Costa: il 2 marzo incontro sulla guerra tra Hamas e Israele
Il mondo è in guerra: Hamas-Israele, una serata a Costa Masnaga per capire il conflitto e quale pace possibile.
''Non ci sono mai buone ragioni per combattere, per nessuna delle parti. Non ci sono ragioni politiche, religiose, economiche. La guerra è ''sempre insensata e stupida''. Nel mondo ancora questa mattina, sono in corso 55 guerre armate attive tra Stati, provocando oltre 115 milioni di sfollati. Fra queste guerre, ce n’è una che conta due anni esatti, da quando Putin, zar di Russia, ha ordinato di aggredire e invadere l’Ucraina e iniziare così una guerra sempre più ''insensata e stupida''. In realtà oggi si è entrati nel terzo anno di un conflitto in Europa. E ancora la fine non sembra affatto a portata di mano. Anzi'' ricordano gli organizzatori dell’incontro. ''Fronte Medio Oriente, c’è un conflitto atroce fra Israele e Palestina, 140 giorni di guerra. È iniziata nel nord di Gaza con i massacri perpetrati dai terroristi di Hamas lo scorso 7 ottobre. Una guerra, l’ultima scoppiata, che in realtà dura da 76 anni, da quando nel 1948 è nato lo Stato ebraico anche per mettere fine alle tremende persecuzioni del suo popolo, l’Olocausto da ultimo. Iniziava però anche un lungo e nuovo conflitto con il mondo arabo''.
Una storia intensa che la Biblioteca di Costa Masnaga ha messo al centro di un percorso di analisi geopolitica per comprendere i nuovi contesti internazionali e che sarà tema centrale del prossimo incontro, sabato 2 marzo, alle 21, presso il Costa forum dal titolo ''Israele-Palestina: una pace possibile?''.
Si parte da qui. Ad aiutarci a comprendere la storia, i passaggi, lo sviluppo di questo difficile e durissimo rapporto di convivenza fra i due popoli, interverrà Giuseppe Caffulli, direttore della rivista Terrasanta, e da molti anni impegnato in reportage su temi di attualità e conflitti internazionali.''Le domande di partenza saranno diverse. E complesse – affermano gli organizzatori - Ma non si potrà che partire dal contesto attuale, da un quadro che sostanzialmente replica quello in Ucraina: pochi spiragli di tregua. In realtà ora in Palestina ''qualche debole speranza'' di un cessate il fuoco più che di un vero e proprio accordo di pace, sembra arrivare dalle trattative in corso a Parigi. Nessuno si fa illusioni. Sul tavolo c’è una ipotesi: i leader di Hamas avrebbero chiesto la scarcerazione di 3.000 detenuti palestinesi in cambio della liberazione del centinaio di ostaggi ancora in vita. Il G7 di Kiev, la riunione delle grandi potenze dell’Occidente, tornerà, Usa in testa, a far pressioni sul governo di Israele e il suo ottuso e politicamente precario capo, Bibi Netanyahu, perché interrompa gli attacchi armati su una popolazione allo stremo, sterminata dagli attacchi, in drammatica emergenza umanitaria e sanitaria. E che conta già oltre 30mila vittime soprattutto fra anziani, donne e bambini. Per Israele il bilancio è poco meno di 1.200 morti. Con gli ultimi sviluppi in corso, l’analisi di Caffulli, grande esperto e conoscitore di Medio Oriente, aiuterà a capire che cosa ci aspetta, sicuramente per la Palestina, per il mondo arabo, per Israele. Ma anche come sarà coinvolto il mondo occidentale, visto ormai quanto il conflitto si sia esteso ben oltre i confini di Gaza. Sarà anche l’occasione per rileggere la Storia, capire i contorni e il perimetro di questo conflitto e costruirsi una visione più oggettiva di questa ultima guerra. Resta un dato su tutto: che sia in Ucraina, sia in Palestina, i due giganti intanto proseguono la loro prova di forza senza alcuna pietà. Come “rulli compressori, lenti implacabili” nel loro lento metodico annientare''.
