Nibionno, Sant'Agata: una festa per le donne in oratorio
Una bella e spensierata serata al femminile ha animato, sabato 10 febbraio, il salone dell’oratorio di Tabiago per festeggiare Sant'Agata.
Le partecipanti, per la maggior parte volti femminili, hanno preso parte alla festa in onore della Sant’Agata, giovane martire della Chiesa cristiana vissuta nel III secolo, durante il proconsolato di Quinziano.
La nobile di origini catanesi volle consacrarsi già in giovane età per diventare un’ancella di Dio, ma il proconsole si invaghì invano della fanciulla, che venne poi accusata di vilipendio alla religione.
In un tentativo di tortura le furono strappati i seni con delle grosse tenaglie, motivo per cui è considerata la protettrice delle donne affette da patologie alle mammelle.
La città siciliana di cui è patrona le è particolarmente devota per il miracolo di aver fermato, con il suo velo, il fiume di lava dell’Etna che stava raggiungendo Catania.
Da questo culto è poi nato anche un dolce tipico, le “minne”, piccole cascatelle con un ripieno di ricotta e ricoperte di glassa con una ciliegia candita rossa che ricorda la forma del seno.
“Un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno organizzato l'evento e a coloro che l’altra sera con impegno e passione hanno lavorato per la buona riuscita dello stesso. Buona pizza e super intrattenimento con karaoke dei nostri Ragazzi del Gruppo Oratorio Tabiago” ha commentato il sindaco Laura Di Terlizzi.
Le partecipanti, per la maggior parte volti femminili, hanno preso parte alla festa in onore della Sant’Agata, giovane martire della Chiesa cristiana vissuta nel III secolo, durante il proconsolato di Quinziano.
La nobile di origini catanesi volle consacrarsi già in giovane età per diventare un’ancella di Dio, ma il proconsole si invaghì invano della fanciulla, che venne poi accusata di vilipendio alla religione.
In un tentativo di tortura le furono strappati i seni con delle grosse tenaglie, motivo per cui è considerata la protettrice delle donne affette da patologie alle mammelle.
La città siciliana di cui è patrona le è particolarmente devota per il miracolo di aver fermato, con il suo velo, il fiume di lava dell’Etna che stava raggiungendo Catania.
Da questo culto è poi nato anche un dolce tipico, le “minne”, piccole cascatelle con un ripieno di ricotta e ricoperte di glassa con una ciliegia candita rossa che ricorda la forma del seno.
“Un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno organizzato l'evento e a coloro che l’altra sera con impegno e passione hanno lavorato per la buona riuscita dello stesso. Buona pizza e super intrattenimento con karaoke dei nostri Ragazzi del Gruppo Oratorio Tabiago” ha commentato il sindaco Laura Di Terlizzi.
M.Mau.