Missaglia: molto partecipato l'incontro sull'autismo proposto con ''Edo Is One''
"Una chiacchierata sull'autismo: storie di chi vive lo spettro tutti i giorni": era questo il titolo della serata svoltasi l'altra sera presso la sala civica di Palazzina Teodolinda a Missaglia, evento che ha radunato numerosissimi partecipanti, fra operatori del settore, genitori bisognosi e cittadini interessati.
L'incontro, organizzato grazie alla sinergia fra i comuni di Missaglia, Barzago, Cremella, Casatenovo, Barzanò e Sirtori, ha fornito una vera e propria panoramica riguardante caratteristiche e diffusione dell'autismo, un disturbo del neurosviluppo che, pur manifestandosi in modalità specifiche per ciascun individuo, accomuna gli interessati influenzando, in ogni caso, i modi in cui essi si relazionano e comunicano con gli altri.
A tenere le fila dell'incontro è stata l'associazione Edo Is One, ente del Terzo Settore nato nel 2022 a Merate che, come si legge in un depliant distribuito in serata, si occupa di orientamento familiare, sostegno e supporto di genitori e caregiver che hanno a che fare con ragazzi con un disturbo dello spettro dell'autismo. Per fare ciò, Edo Is One si avvale di progetti inclusivi nei comuni circostanti offerti come opportunità valoriale ed educativa aperta a tutti per il tempo extrascolastico e al di fuori di Centri Terapeutici. Temi che, naturalmente, sono stati illustrati anche nel corso dell'evento, non senza un'adeguata introduzione in termini statistici, scientifici e psicologici.
Sono stati numerosi infatti, gli ospiti della serata, intervenuti ciascuno per approfondire il proprio campo di competenza in materia. Ad aprire la presentazione, come da programma, è stata la dottoressa Veronica Bonanomi, assistente sociale del Comune di Missaglia, che ha illustrato a livello statistico i casi presenti nella zona del meratese e del lecchese. Per farlo, la professionista si è avvalsa di un report di ATS Brianza definito "Anagrafe della fragilità", relativo al 2021, e di informazioni attuali da parte di assistenti sociali del territorio, aggiornate al 2024: si tratta di documenti che collezionano dati provenienti da istituzioni locali quali comuni e assistenti sociali ma anche ATS, ospedali, strutture specializzate e tanto altro.
"In entrambi i casi, la popolazione presa in considerazione è quella con età compresa fra gli 0 e i 64 anni. Sia nell'ambito del meratese che in quello del lecchese, il dato che emerge con forza è che la principale fascia d'età che a oggi ha una diagnosi è quella compresa fra gli 0 e i 19 anni, ovvero i più giovani, ancora inseriti in un ambito scolastico" ha commentato la dottoressa Bonanomi. "Citando le parole delle mie colleghe assistenti sociali, tuttavia, ora sarebbe necessario cominciare a fare ragionamenti futuri in vista di questi minori che cresceranno e diventeranno maggiorenni, perché come vivono difficoltà nell'inserimento in ambito scolastico, ne avranno anche in quello lavorativo: bisognerebbe pensare a un'integrazione anche in questo senso''.
Affrontato il tema in termini numerici, la parola è passata alla dottoressa Laura Arati, psicologa e psicoterapeuta del Centro Autismo Edo Is One. Dopo aver specificato che la prevalenza di diagnosi di autismo nei ragazzi dagli 0 ai 19 anni non significa che si guarisca, ma semplicemente che, superata quell'età, uscendo dal circuito scolastico si esce anche da quello di presa in carico da parte dei servizi sociali e di conseguenza i sintomi si mascherano e si tramutano in altri problemi psichiatrici, la dottoressa Arati ha incentrato il suo intervento sul significato di autismo, sulle sue caratteristiche e, soprattutto, sulle modalità di interazione con una persona autistica, riferendosi soprattutto alle fasce d'età più basse.
"Il termine autismo è molto complesso, bisognerebbe più che altro parlare di disturbi dello spettro autistico perché ogni area interessata dalla patologia viene colpita in maniera diversa per ciascun individuo. Queste aree sono quella della comunicazione, della relazione con l'altro e quella caratterizzata dalla manifestazione di comportamenti stereotipati, ripetitivi e di interessi ristretti perpetrati in maniera compulsiva" ha spiegato l'ospite. "Si distinguono poi autismo a basso funzionamento, caratteristico delle persone con ritardo mentale, scarsissime autonomia e capacità verbali, e ad alto funzionamento, non invalidante e, anzi, tipico di persone che, in certi casi, hanno abilità persino più alte della media, andando quasi a scontrarsi con l'idea di disabilità".
Le tre aree di influenza dell'autismo, in ogni caso, sono comuni a prescindere dal tipo di funzionamento, e creano in ogni caso difficoltà nella persona autistica: per questo è importante una diagnosi precoce e la creazione di un lavoro di rete, perché gli interessati possano ricevere il luogo e il supporto necessari a un sostanziale miglioramento della propria vita, che avrà naturalmente ripercussioni anche in futuro.
