Bosisio: ''I Giusti tra le nazioni'' in scena a La Nostra Famiglia
Giusti tra le nazioni: i bambini insegnano la vita. 54 alunni dell’Istituto comprensivo di Bosisio Parini hanno messo in scena, lo scorso 20 febbraio, la solidarietà e l’inclusione, presso La Nostra Famiglia.
''E tu, cosa avresti fatto al mio posto?'' È partita da questa domanda semplice ma potente l’iniziativa ''I Giusti tra le nazioni'', che si è tenuta l’altra mattina. La giornata, organizzata dall'IC bosisiese, ha visto la partecipazione degli alunni della 5° A e 5° B della scuola primaria Calvino e dei gruppi Verdi e Viola della Nostra Famiglia: 54 alunni, 8 docenti e 4 educatori insieme hanno raccontato, giocato e sperimentato la socializzazione e l’inclusione, secondo una prospettiva di valorizzazione della persona e delle differenze.
''Si è trattato di un adattamento dello spettacolo portato in scena presso il Centro Studi la sera del 26 gennaio per la Giornata della Memoria a cura delle classi quinte della scuola primaria Calvino al fine di consentire ai ragazzi della Nostra Famiglia di conoscere l’opera di alcuni “Giusti” – ha spiegato la dirigente scolastica Orsola Moro - Questi scambi di esperienze tra i ragazzi delle scuole di Bosisio e quelli delle classi all’interno della Nostra Famiglia sono previsti nell’ambito del “Progetto continuità” che non riguarda solo la continuità verticale, tra alunni della primaria che devono frequentare la secondaria ad esempio, come nel caso degli open day, ma anche orizzontale con scambi di esperienze tra i diversi plessi della grande famiglia del comprensivo di Bosisio Parini''.
Obiettivo altissimo ma pienamente centrato. Per comprenderlo, basta ascoltare la voce dei protagonisti: ''Questa esperienza non è una cosa da tutti i giorni: mi ha insegnato che siamo tutti uguali'' dice Giulia, piccola interprete dell’infermiera Luisa Colombo, giusta tra le nazioni. ''Mi è piaciuto quando abbiamo fatto la staffetta, non solo per il gioco ma anche per il significato, ovvero abbattere un muro per avere la libertà e la pace nel mondo'', le fa eco Francesco, che con i compagni ha messo in scena le storie di vita giusta di Gino Bartali, Giorgio Perlasca, Luisa Colombo, Roddie Edmonds, Adolf e Maria Althoff.
I bambini della Calvino hanno cantato con l’accompagnamento ritmico di percussioni e batteria da parte degli alunni della Nostra Famiglia e tutti insieme si sono avvicinati alla vita di donne e uomini che hanno fatto prevalere il dono di sé rispetto all’egoismo e all’indifferenza. ''È stato un percorso di approfondimento, studio e ricerca storica ma non solo. Abbiamo voluto celebrare il Giorno della Memoria rendendo attuali i messaggi di solidarietà, pace, speranza e libertà” spiegano le docenti della Calvino Sara Riva e Maria Grazia Bertone: “cosa possiamo fare nel nostro piccolo per spenderci in scelte di bene? Ecco, vedere i cambiamenti dei nostri alunni nel modo di approcciarsi alla vita ci fa capire che hanno fatto propri questi messaggi''.
''Diversi anni fa, ebbi l'onore e la fortuna di poter essere ospite, nella sua casa, di una persona che era sopravvissuta ad Auschwitz...Aveva impresso sull’avambraccio sinistro un numero: A-54O5… Pensate, un numero al posto di quel nome che gli era stato dato alla nascita dai suoi genitori'' racconta il docente di lettere Gualtiero Raimondi Cominesi. ''Si chiamava Nedo Fiano. Ecco, oggi vogliamo ricordare queste persone e come loro tutte le persone a cui le guerre e le violenze hanno tolto il nome. Vogliamo riaffermare che ognuno di noi ha un nome perché è unico e prezioso''.
''E tu, cosa avresti fatto al mio posto?'' È partita da questa domanda semplice ma potente l’iniziativa ''I Giusti tra le nazioni'', che si è tenuta l’altra mattina. La giornata, organizzata dall'IC bosisiese, ha visto la partecipazione degli alunni della 5° A e 5° B della scuola primaria Calvino e dei gruppi Verdi e Viola della Nostra Famiglia: 54 alunni, 8 docenti e 4 educatori insieme hanno raccontato, giocato e sperimentato la socializzazione e l’inclusione, secondo una prospettiva di valorizzazione della persona e delle differenze.
''Si è trattato di un adattamento dello spettacolo portato in scena presso il Centro Studi la sera del 26 gennaio per la Giornata della Memoria a cura delle classi quinte della scuola primaria Calvino al fine di consentire ai ragazzi della Nostra Famiglia di conoscere l’opera di alcuni “Giusti” – ha spiegato la dirigente scolastica Orsola Moro - Questi scambi di esperienze tra i ragazzi delle scuole di Bosisio e quelli delle classi all’interno della Nostra Famiglia sono previsti nell’ambito del “Progetto continuità” che non riguarda solo la continuità verticale, tra alunni della primaria che devono frequentare la secondaria ad esempio, come nel caso degli open day, ma anche orizzontale con scambi di esperienze tra i diversi plessi della grande famiglia del comprensivo di Bosisio Parini''.
Obiettivo altissimo ma pienamente centrato. Per comprenderlo, basta ascoltare la voce dei protagonisti: ''Questa esperienza non è una cosa da tutti i giorni: mi ha insegnato che siamo tutti uguali'' dice Giulia, piccola interprete dell’infermiera Luisa Colombo, giusta tra le nazioni. ''Mi è piaciuto quando abbiamo fatto la staffetta, non solo per il gioco ma anche per il significato, ovvero abbattere un muro per avere la libertà e la pace nel mondo'', le fa eco Francesco, che con i compagni ha messo in scena le storie di vita giusta di Gino Bartali, Giorgio Perlasca, Luisa Colombo, Roddie Edmonds, Adolf e Maria Althoff.
I bambini della Calvino hanno cantato con l’accompagnamento ritmico di percussioni e batteria da parte degli alunni della Nostra Famiglia e tutti insieme si sono avvicinati alla vita di donne e uomini che hanno fatto prevalere il dono di sé rispetto all’egoismo e all’indifferenza. ''È stato un percorso di approfondimento, studio e ricerca storica ma non solo. Abbiamo voluto celebrare il Giorno della Memoria rendendo attuali i messaggi di solidarietà, pace, speranza e libertà” spiegano le docenti della Calvino Sara Riva e Maria Grazia Bertone: “cosa possiamo fare nel nostro piccolo per spenderci in scelte di bene? Ecco, vedere i cambiamenti dei nostri alunni nel modo di approcciarsi alla vita ci fa capire che hanno fatto propri questi messaggi''.
''Diversi anni fa, ebbi l'onore e la fortuna di poter essere ospite, nella sua casa, di una persona che era sopravvissuta ad Auschwitz...Aveva impresso sull’avambraccio sinistro un numero: A-54O5… Pensate, un numero al posto di quel nome che gli era stato dato alla nascita dai suoi genitori'' racconta il docente di lettere Gualtiero Raimondi Cominesi. ''Si chiamava Nedo Fiano. Ecco, oggi vogliamo ricordare queste persone e come loro tutte le persone a cui le guerre e le violenze hanno tolto il nome. Vogliamo riaffermare che ognuno di noi ha un nome perché è unico e prezioso''.
M.Mau.