Missaglia: nel Giardino dei Giusti posata la prima targa dedicata a Giorgio Perlasca
''Ciascuna persona, nel proprio piccolo, può compiere un gesto per togliere dall’oblio chi viene perseguitato in un altro paese. Esiste sempre la possibilità di diventare prossimo di una persona lontana e di non rimanere indifferente''. Sono le parole attraverso le quali Enrico Beretta ha aperto la cerimonia tenutasi presso le scuole medie di Missaglia in occasione della Giornata dei Giusti che ricorre quest'oggi, mercoledì 6 marzo.
Dall’inizio del mese di febbraio scorso, il Comune hainfatti promosso un percorso culturale, articolato in cinque incontri, volto a conoscere ''I Giusti di tutto il mondo'' sostenendo la cultura di difesa dei diritti umani e della dignità. Percorso che ha visto fra i promotori Beretta, insieme ad Arci, Anpi, Gariwo e al quale hanno aderito anche i comuni di Casatenovo, Barzanò, Barzago e Monticello.
Nella giornata di mercoledì, presso la scuola media Leonardo Da Vinci, questo percorso si è concluso con la creazione di un Giardino dei Giusti e la posa di una prima targa a ricordo di Giorgio Perlasca.
Ad essere coinvolte nell’iniziativa sono state le studentesse e gli studenti delle classi terze che, negli scorsi mesi, hanno iniziato un percorso di conoscenza di alcune figure importanti, considerate Giuste tra le nazioni, o comunque meritevoli di studio per la loro opera di difesa dei diritti civili e della vita di altri essere umani. Fra questi anche Sir Nicholas Winton che, durante la Seconda guerra mondiale, si è prodigato per salvare oltre 650 bambini cecoslovacchi, molti dei quali ebrei, dalla macchina di sterminio nazista. Oltre a Winton, gli alunni hanno approfondito le figure di personalità come Gino Bartali, Giorgio Perlasca, Oskar Schindler e Irena Sendler. Quest'ultima, meno noto degli altri citati, viene ricordata per aver contribuito, insieme alla Resistenza polacca, al salvataggio di circa 2500 bambini ebrei dal ghetto di Varsavia.
''Il male fatto alle persone va ricordato dall’inizio e non dalla fine'' ha spiegato Beretta agli alunni ricordando come le politiche di sterminio siano state l’ultimo passo di un percorso iniziato con ''discriminazioni politiche, sociali, leggi liberticide, reclusioni ingiustificate e guerre''.
Un percorso che deve essere colto e compreso nelle sue fasi iniziali e fermato opponendo una ''diplomazia dei diritti umani che non deve competere solo agli stati, ma anche agli individui''. A riguardo Beretta ha ricordato l’azione condotta dai genitori di Giulio Regeni, ricercatore italiano arrestato ingiustamente, torturato e ucciso al Cairo dalle forze dell’ordine egiziane.
''La famiglia Regeni – ha spiegato – con ostinazione è riuscita a risalire all’identità degli assassini di suo figlio ed è riuscita là dove i Governi hanno fallito''. Una possibilità, quella di agire contro le ingiustizie e la soppressione dei diritti civili e umani che deve essere condotta ''in particolare dai cittadini dei paesi democratici che hanno maggiori possibilità di intervenire''.
''Ogni lotta in difesa dei diritti fondamentali degli essere umani e per salvare vite umane non è mai vana'' ha sottolineato Beretta rivolgendosi agli alunni e proseguendo: ''Sono sicuro che con il vostro impegno molte cose miglioreranno''.
Anche per continuare a perseguire questo impegno a difesa dei diritti civili, così come per ricordare le figure più importanti che hanno fatto di questa lotta in difesa dei diritti un compito fondamentale della propria vita, presso la scuola secondaria Leonardo Da Vinci è stato creato un giardino dedicato ai ''Giusti''.
Nel ribadire l’importanza di questo piccolo gesto Beretta ha ricordato il primo giardino dei ''Giusti tra le nazioni'' creato allo Yad Vashem di Gerusalemme e la frase del Talmud che recita: ''Chi salva una vita salva il mondo intero''. Frase riportata proprio nel giardino dei ''Giusti'' dello Yad Vashem.
La prima targa posata nel ''Giardino dei Giusti'' creato alla scuola media missagliese recita: ''Ad una persona che non c’entrava nulla, ma ha rischiato la sua vita per salvare quella di altri; un eroe sotto copertura che ha impiegato il suo potere per fare del bene''.
Sono le parole attraverso le quali le alunne e gli alunni delle classi terze medie hanno voluto commemorare Giorgio Perlasca che mettendo a rischio la sua vita si prodigò per salvare quella di oltre cinquemila ebrei ungheresi. Egli peraltro non raccontò mai pubblicamente il suo impegno - rivelatosi fondamentale - fino a quando, a decenni di distanza, non venne rintracciato da alcune delle persone che contribuì a salvare.
In particolare, alle giovani studentesse e studenti è stato ricordato l’auspicio espresso da Perlasca e assunto poi a una forma di suo testamento spirituale: ''Vorrei che la mia storia venisse ricordata dai giovani affinché, sapendo quello che è successo, sappiano anche opporsi a violenze del genere qualora dovessero ripetersi''.
