Colle B.za: adottato il nuovo PGT che punta al recupero degli edifici nel centro storico
L’approvazione di un Piano di Governo del Territorio rappresenta sempre un passaggio cruciale per la vita amministrativa di un paese. Anche quando – come avvenuto a Colle Brianza – si tratta di ''varianti'' ai PGT già in vigore.
Dopo aver presentato gli atti alla cittadinanza nella serata di martedì 9 gennaio, nella serata di mercoledì 10 il consiglio comunale si è riunito per deliberare l’adozione della variante di Piano. L’inizio di un percorso che lascia ancora aperta ai cittadini la possibilità di presentare proposte e osservazioni che saranno votate in fase di approvazione del documento, fra due mesi circa.
All’inizio della seduta il sindaco Tiziana Galbusera ha illustrato all’aula il percorso che ha portato all’adozione della variante. Iniziato fra la fine dell’anno 2020 e l’inizio del 2021, questo percorso ha portato i tecnici incaricati dal comune a compiere un’analisi approfondita sul territorio e diversi sopralluoghi nei vari centri abitati che fanno parte del comune di Colle Brianza.
Rilievi dai quali è emerso come non sia indifferente e trascurabile la presenza di diversi edifici il cui grado di conservazione, almeno esteriore, è stato catalogato come ''scarso'' o ''pessimo''. In quest’ultima categoria sono rientrati tutti gli edifici ''pericolanti'' e ''in stato di abbandono'' o comunque ''non abitabili'' individuati all’interno dei centri storici, nei diversi nuclei abitati che compongono il paese. Strutture, quelle individuate con uno scarso grado di conservazione, che rappresentano una quota importante – circa il 30% - degli edifici del paese.
Proprio per promuovere il recupero di queste strutture la variante al PGT introduce delle modifiche. ''Il piano vigente aveva degli obblighi che non hanno facilitato il recupero delle strutture antiche'' ha chiarito uno degli architetti estensori della variante. Le modifiche introdotte in questo ambito partono dal fatto che gli edifici dei centri storici non saranno più oggetto di ''piani di recupero'' anche quando l’intervento di ristrutturazione prevede il cambio di destinazione d’uso per una superficie fino a 250 metri quadri.
Anche il recupero dei sottotetti da destinare a scopo abitativo non sarà più soggetto a ''piano di recupero'' o ''piano attuativo''.
Inoltre, per i ''piani di recupero'' individuati nel PGT non sono state predisposte specifiche restrizioni o indicazioni di progetto attuativo. Infine, per i cambi d’uso o per gli interventi di nuova costruzione, sempre all’interno dei nuclei di antica formazione, non dovrà essere reperito lo standard di 26,5 metri/quadri ad abitante, ma lo standard minino di legge pari a 18 mq/ab.
Alcune facilitazioni non riguardano il solo ambito residenziale. Infatti, ad esempio, con le nuove modifiche, nei centri storici, l’apertura di negozi di vicinato non sarà più soggetta al reperimento di aree da destinare a parcheggio.
Unitamente a questa serie di semplificazioni introdotte per favorire il recupero degli edifici all’interno dei nuclei di antica formazione, la variante del PGT ha recepito le nuove normative regionali in termini di consumo di suolo. In linea di massima la riduzione prevista dalla normativa è pari al 24% per gli ''ambiti di trasformazione residenziale'' e del 20% per gli altri ambiti. Complessivamente la riduzione applicata con la variante del Pgt è stata pari al 50%.
Un dato elevato e una scelta non scontata. In particolare, se si pensasse al fatto che il territorio comunale di Colle Brianza è per circa il 90% boschivo e solo per il 9,72% urbanizzato.
La variante del PGT punta anche all’individuazione di nuove aree da destinare a parcheggio che il Comune potrà procedere a realizzare, anche nel caso in cui gli ambiti di trasformazione privati non venissero attuati.
Infine, resta aperto il nodo dell’ambito di rigenerazione urbano previsto a Nava. Si tratta di una parte di territorio dove è presente un edificio storico che non è stato ristrutturato. Questo edificio è stato inserito in un ambito esteso di rigenerazione urbana. L’obbiettivo dell’amministrazione sarebbe quello di vederlo attuato nei prossimi anni. In conseguenza di ciò si andrebbe a riqualificare l’area nei pressi della chiesa e dell’oratorio cercando di ''dare un po’ di spazio alla comunità'' come ha spiegato il vicesindaco Ettore Anghileri.
Un altro ambito di trasformazione, situato nei pressi della scuola primaria, è stato dimezzato. Da sottolineare come i tecnici estensori della variante di piano abbiano evidenziato l’opportunità per l'ente Brianza di includere parte del proprio territorio comunale all’interno di quello facente parte del Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone.
