Da Bulciago fino alla Siria per l'Isis: Alice Brignoli presto scarcerata
Tornerà presto in libertà Alice Brignoli, la mamma che nel 2015 insieme al marito di origini marocchine Mohamed Koraichi - nel frattempo deceduto per problemi di salute - e ai tre figli, lasciò Bulciago alla volta della Siria, per unirsi all’Isis e alla causa del Califfato islamico.
I quattro anni di carcere ai quali era stata condannata - per terrorismo internazionale, senza il riconoscimento delle attenuanti generiche, confermati dalla sentenza di Appello - stanno per scadere e se tutto procederà come sembra, il prossimo 2 gennaio la donna sarà libera. La donna, ribattezzata ''mamma Isis'' potrà infatti usufruire di uno sconto di pena che le è stato concesso per buona condotta.
Come si ricorderà l'odierna 45enne venne ritrovata e arrestata in Siria nel 2020 dai carabinieri del Ros che la rimpatriarono insieme ai suoi quattro figli (l'ultimo venuto alla luce proprio nei territori dello Stato Islamico). Brignoli era stata individuata e fermata nel campo profughi di Al Hawl, nella Siria settentrionale, controllato ormai da mesi dalle milizie curde. Al momento dell'arresto, la bulciaghese si era dichiarata "non più radicalizzata", pentita di quella scelta di vita e felicissima di rientrare in Italia.
Con il suo rimpatrio e la successiva scarcerazione i figli furono affidati al Comune di Bulciago e trasferiti in una struttura protetta, dove si trovano tuttora e dove presumibilmente resteranno anche quando la madre tornerà libera.
I quattro anni di carcere ai quali era stata condannata - per terrorismo internazionale, senza il riconoscimento delle attenuanti generiche, confermati dalla sentenza di Appello - stanno per scadere e se tutto procederà come sembra, il prossimo 2 gennaio la donna sarà libera. La donna, ribattezzata ''mamma Isis'' potrà infatti usufruire di uno sconto di pena che le è stato concesso per buona condotta.
Come si ricorderà l'odierna 45enne venne ritrovata e arrestata in Siria nel 2020 dai carabinieri del Ros che la rimpatriarono insieme ai suoi quattro figli (l'ultimo venuto alla luce proprio nei territori dello Stato Islamico). Brignoli era stata individuata e fermata nel campo profughi di Al Hawl, nella Siria settentrionale, controllato ormai da mesi dalle milizie curde. Al momento dell'arresto, la bulciaghese si era dichiarata "non più radicalizzata", pentita di quella scelta di vita e felicissima di rientrare in Italia.
Con il suo rimpatrio e la successiva scarcerazione i figli furono affidati al Comune di Bulciago e trasferiti in una struttura protetta, dove si trovano tuttora e dove presumibilmente resteranno anche quando la madre tornerà libera.