Casatenovo: intitolato a Vik Arrigoni lo spazio di Cascina Levada. In consiglio l'ok unanime
Sarà intitolato a Vittorio Arrigoni, attivista bulciaghese assassinato nel 2011 a Gaza - dove si era speso a favore dei diritti della popolazione locale - lo spazio in uso alle associazioni presso Cascina Levada a Casatenovo. Il consiglio comunale riunitosi nella serata di giovedì ha infatti accolto la richiesta avanzata da Umanità alla Deriva per conto di undici realtà culturali e sociali che proprio al primo piano dello stabile che si affaccia sulla SP51 svolgono le proprie attività al servizio del paese.
Una proposta che l'amministrazione del sindaco Filippo Galbiati ha ritenuto dovesse essere discussa in consiglio comunale e condivisa pubblicamente anche con i gruppi di minoranza.
Davide Findeis, volontario invitato dal primo cittadino a sedere al suo fianco, ha illustrato in sintesi le motivazioni che hanno spinto tutte queste realtà casatesi (Progettomondo Brianza - L'Angolo Giro, Pro Loco, Cambia..Menti, La Colombina, ANPI Casatenovo, Caritas di Casatenovo, Atonga, Cooperativa La Grande Casa, Comunità Pastorale di Casatenovo, Operazione Mato Grosso) a chiedere l'intitolazione dello spazio alla memoria dell'attivista e giornalista bulciaghese che terminava le proprie corrispondenze dalla Striscia di Gaza, prima del suo drammatico rapimento culminato con la morte per mano di un gruppo fondamentalista, con la frase ''Restiamo umani''. Frase universalmente ripresa e divenuta ormai celebre, quale monito a cessare guerre e conflitti a favore di uomini, donne e bambini, quelli che stanno pagando il prezzo più alto di questo scontro sanguinoso che negli ultimi mesi è tornato a riempire - fra i principali temi di attualità - le quotidiane cronache.
Nel ringraziare il sindaco Galbiati e il consigliere alla cultura Enrica Baio per il supporto, Findeis ha spiegato che la ragione che sottende la richiesta inviata all'amministrazione, risiede nel desiderio di ''ricordare una personalità del nostro territorio conosciuta e stimata a livello nazionale. Vogliamo mantenere vive le ragioni del suo impegno e testimoniare che nessuno può essere felice se non possono essere felici gli altri'' ha detto, dando lettura di un testo a firma di Vik Arrigoni suggeritogli dalla madre, Egidia Beretta, che in questi oltre dieci anni dalla morte del congiunto si è fortemente spesa per tenerne viva la memoria e il credo.
Non a caso il primo cittadino ha voluto condividere con i colleghi una breve biografia di Arrigoni tratta dal sito della Fondazione Vik Utopia, creata dai familiari del bulciaghese, che in questi anni ha portato avanti innumerevoli progetti di solidarietà.
''La frase Restiamo umani che Vittorio ripeteva sempre a conclusione dei suoi scritti, trova la sua origine in una saldezza di principi trasmessigli nel tempo e sedimentati nel suo animo, arricchiti da esperienze di aiuto solidale'' ha detto Fabio Crippa, capogruppo di Persone e Idee, nell'appoggiare la proposta delle associazioni. ''Intitolargli uno spazio non significa apporre una targa, ma testimoniare impegno e dedizione, quella di chi in quelle sale ha dedicato e dedicherà ore e giorni al servizio degli altri. Questa cifra manterrà vivo il suo ricordo''.
Il vicesindaco Marta Comi ha ricordato quel 2011, drammatico per il nostro territorio. All'uccisione di Vittorio Arrigoni, in primavera, seguì qualche mese più tardi quella di Padre Fausto Tentorio (originario di Santa Maria Hoè) nelle Filippine. L'8 dicembre i due vennero ricordati nella cerimonia per il conferimento del Premio per la Pace intitolato a Graziella Fumagalli e Madre Erminia Cazzaniga, assegnato quell'anno a Suor Luisa Dell'Orto di Lomagna, uccisa due anni fa ad Haiti. ''La nostra è una terra di martiri che rischiano la vita, non si risparmiano e mettono in gioco la propria esistenza. Con questa intitolazione serve a fare memoria di una persona il cui esempio ci ricorda i valori da portare avanti'' ha detto l'assessore Comi.