In fase di votazione la variante al PGT è stata adottata con il voto unanime favorevole da parte di tutti i consiglieri comunale presenti.
Dopo aver presentato gli atti alla cittadinanza nella serata di martedì 9 gennaio, nella serata di mercoledì 10 il consiglio comunale si è riunito per deliberare l’adozione della variante di Piano. L’inizio di un percorso che lascia ancora aperta ai cittadini la possibilità di presentare proposte e osservazioni che saranno votate in fase di approvazione del documento, fra due mesi circa.
All’inizio della seduta il sindaco Tiziana Galbusera ha illustrato all’aula il percorso che ha portato all’adozione della variante. Iniziato fra la fine dell’anno 2020 e l’inizio del 2021, questo percorso ha portato i tecnici incaricati dal comune a compiere un’analisi approfondita sul territorio e diversi sopralluoghi nei vari centri abitati che fanno parte del comune di Colle Brianza.
Rilievi dai quali è emerso come non sia indifferente e trascurabile la presenza di diversi edifici il cui grado di conservazione, almeno esteriore, è stato catalogato come ''scarso'' o ''pessimo''. In quest’ultima categoria sono rientrati tutti gli edifici ''pericolanti'' e ''in stato di abbandono'' o comunque ''non abitabili'' individuati all’interno dei centri storici, nei diversi nuclei abitati che compongono il paese. Strutture, quelle individuate con uno scarso grado di conservazione, che rappresentano una quota importante – circa il 30% - degli edifici del paese.
Proprio per promuovere il recupero di queste strutture la variante al PGT introduce delle modifiche. ''Il piano vigente aveva degli obblighi che non hanno facilitato il recupero delle strutture antiche'' ha chiarito uno degli architetti estensori della variante. Le modifiche introdotte in questo ambito partono dal fatto che gli edifici dei centri storici non saranno più oggetto di ''piani di recupero'' anche quando l’intervento di ristrutturazione prevede il cambio di destinazione d’uso per una superficie fino a 250 metri quadri.
Anche il recupero dei sottotetti da destinare a scopo abitativo non sarà più soggetto a ''piano di recupero'' o ''piano attuativo''.
Inoltre, per i ''piani di recupero'' individuati nel PGT non sono state predisposte specifiche restrizioni o indicazioni di progetto attuativo. Infine, per i cambi d’uso o per gli interventi di nuova costruzione, sempre all’interno dei nuclei di antica formazione, non dovrà essere reperito lo standard di 26,5 metri/quadri ad abitante, ma lo standard minino di legge pari a 18 mq/ab.
Alcune facilitazioni non riguardano il solo ambito residenziale. Infatti, ad esempio, con le nuove modifiche, nei centri storici, l’apertura di negozi di vicinato non sarà più soggetta al reperimento di aree da destinare a parcheggio.
Unitamente a questa serie di semplificazioni introdotte per favorire il recupero degli edifici all’interno dei nuclei di antica formazione, la variante del PGT ha recepito le nuove normative regionali in termini di consumo di suolo. In linea di massima la riduzione prevista dalla normativa è pari al 24% per gli ''ambiti di trasformazione residenziale'' e del 20% per gli altri ambiti. Complessivamente la riduzione applicata con la variante del Pgt è stata pari al 50%.
Un dato elevato e una scelta non scontata. In particolare, se si pensasse al fatto che il territorio comunale di Colle Brianza è per circa il 90% boschivo e solo per il 9,72% urbanizzato.
La variante del PGT punta anche all’individuazione di nuove aree da destinare a parcheggio che il Comune potrà procedere a realizzare, anche nel caso in cui gli ambiti di trasformazione privati non venissero attuati.
Infine, resta aperto il nodo dell’ambito di rigenerazione urbano previsto a Nava. Si tratta di una parte di territorio dove è presente un edificio storico che non è stato ristrutturato. Questo edificio è stato inserito in un ambito esteso di rigenerazione urbana. L’obbiettivo dell’amministrazione sarebbe quello di vederlo attuato nei prossimi anni. In conseguenza di ciò si andrebbe a riqualificare l’area nei pressi della chiesa e dell’oratorio cercando di ''dare un po’ di spazio alla comunità'' come ha spiegato il vicesindaco Ettore Anghileri.
Un altro ambito di trasformazione, situato nei pressi della scuola primaria, è stato dimezzato. Da sottolineare come i tecnici estensori della variante di piano abbiano evidenziato l’opportunità per l'ente Brianza di includere parte del proprio territorio comunale all’interno di quello facente parte del Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone.
In fase di votazione la variante al PGT è stata adottata con il voto unanime favorevole da parte di tutti i consiglieri comunale presenti.
L.A.