Costa: Avis dona volumi sulla parità di genere
Donazione alla biblioteca di Costa Masnaga di libri sul tema della parità di genere che saranno a disposizione di tutto il circuito bibliotecario lecchese. “Avis è cultura” è il progetto sostenuto dalla sezione Avis Costa Masnaga, che comprende sette comuni (Bulciago, Costa Masnaga, Garbagnate Monastero, Molteno, Nibionno, Rogeno e Sirone): annualmente, dal 2016, vengono donati alcuni volumi su un tema specifico selezionato ogni anno dai volontari dell’associazione.
“È un progetto che abbiamo chiamato "Avis è Cultura" che si è evoluto, concretizzato nello scaffale rosso che si trova in biblioteca – spiegano dal sodalizio -. Uno degli obiettivi dei Consigli di Avis Costa che negli anni si sono seguiti è quello di diffondere la Cultura del Dono, inteso sì come donare sangue, ma anche creare i presupposti per promuovere stili di vita sani, corretti e responsabili. In qualche modo la Cultura del Dono diventa Donare Cultura”.
Il tema condiviso quest’anno è di stretta attualità e riguarda il “gender gap”: per quale motivo è stata scelta una donazione di libri su questo argomento? “L’anno scorso, durante l'organizzazione delle celebrazioni del 70esimo anniversario della nostra sezione, manifestazioni che prevedono anche la consegna delle benemerenze (piccoli riconoscimenti a tutti i donatori e donatrici che hanno raggiunto dei traguardi importanti) ci siamo chiesti se continuare o meno nella tradizionale consegna di un fiore alle donatrici o meno. ci siamo chiesti se avesse ancora senso o no. Alla fine abbiamo dato una rosa a tutte le nostre donatrici premiate, andando in continuità con quanto fatto fino ad ora, ma che in futuro verrà sicuramente portato nuovamente come punto su cui confrontarci: perché un fiore ad una donna?”.
La riflessione ha quindi portato ad imbattersi nella lista di libri sul tema della parità di genere. “Perché nei bagni delle donne c'è sempre la coda e in quelli dei maschi no? Perché, negli incidenti stradali, le donne rischiano di più degli uomini? Perché i medici spesso non sono in grado di diagnosticare in tempo un infarto in una donna? – sono alcuni interrogativi che si sono posti i volontari di Avis - In una società costruita a immagine e somiglianza degli uomini, metà della popolazione, quella femminile, viene sistematicamente ignorata. A testimoniarlo, la sconvolgente assenza di dati disponibili sui corpi, le abitudini e i bisogni femminili. Come nel caso degli smartphone, sviluppati in base alla misura delle mani degli uomini; o della temperatura media degli uffici, tarata sul metabolismo maschile; o della ricerca medica, che esclude le donne dai test «per amor di semplificazione». Il vuoto di dati di genere ha creato un pregiudizio pervasivo e latente che ha un riverbero profondo, a volte perfino fatale, sulla vita delle donne”.
Da questi pensieri, Avis è arrivata a donare libri che sono destinati a più fasce d’età. “La nostra speranza è che, da un lato possano servire ai giovani a crescere senza tutti quegli stereotipi che hanno accompagnato noi adulti in tutti questi anni, e dall’altro che possano aiutare noi adulti a riconoscere questi stereotipi nella speranza che l’effettiva parità di genere sia sempre più vicina da divenire” hanno spiegato dal gruppo. “La parità di genere ha un valore universale, riguarda tutti noi ed è anche un indicatore del livello di civiltà raggiunto da una comunità” è il pensiero del presidente di Avis Costa Masnaga, Gabriele Muzzi.
La fondazione di Avis risale a quasi un secolo fa quando, nel 1926, al giovane Vittorio Formentano, in seguito alla morte tragica di una giovane partoriente avvenuta per emorragia, venne la grande idea di fondare un servizio permanente di soccorso basato sulla libera e volontaria donazione del sangue, che costituirà poi quella che oggi è l’Associazione Volontari Italiani del Sangue (AVIS).
