Dopo i saluti di Favini si apra una nuova pagina per il Mandic
La lettera di saluti, a tratti “poetica”, del DG Favini non può che trovarci in profondo disaccordo, così come per le parole del Consigliere Piazza della scorsa settimana. In questi anni l’intero sistema socio-sanitario del Lecchese e in particolar modo l’ospedale di Merate hanno subito un profondo ridimensionamento anche e soprattutto dopo il periodo emergenziale e drammatico del Covid. E non è un tema di Covid o di mancanza di personale, ma di precise scelte dirigenziali che hanno, di fatto, ridimensionato le risorse e l’offerta di servizi socio-sanitari.
Il territorio non poteva più attendere e nei mesi scorsi anche grazie alla campagna promossa #Salviamo l’Ospedale di Merate, ha fatto sentire la propria voce alla Dirigenza e ai Sindaci del Meratese e Casatese che si sono espressi in modo unitario sul tema.
Sono proprio i sindaci, tacciati di “campanilismo” nella lettera di ringraziamento del DG Favini, nei mesi scorsi anche sollecitati dalla campagna #salviamo l’ospedale di merate, che hanno esplicitamente detto: “servono garanzie e che finora ci sono state più chiusure che investimenti” e ancora, nel documento controfirmato da tutti i sindaci: “progressivo depauperamento dei servizi all’interno dell’ospedale. Alcuni esempi oggettivi ma non esaustivi: chiusura del Reparto di Psichiatria, sostanziale azzeramento di Urologia e Oculistica, riduzione del personale della Pediatria, …”. Tutto il territorio, unanime, ha quindi fermamente dichiarato il fallimento della gestione attuale.
Il Tavolo rimarca nuovamente quelli che devono essere almeno i punti principali per il rilancio del sistema socio-sanitario del Meratese e non solo, punti anche ripresi nel documento dei Sindaci:
● Il mantenimento dell’Ospedale di Merate come presidio DEA di 1° Livello;
● La necessità di rendere disponibile agli Amministratori il patrimonio informativo relativo alle strutture sanitarie presenti sul territorio e ai bisogni del territorio stesso per poter, di concerto con Regione e ASST, contribuire attivamente al disegno dell’offerta di servizi futuri;
● Chiarezza sulle prospettive del punto nascite;
● Chiarimenti sui reparti non più riattivati (vedi psichiatria) dopo il periodo Covid-19;
● Un chiaro piano di rilancio del Mandic con strategia, funzioni, specializzazioni e obiettivi ben definiti e misurabili, auspicando una stretta collaborazione della nuova dirigenza con le istituzioni del territorio in primo luogo e tutte le rappresentanze associative, politiche per un confronto di valore e costruttivo in vista del nuovo POAS e del futuro Ospedale di Comunità.
Il Tavolo attende con speranza che i cambiamenti nella dirigenza portino i risultati positivi attesi e urgentemente necessari per l'ospedale di Merate e per l'intero territorio, in risposta alle preoccupazioni e alle esigenze a lungo trascurate auspicando una nuova fase di collaborazione con il territorio e le istituzioni da parte dell’ASST. In questo senso, si ribadisce la disponibilità a un dialogo costruttivo con la nuova dirigenza.
Il territorio non poteva più attendere e nei mesi scorsi anche grazie alla campagna promossa #Salviamo l’Ospedale di Merate, ha fatto sentire la propria voce alla Dirigenza e ai Sindaci del Meratese e Casatese che si sono espressi in modo unitario sul tema.
Sono proprio i sindaci, tacciati di “campanilismo” nella lettera di ringraziamento del DG Favini, nei mesi scorsi anche sollecitati dalla campagna #salviamo l’ospedale di merate, che hanno esplicitamente detto: “servono garanzie e che finora ci sono state più chiusure che investimenti” e ancora, nel documento controfirmato da tutti i sindaci: “progressivo depauperamento dei servizi all’interno dell’ospedale. Alcuni esempi oggettivi ma non esaustivi: chiusura del Reparto di Psichiatria, sostanziale azzeramento di Urologia e Oculistica, riduzione del personale della Pediatria, …”. Tutto il territorio, unanime, ha quindi fermamente dichiarato il fallimento della gestione attuale.
Il Tavolo rimarca nuovamente quelli che devono essere almeno i punti principali per il rilancio del sistema socio-sanitario del Meratese e non solo, punti anche ripresi nel documento dei Sindaci:
● Il mantenimento dell’Ospedale di Merate come presidio DEA di 1° Livello;
● La necessità di rendere disponibile agli Amministratori il patrimonio informativo relativo alle strutture sanitarie presenti sul territorio e ai bisogni del territorio stesso per poter, di concerto con Regione e ASST, contribuire attivamente al disegno dell’offerta di servizi futuri;
● Chiarezza sulle prospettive del punto nascite;
● Chiarimenti sui reparti non più riattivati (vedi psichiatria) dopo il periodo Covid-19;
● Un chiaro piano di rilancio del Mandic con strategia, funzioni, specializzazioni e obiettivi ben definiti e misurabili, auspicando una stretta collaborazione della nuova dirigenza con le istituzioni del territorio in primo luogo e tutte le rappresentanze associative, politiche per un confronto di valore e costruttivo in vista del nuovo POAS e del futuro Ospedale di Comunità.
Il Tavolo attende con speranza che i cambiamenti nella dirigenza portino i risultati positivi attesi e urgentemente necessari per l'ospedale di Merate e per l'intero territorio, in risposta alle preoccupazioni e alle esigenze a lungo trascurate auspicando una nuova fase di collaborazione con il territorio e le istituzioni da parte dell’ASST. In questo senso, si ribadisce la disponibilità a un dialogo costruttivo con la nuova dirigenza.
Tavolo Sanità / PD Meratese e Federazione Provinciale