La proposta di intitolazione è stata condivisa anche dalle minoranze. Christian Perego del Movimento 5 Stelle ha messo in evidenza anche l'atteggiamento della famiglia Arrigoni che si era spesa nonostante il dolore per la perdita del figlio, nel chiedere che non venisse applicata la pena di morte nei confronti dei responsabili dell'assassinio di Vik.
Marcello Paleari di Più Casatenovo ha invece sottolineato, al netto della condivisione o meno di determinate posizioni, la coerenza mostrata dell'attivista bulciaghese nel suo operato a favore degli ultimi. ''C'è bisogno di questo e di storie come quella di Arrigoni e di tanti altri che si spendono per il prossimo. Prendiamoli come esempio al di là dei singoli fatti'' le sue parole.
A questo proposito il gruppo di minoranza (ieri rappresentato da Paleari e Barbara Beretta) ha proposto di ricordare Vik e gli altri testimoni citati in precedenza da Marta Comi in Colombina, dove da qualche anno c'è la Piazza per la Pace, in una sorta di muro alla memoria di questi nomi diventati esempio.
Una proposta ritenuta condivisibile dal sindaco Galbiati, che sarà oggetto di successivo approfondimento.
''Ritengo la richiesta su Vik molto opportuna e attuale, alla luce di quel che sta succedendo. Ricordiamo una persona che si è schierata con gesti semplici, dalla parte degli ultimi'' ha detto il primo cittadino riferendosi al tema oggetto di dibattito e invitando a ''schierarsi con la non violenza sempre e comunque''.
Un valore quello della pace, ribadito anche dal consigliere di maggioranza Umberto Beretta: ''la guerra porta morte, siamo noi a creare la storia'' ha detto l'esponente di Persone e Idee, criticando anche la scelta da parte del Governo italiano di fornire armi nei conflitti, strumenti di distruzione letale.
Un applauso da parte del pubblico presente ha concluso il dibattito, con la proposta di intitolare a Vik Arrigoni lo spazio al primo piano di Cascina Levada approvata all'unanimità.
Una proposta che l'amministrazione del sindaco Filippo Galbiati ha ritenuto dovesse essere discussa in consiglio comunale e condivisa pubblicamente anche con i gruppi di minoranza.
Davide Findeis, volontario invitato dal primo cittadino a sedere al suo fianco, ha illustrato in sintesi le motivazioni che hanno spinto tutte queste realtà casatesi (Progettomondo Brianza - L'Angolo Giro, Pro Loco, Cambia..Menti, La Colombina, ANPI Casatenovo, Caritas di Casatenovo, Atonga, Cooperativa La Grande Casa, Comunità Pastorale di Casatenovo, Operazione Mato Grosso) a chiedere l'intitolazione dello spazio alla memoria dell'attivista e giornalista bulciaghese che terminava le proprie corrispondenze dalla Striscia di Gaza, prima del suo drammatico rapimento culminato con la morte per mano di un gruppo fondamentalista, con la frase ''Restiamo umani''. Frase universalmente ripresa e divenuta ormai celebre, quale monito a cessare guerre e conflitti a favore di uomini, donne e bambini, quelli che stanno pagando il prezzo più alto di questo scontro sanguinoso che negli ultimi mesi è tornato a riempire - fra i principali temi di attualità - le quotidiane cronache.
Nel ringraziare il sindaco Galbiati e il consigliere alla cultura Enrica Baio per il supporto, Findeis ha spiegato che la ragione che sottende la richiesta inviata all'amministrazione, risiede nel desiderio di ''ricordare una personalità del nostro territorio conosciuta e stimata a livello nazionale. Vogliamo mantenere vive le ragioni del suo impegno e testimoniare che nessuno può essere felice se non possono essere felici gli altri'' ha detto, dando lettura di un testo a firma di Vik Arrigoni suggeritogli dalla madre, Egidia Beretta, che in questi oltre dieci anni dalla morte del congiunto si è fortemente spesa per tenerne viva la memoria e il credo.
