Annone: don Giuseppe Roma La sua storia uscirà a puntate

Prende avvio oggi un nuovo anno e il nuovo numero di Camminiamo Insieme, il notiziario della comunità pastorale San Giovanni Battista - che comprende le parrocchie di Annone Brianza, Ello, Imberido e Oggiono - sarà arricchito da un nuovo racconto storico a puntate, curato da Enrico Rigamonti, avvocato di Annone Brianza con una spiccata dote per la scrittura e la passione per le ricostruzioni storiche del paese, come quella pubblicata nel 2022 per commemorare i 170 di edificazione della chiesa parrocchiale di Santa Maria. Il testo venne consegnato anche all’arcivescovo di Milano Monsignor Mario Delpini, giunto ad Annone in visita non ufficiale.
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Enrico Rigamonti

Nel 2021, Rigamonti scrisse un bel racconto di fantasia, dal titolo “la forza dell’umiltà” ambientato nell’Annone medievale e in particolare in quello che fu l’oratorio benedettino, la chiesa di San Giorgio. Enrico è anche autore di diversi romanzi e il suo genere preferito è il giallo: ne ha scritti sette. 
Nel 2024 accompagnerà per quasi un intero anno i parrocchiani narrando la storia di don Giuseppe Roma, con racconti in 11 puntate. Nativo di Sedriano, don Roma fu uomo colto e svolse l’incarico di vice direttore al collegio Ballerini di Seregno prima di prendere servizio ad Annone Brianza, dove fu parroco dal 1938 al 1967. “Di lui, ho i ricordi di bambino. Era una persona autorevole e metteva soggezione, ma era anche un grande intellettuale, tanto che il titolo dei racconto sarà “un parroco di grande istruzione” perché all’epoca non si usava il termine cultura, ma quello di istruzione per definire una persona colta. Don Giuseppe era un uomo di preghiera: andava tutti i giorni al cimitero a dire il rosario” ha spiegato Enrico, che venne battezzato proprio da don Roma. 
Fu il sacerdote insieme al quale la comunità attraversò la Seconda guerra mondiale e il dopoguerra, con gli anni del boom economico che fu un motore per l’Italia intera. In tempo di guerra, don Roma fu un resistente e, insieme all’ingegnere Rinaldo Cabella, contribuì a salvare alcuni ebrei. Alla fine della guerra, quando arrivò il momento di nominare il presidente del comitato liberazione nazionale, l’incarico venne affidato a don Giuseppe per due giorni, in attesa del rientro ad Annone dell’ingegnere Cabella. 
Per chi lo ha conosciuto, don Roma aveva una caratteristica che lo distingueva dai predecessori: fu il primo parroco a guidare un’automobile, la Seicento bianca. Negli anni Sessanta con don Angelo Casartelli, il coadiutore originario di Caronno Pertusella, giocava a pallone al torneo di calcio: indossava la tuta e non i pantaloni corti per mantenere un certo rigore. 
“Per ricostruire la storia e certe date storiche, ho preso spunto dal libro di Capidigi di Annone, edito nel 1994 e per gran parte è un ricordo diretto. Mia nonna, essendo presidente di Azione Cattolica, era una sua collaboratrice: mi aveva insegnato a dire “sia lodato Gesù cristo” quando lo incontravo. Ricordo che un giorno lo dissi e lui ne fu molto felice. Era di indole buona, anche se sembrava burbero - ha rievocato Rigamonti - Ricordo in particolare l’ultima messa che fu molto toccante. Durante l’omelia pianse per la commozione e dovette intervenire il coadiutore, don Angelo, a terminare. A fine messa, i genitori mi portarono da lui per la benedizione”.
Dopo 28 anni di ministero ad Annone, si ritirò per motivi di salute e si spense l’anno successivo, nel 1968, a 64 anni. “Ricordo bene il funerale: eravamo andati con la classe e la maestra Mauri. La camera ardente era stata aperta all’asilo Polvara, nella chiesa di San Cristoforo, poi venne fatto il corteo funebre fino alla chiesa parrocchiale. Fu una cerimonia imponente, in grande stile”.
La storia di don Giuseppe Roma chiude un ciclo di un oltre un secolo di parroci ad Annone Brianza, narrato da Enrico Rigamonti. Don Giulio Beltemacchi, parroco a cui si deve la costruzione del campanile della chiesa, fu in servizio dal 1865 al 1903. Gli succedette don Carlo Gianola, dal 1903 al 1938, accompagnando gli annonesi nel periodo della grande guerra. Infine, don Roma, che fu parroco fino al 1967: quest’anno ricorrono i cento anni dalla sua nascita, essendo venuto al mondo nel 1924. É sepolto nel cimitero del paese: la sua tomba, entrando dal vecchi cancello, si trova subito a sinistra ed è collocato in una posizione come fosse sia a guardia dei morti che tanto pregava sia dei vivi, perchè la coda dell’occhio è rivolta al paese.
“Chiudo un ciclo di 102 anni di storia parrocchiale, un periodo molto intenso anche per le vicende nazionali e internazionali - ha specificato lo scrittore - Nutro un grande interesse storico per il passato e per queste figure che ci hanno accompagnato negli anni. Scrivere la storia di don Roma è stato commovente visto che ho un ricordo diretto”. 
Nel 1968, don Angelo venne trasferito a Magenta e arrivò ad Annone don Carlo Sala da Veduggio, sacerdote fino al 2002, mancato nel 2015. Subentrò poi don Antonio Guadagnini, già ad Annone dal 1996: fu parroco dal 2002 al 2006, poi trasferito per motivi di salute e mancato nel 2006. Si arriva quindi alla contemporaneità, con la costituzione della comunità pastorale e gli attuali sacerdoti. 
Enrico Rigamonti ha accompagnato i fedeli per tre anni con i suoi racconti sui parroci che hanno fatto la storia del paese: quella di don Roma sarà l’ultima ma potrebbe essere anche la più sentita tra coloro che lo hanno conosciuto e che, grazie all’avvocato scrittore, potranno con piacere far riaffiorare alla memoria.
M.Mau.
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