Missaglia: il Comune perde la causa civile sulla scuola. Dovrà risarcire l'impresa appaltatrice

La causa non è più pendente. E' stata infatti depositata nei giorni scorsi la sentenza attraverso la quale il giudice del tribunale di Lecco dottor Dario Colasanti si è espresso sul contenzioso civile che da anni ormai contrapponeva il Comune di Missaglia all'Impresa costruzioni edili Bianchi srl, occupatasi della prima fase delle opere relative all'ampliamento della scuola primaria Teodoro Moneta.
Un intervento che aveva preso il via diversi anni fa quando sindaco era Bruno Crippa e che puntava - grazie anche ad un finanziamento esterno - a creare nuovi spazi a favore degli alunni e delle insegnanti del plesso di Via Beretta. Quando appariva già a buon punto, il cantiere missagliese aveva però tuttavia subito una battuta d'arresto: l'amministrazione comunale e l'impresa erano entrati in conflitto per una serie di questioni tecnico-economiche, fra cui la tipologia dei pannelli da posizionare sulla facciata esterna dell'edificio. 
missagliascuolaprimaria.jpg (96 KB)
Dopo alcuni ''faccia a faccia'' le posizioni delle due parti, troppo distanti fra loro, non avevano trovato una conciliazione, con i lavori fermatisi e la controversia spostatasi dalle stanze del municipio a quelle del tribunale di Lecco, a seguito della causa civile promossa dall'impresa. Nel frattempo il Comune aveva rescisso il contratto con l'azienda comasca, affidando ad un altro soggetto il prosieguo delle opere previste che sono ormai giunte quasi a compimento. Proprio nei giorni scorsi in consiglio comunale l'attuale sindaco Paolo Redaelli aveva anticipato l'intenzione di affidare i lavori mancanti relativi ormai alle sole aree esterne.
La sentenza del dr.Colasanti datata 10 febbraio 2024 - e depositata nei giorni scorsi - ha dato però una svolta decisa alla vicenda, con il Comune di Missaglia condannato al pagamento di 229.625,60 euro alla controparte (pari al lavoro delle lavorazioni effettuate prima della risoluzione del contratto da parte del Comune). Una somma alla quale vanno aggiunti gli interessi contrattuali, oltre alle spese giudiziali (circa 15mila euro) e a quelle attinenti la consulenza tecnica d'ufficio (CTU) che era stata disposta durante il procedimento civile per fare chiarezza sulla vicenda.
tribunalelecco_1.jpg (100 KB)
In sintesi per il giudice l'istruttoria avrebbe contraddetto la tesi dell’inadempimento dell’appaltatrice, ritenuta invece ''nell’oggettiva impossibilità a proseguire i lavori per le carenze progettuali e le inerzie del Comune''. In sostanza a fine gennaio 2017 l'impresa non avrebbe abbandonato il cantiere ma sarebbe stata messa nelle condizioni di non proseguire le opere mancanti ''per il ritardo nell’adozione della perizia di variante, a cui era tra l’altro collegata la possibilità di contabilizzare le ingenti lavorazioni effettuate in precedenza''.
Insomma, una notizia non positiva per l'ente che pareva convinto delle proprie ragioni e lo è tuttora. Venuto a conoscenza della decisione del Tribunale nei giorni scorsi, il sindaco Paolo Redaelli ci ha spiegato di voler approfondire ulteriormente - insieme ai legali e al segretario- il contenuto del dispositivo, anticipando tuttavia l'intenzione di ''appellare'' la sentenza a tutela dell'azione dell'ente.
banner ramobannercentromela-13788.gif
G.C.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.