicità ha saputo trasmettere.
Anche alle penne nere, che hanno manifestato il cordoglio per la scomparsa dell'amico ''andato avanti'' con la presenza dei gagliardetti di molti gruppi del territorio, ''sull'attenti'' quando il capogruppo barzanese Francesco Motta ha dato lettura della Preghiera dell'Alpino, prima che la corale intonasse la celebre ''Signore delle Cime''.
E sono state ancora una volta le penne nere ad accogliere all'esterno della chiesa barzanese il feretro di Peppino Aldeghi che, dopo la benedizione impartita dal parroco ha lasciato il sagrato nel suo ultimo viaggio terreno, compiendo anche in questo giorno un gesto concreto e di solidarietà. I familiari hanno infatti chiesto di devolvere eventuali offerte all'Associazione Genitori e Amici degli Handicappati, realtà alla quale il compianto primo cittadino era profondamente legato.
G.C.