I locali milanesi della musica nel libro a firma di Casiraghi

Il Santa Tecla, il Capolinea, il Charly Max frequentato anche dai Beatles, e poi il Cab 64 e Il Sotto di Arlati, fino ai più recenti ma ormai consolidati come il Blue Note e lo Spirit de Milan.
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La copertina del libro
È una sorta di dizionario dei locali del capoluogo meneghino il libro "Che Musica a Milano", con cui il missagliese Giordano Casiraghi - già autore di diversi volumi nonchè collaboratore giornalistico di quotidiani e riviste specializzate fin dal 1976 - propone un "viaggio" fra più di 240 tra club, bar, trattorie, night, cabaret, ritrovi alternativi, teatri, sale di registrazione, palazzi dello sport prestati a concerti e palchi a cielo aperto, in quella che risulta forse la ricognizione più minuziosa di ciò che la città ha rappresentato e tuttora rappresenta per la musica in Italia, dagli anni Cinquanta a oggi.
Ad arricchire il racconto, le testimonianze di prima mano di gestori, musicisti, avventori e animatori tra i quali - solo per citarne alcuni - Mario Arlati, Ellade Bandini, Red Canzian, Roberto Brivio dei “Gufi”, Franco Cerri, Franco Fabbri, Jacopo Fo, Jack La Cayenne, Mario Lavezzi, Uliano Lucas, Tinin e Velia Mantegazza, Pietruccio Montalbetti dei Dik Dik, Gian Pieretti, Alberto Radius, Antonio Silva, Fabio Treves e Andrea Majid Valcarenghi.
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Giordano Casiraghi
Una "gloriosa" storia collettiva, attraverso la quale l'autore ha aggiornato e ampliato un lavoro analogo - con sottotitolo "Luoghi e ritrovi storici raccontati dai protagonisti della scena" - edito nel 2014 sempre da ZONA Music Books. E non è finita qui, perché il nuovo libro è completato da una "storia per immagini" grazie ai contributi di Silvia Lelli, Uliano Lucas, Roberto Masotti, Enzo Viscuso e Mauro Pomati, con quest'ultimo che ha accompagnato Giordano Casiraghi anche nella serata di presentazione in anteprima del libro, in scena martedì 6 febbraio a Il Sotto di Arlati in zona Bicocca.
"È proprio uno dei locali che trovano spazio nel mio volume, aperto nel 1972 da un'idea di Lucio Battisti e frequentato negli anni da artisti come Alberto Radius, Mogol, Mario Lavezzi, Loredana Berté, Marcella, Renato Zero e tantissimi altri" ci ha raccontato il missagliese, che ha visto nascere e crescere la sua passione a Radio Montevecchia in un tempo in cui "non esisteva Spotify" e con gli amici andava fino al mercatino di Senigallia a Milano per cambiare i dischi. "Per me è stata una serata davvero speciale. Erano presenti anche alcuni amici missagliesi, tra cui il conte Alberto Uva, Alberto Saccardi ed Emanuele Comi con la moglie, che hanno portato una grossa torta della loro pasticceria per tutti gli intervenuti. A introdurre la presentazione il giornalista Luigi Bolognini, che per primo ha parlato del libro su un'intera pagina de La Repubblica. A margine della serata sono poi stato ospite in Rai a Milano, dove è stata registrata un'intervista che andrà in onda a Buongiorno Regione su Rai 3".
Il volume "Che Musica a Milano", infatti, si rivolge a un pubblico ampio, di esperti ma anche di semplici curiosi e appassionati delle sette note (oltre che, ovviamente, di amanti della città "della Madonnina"). Proprio come lui, che a breve prenderà contatto anche con la prestigiosa Biblioteca Sormani di Milano per un altro evento di presentazione che possa accendere i riflettori sulla sua ultima piacevole fatica letteraria. Intanto "Che Musica a Milano", la cui prima di copertina è stata curata da Gigi Cavalli Cocchi, è già in vendita per chi fosse interessato a questo link.
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B.P.
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