Grazie Plinio
“La nostra attività è portata a creare qualcosa di buono”. Mi pare che queste parole di Plinio Agostoni descrivano in modo sintetico e nello stesso tempo completo la personalità e la vita dell’imprenditore lecchese, presidente di Confindustria Lecco-Sondrio, morto martedì scorso. C’è dell’ironia in quelle parole - era vicepresidente di un’azienda dolciaria l’Icam (Industria cioccolato e affini Morbegno) – ma ce anche l’ilarità solare che comunicava con il suo sorriso e soprattutto c’è la spinta ideale del suo modo di fare l’imprenditore, il promotore di opere educative, il padre, l’amico.
Plinio Agostoni era uomo di provincia, lo dico con l’0rgoglio di chi nella “provinciale” Brianza ha promosso e guida una Fondazione socio-culturale, che sapeva guardare al mondo. Sempre con quel principio guida: “l’attenzione alle persone, all’ambiente, porta a pensare all’azienda non solo come a un’attività da cui trarre un profitto, ma a una realtà che ha la vocazione di creare qualcosa di buono. Qualcosa di utile alle persone, che risponda a dei bisogni”. Così la ritroviamo in Africa, in Uganda, dove Icam ha permesso la formazione su pratiche economiche di oltre tremila contadini; oppure in Sudamerica, in Perù, come partner di un progetto di riqualificazione, per invogliare i contadini a coltivare “meno coca e più cacao”. Del suo lavoro diceva che “anzitutto si opera rispettando le persone, soprattutto i collaboratori, i produttori, gli stessi clienti. Si tratta di una responsabilità sociale, che per i nostri genitori era naturale”.
Responsabilità sociale che è arrivata a cogliere il valore primario del più serio investimento per il bene comune: quello nell’educazione. Così, con altri genitori, nel 1983, ha dato vita a una scuola libera a Lecco, la scuola media cattolica “Kolbe”, poi a una scuola elementare “Pietro Scola” e quindi a un liceo il “Leopardi”. Plinio Agostoni è stato presidente della cooperativa Nuova scuola, a cui fanno capo questi istituti e presidente della Fondazione Brandolese, che sostiene e promuove culturalmente, socialmente e politicamente non solo il principio ma la realtà della libertà di educazione.
Questa sua vita operosa è stata per lui la verifica della fede, di cui resterà un grande testimone nelle nostre terre. Una fede di cui diceva: “Non è un coacervo di credenze e di valori, ma anzitutto è una relazione, è fiducia. Come ci insegna il cardinale Angelo Scola, l’io è in relazione”.
Grazie Plinio