A posare la targa dedicata a Giorgio Perlasca è stato il sindaco di Missaglia Paolo Redaelli, affiancato dal sindaco del consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze Alessandro Galbusera.
Dall’inizio del mese di febbraio scorso, il Comune hainfatti promosso un percorso culturale, articolato in cinque incontri, volto a conoscere ''I Giusti di tutto il mondo'' sostenendo la cultura di difesa dei diritti umani e della dignità. Percorso che ha visto fra i promotori Beretta, insieme ad Arci, Anpi, Gariwo e al quale hanno aderito anche i comuni di Casatenovo, Barzanò, Barzago e Monticello.
Nella giornata di mercoledì, presso la scuola media Leonardo Da Vinci, questo percorso si è concluso con la creazione di un Giardino dei Giusti e la posa di una prima targa a ricordo di Giorgio Perlasca.
Ad essere coinvolte nell’iniziativa sono state le studentesse e gli studenti delle classi terze che, negli scorsi mesi, hanno iniziato un percorso di conoscenza di alcune figure importanti, considerate Giuste tra le nazioni, o comunque meritevoli di studio per la loro opera di difesa dei diritti civili e della vita di altri essere umani. Fra questi anche Sir Nicholas Winton che, durante la Seconda guerra mondiale, si è prodigato per salvare oltre 650 bambini cecoslovacchi, molti dei quali ebrei, dalla macchina di sterminio nazista. Oltre a Winton, gli alunni hanno approfondito le figure di personalità come Gino Bartali, Giorgio Perlasca, Oskar Schindler e Irena Sendler. Quest'ultima, meno noto degli altri citati, viene ricordata per aver contribuito, insieme alla Resistenza polacca, al salvataggio di circa 2500 bambini ebrei dal ghetto di Varsavia.
''Il male fatto alle persone va ricordato dall’inizio e non dalla fine'' ha spiegato Beretta agli alunni ricordando come le politiche di sterminio siano state l’ultimo passo di un percorso iniziato con ''discriminazioni politiche, sociali, leggi liberticide, reclusioni ingiustificate e guerre''.
Un percorso che deve essere colto e compreso nelle sue fasi iniziali e fermato opponendo una ''diplomazia dei diritti umani che non deve competere solo agli stati, ma anche agli individui''. A riguardo Beretta ha ricordato l’azione condotta dai genitori di Giulio Regeni, ricercatore italiano arrestato ingiustamente, torturato e ucciso al Cairo dalle forze dell’ordine egiziane.
''La famiglia Regeni – ha spiegato – con ostinazione è riuscita a risalire all’identità degli assassini di suo figlio ed è riuscita là dove i Governi hanno fallito''. Una possibilità, quella di agire contro le ingiustizie e la soppressione dei diritti civili e umani che deve essere condotta ''in particolare dai cittadini dei paesi democratici che hanno maggiori possibilità di intervenire''.
''Ogni lotta in difesa dei diritti fondamentali degli essere umani e per salvare vite umane non è mai vana'' ha sottolineato Beretta rivolgendosi agli alunni e proseguendo: ''Sono sicuro che con il vostro impegno molte cose miglioreranno''.
Anche per continuare a perseguire questo impegno a difesa dei diritti civili, così come per ricordare le figure più importanti che hanno fatto di questa lotta in difesa dei diritti un compito fondamentale della propria vita, presso la scuola secondaria Leonardo Da Vinci è stato creato un giardino dedicato ai ''Giusti''.
Nel ribadire l’importanza di questo piccolo gesto Beretta ha ricordato il primo giardino dei ''Giusti tra le nazioni'' creato allo Yad Vashem di Gerusalemme e la frase del Talmud che recita: ''Chi salva una vita salva il mondo intero''. Frase riportata proprio nel giardino dei ''Giusti'' dello Yad Vashem.
La prima targa posata nel ''Giardino dei Giusti'' creato alla scuola media missagliese recita: ''Ad una persona che non c’entrava nulla, ma ha rischiato la sua vita per salvare quella di altri; un eroe sotto copertura che ha impiegato il suo potere per fare del bene''.
Sono le parole attraverso le quali le alunne e gli alunni delle classi terze medie hanno voluto commemorare Giorgio Perlasca che mettendo a rischio la sua vita si prodigò per salvare quella di oltre cinquemila ebrei ungheresi. Egli peraltro non raccontò mai pubblicamente il suo impegno - rivelatosi fondamentale - fino a quando, a decenni di distanza, non venne rintracciato da alcune delle persone che contribuì a salvare.
In particolare, alle giovani studentesse e studenti è stato ricordato l’auspicio espresso da Perlasca e assunto poi a una forma di suo testamento spirituale: ''Vorrei che la mia storia venisse ricordata dai giovani affinché, sapendo quello che è successo, sappiano anche opporsi a violenze del genere qualora dovessero ripetersi''.
A posare la targa dedicata a Giorgio Perlasca è stato il sindaco di Missaglia Paolo Redaelli, affiancato dal sindaco del consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze Alessandro Galbusera.
L.A.