Non a caso il primo cittadino ha voluto condividere con i colleghi una breve biografia di Arrigoni tratta dal sito della Fondazione Vik Utopia, creata dai familiari del bulciaghese, che in questi anni ha portato avanti innumerevoli progetti di solidarietà.
''La frase Restiamo umani che Vittorio ripeteva sempre a conclusione dei suoi scritti, trova la sua origine in una saldezza di principi trasmessigli nel tempo e sedimentati nel suo animo, arricchiti da esperienze di aiuto solidale'' ha detto Fabio Crippa, capogruppo di Persone e Idee, nell'appoggiare la proposta delle associazioni. ''Intitolargli uno spazio non significa apporre una targa, ma testimoniare impegno e dedizione, quella di chi in quelle sale ha dedicato e dedicherà ore e giorni al servizio degli altri. Questa cifra manterrà vivo il suo ricordo''.
Il vicesindaco Marta Comi ha ricordato quel 2011, drammatico per il nostro territorio. All'uccisione di Vittorio Arrigoni, in primavera, seguì qualche mese più tardi quella di Padre Fausto Tentorio (originario di Santa Maria Hoè) nelle Filippine. L'8 dicembre i due vennero ricordati nella cerimonia per il conferimento del Premio per la Pace intitolato a Graziella Fumagalli e Madre Erminia Cazzaniga, assegnato quell'anno a Suor Luisa Dell'Orto di Lomagna, uccisa due anni fa ad Haiti. ''La nostra è una terra di martiri che rischiano la vita, non si risparmiano e mettono in gioco la propria esistenza. Con questa intitolazione serve a fare memoria di una persona il cui esempio ci ricorda i valori da portare avanti'' ha detto l'assessore Comi.
La proposta di intitolazione è stata condivisa anche dalle minoranze. Christian Perego del Movimento 5 Stelle ha messo in evidenza anche l'atteggiamento della famiglia Arrigoni che si era spesa nonostante il dolore per la perdita del figlio, nel chiedere che non venisse applicata la pena di morte nei confronti dei responsabili dell'assassinio di Vik.
Marcello Paleari di Più Casatenovo ha invece sottolineato, al netto della condivisione o meno di determinate posizioni, la coerenza mostrata dell'attivista bulciaghese nel suo operato a favore degli ultimi. ''C'è bisogno di questo e di storie come quella di Arrigoni e di tanti altri che si spendono per il prossimo. Prendiamoli come esempio al di là dei singoli fatti'' le sue parole.
A questo proposito il gruppo di minoranza (ieri rappresentato da Paleari e Barbara Beretta) ha proposto di ricordare Vik e gli altri testimoni citati in precedenza da Marta Comi in Colombina, dove da qualche anno c'è la Piazza per la Pace, in una sorta di muro alla memoria di questi nomi diventati esempio.
Una proposta ritenuta condivisibile dal sindaco Galbiati, che sarà oggetto di successivo approfondimento.
''Ritengo la richiesta su Vik molto opportuna e attuale, alla luce di quel che sta succedendo. Ricordiamo una persona che si è schierata con gesti semplici, dalla parte degli ultimi'' ha detto il primo cittadino riferendosi al tema oggetto di dibattito e invitando a ''schierarsi con la non violenza sempre e comunque''.
Un valore quello della pace, ribadito anche dal consigliere di maggioranza Umberto Beretta: ''la guerra porta morte, siamo noi a creare la storia'' ha detto l'esponente di Persone e Idee, criticando anche la scelta da parte del Governo italiano di fornire armi nei conflitti, strumenti di distruzione letale.
Un applauso da parte del pubblico presente ha concluso il dibattito, con la proposta di intitolare a Vik Arrigoni lo spazio al primo piano di Cascina Levada approvata all'unanimità.
G.C.