Terzo ospite della serata, concluso questo intervento, è stata la dottoressa Cecilia Vismara, responsabile dei progetti inclusivi di Edo Is One, che ha illustrato ai presenti di cosa si occupa concretamente l'associazione, mostrando video e immagini dei laboratori e delle attività specializzate per i ragazzi. "L'idea su cui si basa Edo Is One è che bisognerebbe fare un passo oltre all'inclusione: questa parola, infatti, presuppone che ci sia in principio qualcuno di esterno ed emarginato da includere, mentre noi vogliamo che si tratti di una vera e propria convivenza, in cui tutti sono trattati equamente. L'attività infatti, è rivolta sia a persone autistiche sia a persone neurotipiche" ha commentato la dottoressa Vismara. "Tutti i progetti sono guidati da professionisti, supportati a loro volta, in maniera reciproca, da altri professionisti''.
Con l'intervento della dottoressa Vismara si è conclusa la parte illustrativa dell'incontro. Spazio poi agli interventi di chi l'autismo lo vive tutti i giorni: a parlare, in questo caso, sono stati Mauro Meroni, scrittore e papà di un bambino autistico, Valentino Riva, imprenditore sociale che da anni lavora al fianco di persone autistiche e Francesco Castigliego, presidente di Edo Is One e anch'egli genitore di un bambino autistico.
"Siamo in una fase storica dove al nostro Centro Autismo arrivano adolescenti e adulti anche non certificati. Sembrerebbe quindi che le azioni di sensibilizzazione stiano portando le persone a fare delle analisi su sé stesse, e questo è positivo. D'altra parte però sappiamo che ci sono ancora tante persone autistiche e tanti genitori di bambini autistici che non sanno a chi rivolgersi o sono addirittura ancora in attesa di una diagnosi: questo è un dato molto triste" ha spiegato Castigliego. "Per questo la nostra associazione sta cercando di migliorarsi sempre più. Vorremmo intervenire nell'ambito scolastico, far capire alle famiglie che noi ci siamo. Credo che l'ascolto e il sostegno ai genitori sia forse il primo punto da cui partire, per il benessere loro e dei loro bambini''.
E dopo numerose domande, osservazioni e interazioni da parte dei presenti, che hanno dimostrato un'attenta e coinvolta partecipazione, passate le 23 l'incontro è giunto al termine, fra i ringraziamenti delle autorità comunali, la soddisfazione dei presenti e quella degli organizzatori.
L'incontro, organizzato grazie alla sinergia fra i comuni di Missaglia, Barzago, Cremella, Casatenovo, Barzanò e Sirtori, ha fornito una vera e propria panoramica riguardante caratteristiche e diffusione dell'autismo, un disturbo del neurosviluppo che, pur manifestandosi in modalità specifiche per ciascun individuo, accomuna gli interessati influenzando, in ogni caso, i modi in cui essi si relazionano e comunicano con gli altri.
A tenere le fila dell'incontro è stata l'associazione Edo Is One, ente del Terzo Settore nato nel 2022 a Merate che, come si legge in un depliant distribuito in serata, si occupa di orientamento familiare, sostegno e supporto di genitori e caregiver che hanno a che fare con ragazzi con un disturbo dello spettro dell'autismo. Per fare ciò, Edo Is One si avvale di progetti inclusivi nei comuni circostanti offerti come opportunità valoriale ed educativa aperta a tutti per il tempo extrascolastico e al di fuori di Centri Terapeutici. Temi che, naturalmente, sono stati illustrati anche nel corso dell'evento, non senza un'adeguata introduzione in termini statistici, scientifici e psicologici.
Sono stati numerosi infatti, gli ospiti della serata, intervenuti ciascuno per approfondire il proprio campo di competenza in materia. Ad aprire la presentazione, come da programma, è stata la dottoressa Veronica Bonanomi, assistente sociale del Comune di Missaglia, che ha illustrato a livello statistico i casi presenti nella zona del meratese e del lecchese. Per farlo, la professionista si è avvalsa di un report di ATS Brianza definito "Anagrafe della fragilità", relativo al 2021, e di informazioni attuali da parte di assistenti sociali del territorio, aggiornate al 2024: si tratta di documenti che collezionano dati provenienti da istituzioni locali quali comuni e assistenti sociali ma anche ATS, ospedali, strutture specializzate e tanto altro.
