Molteno: le campane della Comunità pastorale suoneranno per ogni nuovo nato

Una campana per la vita. La comunità pastorale dei Santi Martino e Benedetto, che comprende Brongio, Molteno con Garbagnate Monastero e Sirone, ha denominato in questo modo l’iniziativa lanciata per accogliere festosamente ogni nuovo nato.
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La parrocchiale di Molteno

L’annuncio era stato dato sulle colonne del Martinetto, il notiziario settimanale. “In occasione della prossima Giornata per la Vita del 4 febbraio, per mettere in risalto la bellezza e la grandezza della vita che nasce, inizieremo a suonare la Campana per la Vita. Ogni domenica, al termine della Messa delle 10.00 a Brongio, delle 10.30 a Sirone e delle 11.00 a Molteno, quando verranno segnalate delle nascite in parrocchia, suonerà una campana festosa per condividere con tutta la comunità la bella notizia che è venuta al mondo una creatura. Occorre che qualcuno della famiglia segnali ai sacerdoti il lieto evento”.
Come ha spiegato il responsabile della comunità don Massimo Santambrogio, l’idea è stata condivisa dal consiglio pastorale, a partire dalle riflessioni scaturite leggendo il capitolo 4 – dal titolo “il dono della vita” – della proposta pastorale dell’arcivescovo di Milano Monsignor Mario Delpini. Nella presentazione diffusa sul portale della Diocesi Ambrosiana se ne parla in questi termini: “Il miracolo di una nuova vita è una grazia per i genitori. Diventare mamma e papà è dono e responsabilità. Eppure l’Italia sconta un gelo demografico pesante; dall’altra parte molti cercano in qualunque modo di diventare genitori oppure per i motivi più diversi, spesso per solitudine, abbandono e precarietà economica delle madri, si arriva alla tragedia dell’aborto”.
La comunità pastorale, quindi, si è attivata per accogliere chi viene al mondo: al primo vagito, verranno suonate le campane. L’iniziativa è interna alla parrocchia e non ha un collegamento con l’anagrafe comunale, pertanto, qualche parente del nascituro dovrà farsi carico di condividere la gioia con la comunità. 
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Don Massimo Santambrogio

Domenica 4 febbraio non ci sono stati rintocchi, ma il sacerdote è fiducioso: “Speriamo che suoni – le parole di don Massimo - Per ora è un’idea: dipende da chi nasce e dal fatto che venga comunicato”. L’idea è quella di accogliere la nuova vita, annunciandola all’intera comunità: “Siccome la campana suona per tutti gli avvenimenti, soprattutto per chi muore, ci sembrava di dare risalto dando accoglienza al senso della nuova vita”.
Su questo tema, il parrocco ha affidato una riflessione al Martinetto: “Certo che è benedetta la nostra vita. Anche quando si svolge tra giornate affannate e problemi estenuanti; anche quando non va come vorremmo; anche quando si impoverisce di affetti; anche quando ci sembra che manchi di brio. E benedetta questa vita perché ha una sorgente che è anche il suo approdo: il Dio della vita. La vita si è fatta visibile in Gesù, ci ha detto l'evangelista Giovanni. Vivere allora è orientare il cuore e le azioni alla vita di Gesù. Benedetta la vita e tutti coloro che se ne prendono cura, soprattutto quando è fragile come quella di un bambino o apparentemente inutile come quella di un anziano, quando è limitata da subito da qualcosa che ne ha alterato lo sviluppo fisico e psichico o quando un incidente di percorso ne ha mutato il destino. Benedetta la vita di coloro che lottano contro mali del corpo e della mente e ogni giorno è una fatica rimettersi in cammino e mille volte vien voglia di dire: basta! Benedetta la vita generata oggi da giovani padri e madri che in un tempo dal futuro incerto, sanno dare ancora credito alla vita”.
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M.Mau.
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