Grazie all’idea dei volontari della sezione di Costa Masnaga, il circuito bibliotecario lecchese è oggi fornito di volumi per approfondire la questione della parità di genere.
“È un progetto che abbiamo chiamato "Avis è Cultura" che si è evoluto, concretizzato nello scaffale rosso che si trova in biblioteca – spiegano dal sodalizio -. Uno degli obiettivi dei Consigli di Avis Costa che negli anni si sono seguiti è quello di diffondere la Cultura del Dono, inteso sì come donare sangue, ma anche creare i presupposti per promuovere stili di vita sani, corretti e responsabili. In qualche modo la Cultura del Dono diventa Donare Cultura”.
Il tema condiviso quest’anno è di stretta attualità e riguarda il “gender gap”: per quale motivo è stata scelta una donazione di libri su questo argomento? “L’anno scorso, durante l'organizzazione delle celebrazioni del 70esimo anniversario della nostra sezione, manifestazioni che prevedono anche la consegna delle benemerenze (piccoli riconoscimenti a tutti i donatori e donatrici che hanno raggiunto dei traguardi importanti) ci siamo chiesti se continuare o meno nella tradizionale consegna di un fiore alle donatrici o meno. ci siamo chiesti se avesse ancora senso o no. Alla fine abbiamo dato una rosa a tutte le nostre donatrici premiate, andando in continuità con quanto fatto fino ad ora, ma che in futuro verrà sicuramente portato nuovamente come punto su cui confrontarci: perché un fiore ad una donna?”.
La riflessione ha quindi portato ad imbattersi nella lista di libri sul tema della parità di genere. “Perché nei bagni delle donne c'è sempre la coda e in quelli dei maschi no? Perché, negli incidenti stradali, le donne rischiano di più degli uomini? Perché i medici spesso non sono in grado di diagnosticare in tempo un infarto in una donna? – sono alcuni interrogativi che si sono posti i volontari di Avis - In una società costruita a immagine e somiglianza degli uomini, metà della popolazione, quella femminile, viene sistematicamente ignorata. A testimoniarlo, la sconvolgente assenza di dati disponibili sui corpi, le abitudini e i bisogni femminili. Come nel caso degli smartphone, sviluppati in base alla misura delle mani degli uomini; o della temperatura media degli uffici, tarata sul metabolismo maschile; o della ricerca medica, che esclude le donne dai test «per amor di semplificazione». Il vuoto di dati di genere ha creato un pregiudizio pervasivo e latente che ha un riverbero profondo, a volte perfino fatale, sulla vita delle donne”.
Da questi pensieri, Avis è arrivata a donare libri che sono destinati a più fasce d’età. “La nostra speranza è che, da un lato possano servire ai giovani a crescere senza tutti quegli stereotipi che hanno accompagnato noi adulti in tutti questi anni, e dall’altro che possano aiutare noi adulti a riconoscere questi stereotipi nella speranza che l’effettiva parità di genere sia sempre più vicina da divenire” hanno spiegato dal gruppo. “La parità di genere ha un valore universale, riguarda tutti noi ed è anche un indicatore del livello di civiltà raggiunto da una comunità” è il pensiero del presidente di Avis Costa Masnaga, Gabriele Muzzi.
La fondazione di Avis risale a quasi un secolo fa quando, nel 1926, al giovane Vittorio Formentano, in seguito alla morte tragica di una giovane partoriente avvenuta per emorragia, venne la grande idea di fondare un servizio permanente di soccorso basato sulla libera e volontaria donazione del sangue, che costituirà poi quella che oggi è l’Associazione Volontari Italiani del Sangue (AVIS).
Grazie all’idea dei volontari della sezione di Costa Masnaga, il circuito bibliotecario lecchese è oggi fornito di volumi per approfondire la questione della parità di genere.