Barzanò: è mancato Riva, lo storico 'calzolaio' del paese. 87 anni, viveva a Cassago
Quella passione per il cuoio e la pelle, che sapeva lavorare con grande abilità, gliel'aveva tramandata il papà Aristide. Con il tempo e l'esperienza però, aveva saputo trasformare il mestiere del calzolaio in una vera e propria attività professionale, con l'apertura di un negozio nel cuore di Barzanò. Comunità quest'ultima che, insieme a quella di Cassago - dove si era poi trasferito - piange oggi Giuseppe Riva (per tutti Peppino), venuto a mancare negli scorsi giorni a 87 anni.
In tanti ricorderanno l'esercizio che per due decenni esatti l'artigiano aveva gestito in Via Pirovano, nei locali dinnanzi all'attuale biblioteca e alla bocciofila. Originario di Viganò, dove era nato e aveva trascorso l'infanzia, Riva aveva iniziato ad affiancare il padre nel lavoro in bottega da giovanissimo.
''Facevano le scarpe in casa, su commissione'' ci ha raccontato la moglie Edvige Zoia. ''Lavoravano per alcuni negozi di Milano dai quali si riforniva anche Claretta Petacci, che di calzature era una grande appassionata''.
Un amore per la professione di calzolaio che il viganese ad un certo punto aveva abbandonato, iniziando a lavorare in un'azienda del territorio. Nel 1980 poi, la decisione di aprire un negozio a Barzanò, paese nel quale si era trasferito con la famiglia. Nella bottega di Via Pirovano effettuava prevalentemente lavori di riparazione di scarpe; una professione che lo aveva posto in relazione con moltissime persone che arrivavano anche dai comuni limitrofi, sapendo di poter contare su cortesia e professionalità.
''Anche io lo aiutavo in negozio, servendo i clienti: la nostra era un'attività a conduzione familiare'' ha aggiunto Edvige Zoia, ricordando anche la stretta collaborazione con Longoni Sport che allora aveva il negozio nella vicina Via Garibaldi. ''Lavoravamo tanto con loro nell'ambito delle calzature da arrampicata soprattutto''.
Un'attività, quella barzanese, che Giuseppe Riva e consorte avevano cessato nel 2000, una volta giunti al traguardo della pensione, con la scelta di spostarsi a Cassago, avvicinandosi alla residenza della figlia. Negli ultimi anni l'anziano si era dedicato ai suoi interessi - in particolare al giardinaggio - e agli affetti familiari.
Le sue condizioni di salute non ottimali sono progressivamente peggiorate fino al decesso, avvenuto sul finire della scorsa settimana. Nel pomeriggio di martedì nella parrocchia di Cassago si sono svolte le esequie dell'anziano che oltre alla moglie Edvige lascia la figlia Cosetta, il genero Roberto e i nipoti Thomas e Andrea.
In tanti ricorderanno l'esercizio che per due decenni esatti l'artigiano aveva gestito in Via Pirovano, nei locali dinnanzi all'attuale biblioteca e alla bocciofila. Originario di Viganò, dove era nato e aveva trascorso l'infanzia, Riva aveva iniziato ad affiancare il padre nel lavoro in bottega da giovanissimo.
''Facevano le scarpe in casa, su commissione'' ci ha raccontato la moglie Edvige Zoia. ''Lavoravano per alcuni negozi di Milano dai quali si riforniva anche Claretta Petacci, che di calzature era una grande appassionata''.
Un amore per la professione di calzolaio che il viganese ad un certo punto aveva abbandonato, iniziando a lavorare in un'azienda del territorio. Nel 1980 poi, la decisione di aprire un negozio a Barzanò, paese nel quale si era trasferito con la famiglia. Nella bottega di Via Pirovano effettuava prevalentemente lavori di riparazione di scarpe; una professione che lo aveva posto in relazione con moltissime persone che arrivavano anche dai comuni limitrofi, sapendo di poter contare su cortesia e professionalità.
''Anche io lo aiutavo in negozio, servendo i clienti: la nostra era un'attività a conduzione familiare'' ha aggiunto Edvige Zoia, ricordando anche la stretta collaborazione con Longoni Sport che allora aveva il negozio nella vicina Via Garibaldi. ''Lavoravamo tanto con loro nell'ambito delle calzature da arrampicata soprattutto''.
Un'attività, quella barzanese, che Giuseppe Riva e consorte avevano cessato nel 2000, una volta giunti al traguardo della pensione, con la scelta di spostarsi a Cassago, avvicinandosi alla residenza della figlia. Negli ultimi anni l'anziano si era dedicato ai suoi interessi - in particolare al giardinaggio - e agli affetti familiari.
Le sue condizioni di salute non ottimali sono progressivamente peggiorate fino al decesso, avvenuto sul finire della scorsa settimana. Nel pomeriggio di martedì nella parrocchia di Cassago si sono svolte le esequie dell'anziano che oltre alla moglie Edvige lascia la figlia Cosetta, il genero Roberto e i nipoti Thomas e Andrea.
G.C.