Galgiana celebra San Biagio, con il panettone benedetto per tutti
Domenica a Galgiana la messa delle 11 è stata il culmine delle celebrazioni per la Festa Patronale di San Biagio, santo a cui si attribuiscono la cura e la protezione dai malanni, soprattutto della gola.
La funzione, preceduta da una preghiera rivolta al Santo e aperta poi dal rogo simbolico del pallone, è stata presieduta, come di consueto, da don Piergiorgio Fumagalli, referente della parrocchia della frazione.
"La vita di San Biagio è stata tutta una lode a Dio, perché egli ha capito che il Signore gli voleva bene, lo amava, lo aveva preso così com'era. Della vita di questo Santo noi sappiamo poco, una delle uniche cose che ci è stata tramandata è l'episodio per cui siamo qui noi oggi, ovvero il suo dono che continua dentro la nostra chiesa a essere espresso attraverso il bello e il bene" ha commentato don Piergiorgio durante l'omelia.
"Lasciamoci provocare dalla sua testimonianza: San Biagio è stato conquistato dall'amore di Gesù al punto da mettere in gioco tutta la sua vita, soprattutto quando è stato messo in difficoltà nel seguire Gesù. Anche in quel caso, egli è stato disposto anche a dare la vita, ed è morto martire. Ha capito che il modo migliore per corrispondere al sacrificio di Cristo è stato quello di amare quest'ultimo, fino in fondo, senza paura, anche a costo della vita".
Dopo l'ultima preghiera rivolta al Santo, i fedeli presenti, come di consuetudine, hanno potuto tornare a casa con una profumatissima fetta di panettone, appositamente benedetto, propiziatorio per la protezione della gola.
La funzione, preceduta da una preghiera rivolta al Santo e aperta poi dal rogo simbolico del pallone, è stata presieduta, come di consueto, da don Piergiorgio Fumagalli, referente della parrocchia della frazione.
"La vita di San Biagio è stata tutta una lode a Dio, perché egli ha capito che il Signore gli voleva bene, lo amava, lo aveva preso così com'era. Della vita di questo Santo noi sappiamo poco, una delle uniche cose che ci è stata tramandata è l'episodio per cui siamo qui noi oggi, ovvero il suo dono che continua dentro la nostra chiesa a essere espresso attraverso il bello e il bene" ha commentato don Piergiorgio durante l'omelia.
"Lasciamoci provocare dalla sua testimonianza: San Biagio è stato conquistato dall'amore di Gesù al punto da mettere in gioco tutta la sua vita, soprattutto quando è stato messo in difficoltà nel seguire Gesù. Anche in quel caso, egli è stato disposto anche a dare la vita, ed è morto martire. Ha capito che il modo migliore per corrispondere al sacrificio di Cristo è stato quello di amare quest'ultimo, fino in fondo, senza paura, anche a costo della vita".
Dopo l'ultima preghiera rivolta al Santo, i fedeli presenti, come di consuetudine, hanno potuto tornare a casa con una profumatissima fetta di panettone, appositamente benedetto, propiziatorio per la protezione della gola.
G.G.