''Non ci sono mai buone ragioni per combattere, per nessuna delle parti. Non ci sono ragioni politiche, religiose, economiche. La guerra è ''sempre insensata e stupida''. Nel mondo ancora questa mattina, sono in corso 55 guerre armate attive tra Stati, provocando oltre 115 milioni di sfollati. Fra queste guerre, ce n’è una che conta due anni esatti, da quando Putin, zar di Russia, ha ordinato di aggredire e invadere l’Ucraina e iniziare così una guerra sempre più ''insensata e stupida''. In realtà oggi si è entrati nel terzo anno di un conflitto in Europa. E ancora la fine non sembra affatto a portata di mano. Anzi'' ricordano gli organizzatori dell’incontro. ''Fronte Medio Oriente, c’è un conflitto atroce fra Israele e Palestina, 140 giorni di guerra. È iniziata nel nord di Gaza con i massacri perpetrati dai terroristi di Hamas lo scorso 7 ottobre. Una guerra, l’ultima scoppiata, che in realtà dura da 76 anni, da quando nel 1948 è nato lo Stato ebraico anche per mettere fine alle tremende persecuzioni del suo popolo, l’Olocausto da ultimo. Iniziava però anche un lungo e nuovo conflitto con il mondo arabo''.
Una storia intensa che la Biblioteca di Costa Masnaga ha messo al centro di un percorso di analisi geopolitica per comprendere i nuovi contesti internazionali e che sarà tema centrale del prossimo incontro, sabato 2 marzo, alle 21, presso il Costa forum dal titolo ''Israele-Palestina: una pace possibile?''.
Si parte da qui. Ad aiutarci a comprendere la storia, i passaggi, lo sviluppo di questo difficile e durissimo rapporto di convivenza fra i due popoli, interverrà Giuseppe Caffulli, direttore della rivista Terrasanta, e da molti anni impegnato in reportage su temi di attualità e conflitti internazionali.''Le domande di partenza saranno diverse. E complesse – affermano gli organizzatori - Ma non si potrà che partire dal contesto attuale, da un quadro che sostanzialmente replica quello in Ucraina: pochi spiragli di tregua. In realtà ora in Palestina ''qualche debole speranza'' di un cessate il fuoco più che di un vero e proprio accordo di pace, sembra arrivare dalle trattative in corso a Parigi. Nessuno si fa illusioni. Sul tavolo c’è una ipotesi: i leader di Hamas avrebbero chiesto la scarcerazione di 3.000 detenuti palestinesi in cambio della liberazione del centinaio di ostaggi ancora in vita. Il G7 di Kiev, la riunione delle grandi potenze dell’Occidente, tornerà, Usa in testa, a far pressioni sul governo di Israele e il suo ottuso e politicamente precario capo, Bibi Netanyahu, perché interrompa gli attacchi armati su una popolazione allo stremo, sterminata dagli attacchi, in drammatica emergenza umanitaria e sanitaria. E che conta già oltre 30mila vittime soprattutto fra anziani, donne e bambini. Per Israele il bilancio è poco meno di 1.200 morti. Con gli ultimi sviluppi in corso, l’analisi di Caffulli, grande esperto e conoscitore di Medio Oriente, aiuterà a capire che cosa ci aspetta, sicuramente per la Palestina, per il mondo arabo, per Israele. Ma anche come sarà coinvolto il mondo occidentale, visto ormai quanto il conflitto si sia esteso ben oltre i confini di Gaza. Sarà anche l’occasione per rileggere la Storia, capire i contorni e il perimetro di questo conflitto e costruirsi una visione più oggettiva di questa ultima guerra. Resta un dato su tutto: che sia in Ucraina, sia in Palestina, i due giganti intanto proseguono la loro prova di forza senza alcuna pietà. Come “rulli compressori, lenti implacabili” nel loro lento metodico annientare''.
Date evento
sabato, 02 marzo 2024