"In entrambi i casi, la popolazione presa in considerazione è quella con età compresa fra gli 0 e i 64 anni. Sia nell'ambito del meratese che in quello del lecchese, il dato che emerge con forza è che la principale fascia d'età che a oggi ha una diagnosi è quella compresa fra gli 0 e i 19 anni, ovvero i più giovani, ancora inseriti in un ambito scolastico" ha commentato la dottoressa Bonanomi. "Citando le parole delle mie colleghe assistenti sociali, tuttavia, ora sarebbe necessario cominciare a fare ragionamenti futuri in vista di questi minori che cresceranno e diventeranno maggiorenni, perché come vivono difficoltà nell'inserimento in ambito scolastico, ne avranno anche in quello lavorativo: bisognerebbe pensare a un'integrazione anche in questo senso''.
Affrontato il tema in termini numerici, la parola è passata alla dottoressa Laura Arati, psicologa e psicoterapeuta del Centro Autismo Edo Is One. Dopo aver specificato che la prevalenza di diagnosi di autismo nei ragazzi dagli 0 ai 19 anni non significa che si guarisca, ma semplicemente che, superata quell'età, uscendo dal circuito scolastico si esce anche da quello di presa in carico da parte dei servizi sociali e di conseguenza i sintomi si mascherano e si tramutano in altri problemi psichiatrici, la dottoressa Arati ha incentrato il suo intervento sul significato di autismo, sulle sue caratteristiche e, soprattutto, sulle modalità di interazione con una persona autistica, riferendosi soprattutto alle fasce d'età più basse.
"Il termine autismo è molto complesso, bisognerebbe più che altro parlare di disturbi dello spettro autistico perché ogni area interessata dalla patologia viene colpita in maniera diversa per ciascun individuo. Queste aree sono quella della comunicazione, della relazione con l'altro e quella caratterizzata dalla manifestazione di comportamenti stereotipati, ripetitivi e di interessi ristretti perpetrati in maniera compulsiva" ha spiegato l'ospite. "Si distinguono poi autismo a basso funzionamento, caratteristico delle persone con ritardo mentale, scarsissime autonomia e capacità verbali, e ad alto funzionamento, non invalidante e, anzi, tipico di persone che, in certi casi, hanno abilità persino più alte della media, andando quasi a scontrarsi con l'idea di disabilità".
Le tre aree di influenza dell'autismo, in ogni caso, sono comuni a prescindere dal tipo di funzionamento, e creano in ogni caso difficoltà nella persona autistica: per questo è importante una diagnosi precoce e la creazione di un lavoro di rete, perché gli interessati possano ricevere il luogo e il supporto necessari a un sostanziale miglioramento della propria vita, che avrà naturalmente ripercussioni anche in futuro.
Terzo ospite della serata, concluso questo intervento, è stata la dottoressa Cecilia Vismara, responsabile dei progetti inclusivi di Edo Is One, che ha illustrato ai presenti di cosa si occupa concretamente l'associazione, mostrando video e immagini dei laboratori e delle attività specializzate per i ragazzi. "L'idea su cui si basa Edo Is One è che bisognerebbe fare un passo oltre all'inclusione: questa parola, infatti, presuppone che ci sia in principio qualcuno di esterno ed emarginato da includere, mentre noi vogliamo che si tratti di una vera e propria convivenza, in cui tutti sono trattati equamente. L'attività infatti, è rivolta sia a persone autistiche sia a persone neurotipiche" ha commentato la dottoressa Vismara. "Tutti i progetti sono guidati da professionisti, supportati a loro volta, in maniera reciproca, da altri professionisti''.
Con l'intervento della dottoressa Vismara si è conclusa la parte illustrativa dell'incontro. Spazio poi agli interventi di chi l'autismo lo vive tutti i giorni: a parlare, in questo caso, sono stati Mauro Meroni, scrittore e papà di un bambino autistico, Valentino Riva, imprenditore sociale che da anni lavora al fianco di persone autistiche e Francesco Castigliego, presidente di Edo Is One e anch'egli genitore di un bambino autistico.
"Siamo in una fase storica dove al nostro Centro Autismo arrivano adolescenti e adulti anche non certificati. Sembrerebbe quindi che le azioni di sensibilizzazione stiano portando le persone a fare delle analisi su sé stesse, e questo è positivo. D'altra parte però sappiamo che ci sono ancora tante persone autistiche e tanti genitori di bambini autistici che non sanno a chi rivolgersi o sono addirittura ancora in attesa di una diagnosi: questo è un dato molto triste" ha spiegato Castigliego. "Per questo la nostra associazione sta cercando di migliorarsi sempre più. Vorremmo intervenire nell'ambito scolastico, far capire alle famiglie che noi ci siamo. Credo che l'ascolto e il sostegno ai genitori sia forse il primo punto da cui partire, per il benessere loro e dei loro bambini''.
E dopo numerose domande, osservazioni e interazioni da parte dei presenti, che hanno dimostrato un'attenta e coinvolta partecipazione, passate le 23 l'incontro è giunto al termine, fra i ringraziamenti delle autorità comunali, la soddisfazione dei presenti e quella degli organizzatori.
Giulia Guddemi