Maresso: don Bruno celebra la liturgia per i santi patroni
Domenica 18 febbraio nella chiesa di Maresso si è celebrata la messa con rito del Faro, presieduta da don Bruno Perego, già parroco della comunità, venuto appositamente da Cardano al Campo (Varese) per festeggiare insieme a tutti i fedeli i Santi Faustino e Giovita, patroni della comunità missagliese.
La celebrazione - alla presenza anche del vicario don Guido Limonta - è iniziata col consueto rito del Faro: il sacerdote si è fermato poco prima del presbiterio e ha dato fuoco a un pallone fatto di materiale combustibile, sospeso in aria, ornato con una croce, una corona e delle palme, simbolo del martirio dei Santi.
Don Bruno, durante l’omelia, ha ricordato la concomitanza della festa patronale con l’inizio della quaresima che ci ricorda di guardare all’esempio di vita che i Santi ci offrono per essere guidati nel nostro cammino di fede. Come prima domenica di quaresima, inoltre, la celebrazione prevedeva il rito di imposizione delle ceneri sul capo: il religioso ha sottolineato come tutti noi, compresi i potenti del mondo, dovremmo ricordarci di essere creature fragili, di essere ''come polvere'' e di aver bisogno di incontrare qualcuno che ci salvi e da cui lasciarci salvare. ''Questo qualcuno è già venuto e corrisponde al nome di Gesù per il quale i Santi hanno scelto di sacrificare la propria vita'', ha concluso don Bruno con forza.
Al termine dell’Eucarestia, che ha visto una grande partecipazione anche di famiglie e di bambini, il sacerdote ha ringraziato e salutato con affetto i cittadini di Maresso, ricordando gli anni vissuti insieme e augurando a tutti buona festa patronale e buon cammino di quaresima.
La celebrazione - alla presenza anche del vicario don Guido Limonta - è iniziata col consueto rito del Faro: il sacerdote si è fermato poco prima del presbiterio e ha dato fuoco a un pallone fatto di materiale combustibile, sospeso in aria, ornato con una croce, una corona e delle palme, simbolo del martirio dei Santi.
Don Bruno, durante l’omelia, ha ricordato la concomitanza della festa patronale con l’inizio della quaresima che ci ricorda di guardare all’esempio di vita che i Santi ci offrono per essere guidati nel nostro cammino di fede. Come prima domenica di quaresima, inoltre, la celebrazione prevedeva il rito di imposizione delle ceneri sul capo: il religioso ha sottolineato come tutti noi, compresi i potenti del mondo, dovremmo ricordarci di essere creature fragili, di essere ''come polvere'' e di aver bisogno di incontrare qualcuno che ci salvi e da cui lasciarci salvare. ''Questo qualcuno è già venuto e corrisponde al nome di Gesù per il quale i Santi hanno scelto di sacrificare la propria vita'', ha concluso don Bruno con forza.
Al termine dell’Eucarestia, che ha visto una grande partecipazione anche di famiglie e di bambini, il sacerdote ha ringraziato e salutato con affetto i cittadini di Maresso, ricordando gli anni vissuti insieme e augurando a tutti buona festa patronale e buon cammino di quaresima.
C.F.