Monticello: la comunità celebra la patrona Santa Agata
Nella nostra cara Brianza uno dei momenti più importanti della vita comunitaria, a livello parrocchiale, è la festa patronale e domenica 4 febbraio Monticello non si è fatto trovare impreparato festeggiando Santa Agata.
La giornata è iniziata alle ore 11 con la celebrazione della Santa Messa officiata da don Marco Crippa, parroco di Monticello Brianza, e da don Alessio Colombo, originario del paese e attuale guida spirituale della comunità pastorale di Noviglio e Coazzano in provincia di Milano.
All’inizio della funzione religiosa è stato bruciato il tradizionale pallone. Questa è un’usanza che viene rispettata nelle parrocchie aventi un martire come patrono e rappresenta il concetto del sacrifico della vita terrena in nome di una fede profonda e salda.
Significative le parole di don Alessio durante l’omelia che in prima istanza ha ricordato la storia di Santa Agata: “La nostra patrona si è affidata a Dio fin dalla tenera età. Il proconsole romano che in quegli anni governava la regione in cui abitava si era completamente invaghito di lei. Il suo corteggiamento non andò a buon fine e preso dal furore imbastì un processo contro di lei, in nome del decreto imperiale di persecuzione nei confronti dei cristiani, con annesse torture e interrogatori. Nonostante questa situazione difficilissima caratterizzata da una grande pressione, Agata non ha ceduto in quanto si era già affidata completamente a Dio. Questa sua fede fortissima ed inamovibile l’ha portata alla morte nella sua cella”.
Quello di Sant’ Agata è uno degli esempi più forti della fede in Dio e uno dei martìri più venerati in assoluto. Ne è un esempio la città di Catania, dove Sant’Agata è patrona, in cui si articolano spettacoli pirotecnici e processioni per più giorni.
In seconda istanza la predica si è spostata su un parallelismo fra la vicenda della Santa e il messaggio che deve essere interiorizzato dalla società odierna: “Il concetto principale che deve essere estrapolato da questa vicenda è il primato dell’amore. Quest’espressione purtroppo può essere banalizzata o stereotipizzata facilmente. Affinché ciò non accada è necessario applicare tre concetti fondamentali: coraggio, riconoscimento e comprensione. La nostra Santa ha avuto il coraggio di seguire Dio anche nei momenti più difficili e critici della propria esistenza, anche quando ha dovuto pagare il caro prezzo della vita terrena. È necessario riconoscere e comprendere i propri limiti e le proprie colpe come primo passo per poter raggiungere un punto di arrivo positivo”.
Alla Messa, allietata dal coro, hanno partecipato il sindaco Alessandra Hofmann, alcuni membri dell’amministrazione comunale e molti bambini frequentati l’oratorio e in generale le attività parrocchiali.
La giornata è iniziata alle ore 11 con la celebrazione della Santa Messa officiata da don Marco Crippa, parroco di Monticello Brianza, e da don Alessio Colombo, originario del paese e attuale guida spirituale della comunità pastorale di Noviglio e Coazzano in provincia di Milano.
All’inizio della funzione religiosa è stato bruciato il tradizionale pallone. Questa è un’usanza che viene rispettata nelle parrocchie aventi un martire come patrono e rappresenta il concetto del sacrifico della vita terrena in nome di una fede profonda e salda.
Significative le parole di don Alessio durante l’omelia che in prima istanza ha ricordato la storia di Santa Agata: “La nostra patrona si è affidata a Dio fin dalla tenera età. Il proconsole romano che in quegli anni governava la regione in cui abitava si era completamente invaghito di lei. Il suo corteggiamento non andò a buon fine e preso dal furore imbastì un processo contro di lei, in nome del decreto imperiale di persecuzione nei confronti dei cristiani, con annesse torture e interrogatori. Nonostante questa situazione difficilissima caratterizzata da una grande pressione, Agata non ha ceduto in quanto si era già affidata completamente a Dio. Questa sua fede fortissima ed inamovibile l’ha portata alla morte nella sua cella”.
Quello di Sant’ Agata è uno degli esempi più forti della fede in Dio e uno dei martìri più venerati in assoluto. Ne è un esempio la città di Catania, dove Sant’Agata è patrona, in cui si articolano spettacoli pirotecnici e processioni per più giorni.
In seconda istanza la predica si è spostata su un parallelismo fra la vicenda della Santa e il messaggio che deve essere interiorizzato dalla società odierna: “Il concetto principale che deve essere estrapolato da questa vicenda è il primato dell’amore. Quest’espressione purtroppo può essere banalizzata o stereotipizzata facilmente. Affinché ciò non accada è necessario applicare tre concetti fondamentali: coraggio, riconoscimento e comprensione. La nostra Santa ha avuto il coraggio di seguire Dio anche nei momenti più difficili e critici della propria esistenza, anche quando ha dovuto pagare il caro prezzo della vita terrena. È necessario riconoscere e comprendere i propri limiti e le proprie colpe come primo passo per poter raggiungere un punto di arrivo positivo”.
Alla Messa, allietata dal coro, hanno partecipato il sindaco Alessandra Hofmann, alcuni membri dell’amministrazione comunale e molti bambini frequentati l’oratorio e in generale le attività parrocchiali.
M.G.