Greppi: due nuovi murales realizzati dal gruppo Street Art
In occasione della settimana del successo formativo - in scena la scorsa settimana - il gruppo Street Art dell'istituto Greppi di Monticello (ormai consolidato con il nome G.Ars.1) ha deciso di realizzare due murales dedicati agli studenti più ''stressati'' di sempre: i maturandi.
Al progetto - coordinato dalla prof.ssa Maria Concetta Torre - hanno partecipato 22 alunni di varie sezioni del triennio che ormai da tre anni hanno reso la scuola decisamente un luogo più accogliente e colorato.
''Ispirati dal muro dei maturandi, realizzato con le impronte dei ragazzi di quinta dello scorso anno, abbiamo deciso di dedicare due delle porzioni murales che vi stanno esattamente di fronte proprio a questo cruciale momento della vita di ogni studente'' ha spiegato la docente.
Anche quest’anno i ragazzi sono partiti da due grandi capolavori della storia dell’arte per rappresentare ''le due fasi della maturità: il prima e il dopo. Per il prima, il faticoso periodo dello studio e della preparazione alle prove, abbiamo preso spunto da La zattera della Medusa di Gericault, opera che racconta del salvataggio dei naufraghi della nave Medusa, utilizzandone principalmente lo sfondo e il contesto''.
Nella nuova versione targata Greppi, il mare in tempesta si è trasformato in una distesa di appunti ''su cui questa zattera, piena di zaini, libri e strumenti della didattica, cerca la salvezza verso un’isola tropicale, che rappresenta il tanto agognato traguardo finale della maturità. L’opera è pensata per essere completata da una collettività, funge da sfondo ad un’intera classe che, mettendosi in posa in modo creativo e divertente, può realizzare la propria personale interpretazione di questo viaggio della speranza che è lo studio finale per l’esame di Stato. A capitanare il gruppo abbiamo messo una figura, che in molti hanno interpretato come il ritratto di uno dei prof della scuola (circostanza del tutto casuale ma in vero molto apprezzata), che guida i ragazzi focalizzandosi verso l’obiettivo''. Questo murale è stato chiamato ''La zattera dei maturandi''.
Il secondo murales, quello che rappresenta il dopo e quindi il tanto atteso approdo al risultato, è invece ispirato a ''La Nascita di Venere'' di Botticelli, da cui trae sia l’iconico sfondo sia uno dei personaggi principali, ed è pensato però in chiave più individuale, per il singolo maturando.
''Il risultato è stato ottenuto, la tempesta è passata, il maturando è ora finalmente diplomato e sta ricevendo il suo agognato premio dalle mani di una dea togata super cool che gli porge, quasi come una corona, un enorme diploma sgargiante, mentre viene acclamato e festeggiato da amici e parenti che lo fotografano, gli regalano fiori e stappano lo champagne, come da classico rituale post esame. Lo studente, ormai ''maturo'' è l’assoluto protagonista, ed è chiamato ad interpretare a modo proprio, con la posa che preferisce, il traguardo raggiunto, come una sorta di divinità pronta a portare la bellezza del proprio sapere nel mondo (e noi glielo auguriamo di cuore)''. Questo secondo lavoro si chiama ''La Nascita del diplomato".
''Insomma, la chiave di questo lavoro è l’aver regalato a tutti gli studenti di quinta la possibilità di immortalare due momenti della vita dell’ultimo faticoso anno di scuola superiore in chiave ironica ma soprattutto iconica, lasciando che siano proprio i ragazzi stessi a completare le creazioni, facendo in modo che siano loro i veri protagonisti dei murales. Tutto questo ovviamente con la precisa volontà di lanciare, d’ora in avanti, un vero e proprio mega trend legato al cruciale momento della maturità. Speriamo di esserci riusciti!'' ha concluso Torre.
Al progetto - coordinato dalla prof.ssa Maria Concetta Torre - hanno partecipato 22 alunni di varie sezioni del triennio che ormai da tre anni hanno reso la scuola decisamente un luogo più accogliente e colorato.
''Ispirati dal muro dei maturandi, realizzato con le impronte dei ragazzi di quinta dello scorso anno, abbiamo deciso di dedicare due delle porzioni murales che vi stanno esattamente di fronte proprio a questo cruciale momento della vita di ogni studente'' ha spiegato la docente.
Anche quest’anno i ragazzi sono partiti da due grandi capolavori della storia dell’arte per rappresentare ''le due fasi della maturità: il prima e il dopo. Per il prima, il faticoso periodo dello studio e della preparazione alle prove, abbiamo preso spunto da La zattera della Medusa di Gericault, opera che racconta del salvataggio dei naufraghi della nave Medusa, utilizzandone principalmente lo sfondo e il contesto''.
Nella nuova versione targata Greppi, il mare in tempesta si è trasformato in una distesa di appunti ''su cui questa zattera, piena di zaini, libri e strumenti della didattica, cerca la salvezza verso un’isola tropicale, che rappresenta il tanto agognato traguardo finale della maturità. L’opera è pensata per essere completata da una collettività, funge da sfondo ad un’intera classe che, mettendosi in posa in modo creativo e divertente, può realizzare la propria personale interpretazione di questo viaggio della speranza che è lo studio finale per l’esame di Stato. A capitanare il gruppo abbiamo messo una figura, che in molti hanno interpretato come il ritratto di uno dei prof della scuola (circostanza del tutto casuale ma in vero molto apprezzata), che guida i ragazzi focalizzandosi verso l’obiettivo''. Questo murale è stato chiamato ''La zattera dei maturandi''.
Il secondo murales, quello che rappresenta il dopo e quindi il tanto atteso approdo al risultato, è invece ispirato a ''La Nascita di Venere'' di Botticelli, da cui trae sia l’iconico sfondo sia uno dei personaggi principali, ed è pensato però in chiave più individuale, per il singolo maturando.
''Il risultato è stato ottenuto, la tempesta è passata, il maturando è ora finalmente diplomato e sta ricevendo il suo agognato premio dalle mani di una dea togata super cool che gli porge, quasi come una corona, un enorme diploma sgargiante, mentre viene acclamato e festeggiato da amici e parenti che lo fotografano, gli regalano fiori e stappano lo champagne, come da classico rituale post esame. Lo studente, ormai ''maturo'' è l’assoluto protagonista, ed è chiamato ad interpretare a modo proprio, con la posa che preferisce, il traguardo raggiunto, come una sorta di divinità pronta a portare la bellezza del proprio sapere nel mondo (e noi glielo auguriamo di cuore)''. Questo secondo lavoro si chiama ''La Nascita del diplomato".
''Insomma, la chiave di questo lavoro è l’aver regalato a tutti gli studenti di quinta la possibilità di immortalare due momenti della vita dell’ultimo faticoso anno di scuola superiore in chiave ironica ma soprattutto iconica, lasciando che siano proprio i ragazzi stessi a completare le creazioni, facendo in modo che siano loro i veri protagonisti dei murales. Tutto questo ovviamente con la precisa volontà di lanciare, d’ora in avanti, un vero e proprio mega trend legato al cruciale momento della maturità. Speriamo di esserci riusciti!'' ha concluso Torre.