Dolzago, Colle Brianza, Ello: il terreno cede, un nuovo intervento sul Gandaloglio
Servirà un nuovo intervento per mettere in sicurezza il versante del Gandaloglio sul Monte di Brianza. Nella giornata di venerdì si è svolta una riunione fra i sindaci dei comuni interessati – Dolzago, Ello e Colle Brianza – congiuntamente con i rappresentanti della Comunità Montana del Lario orientale e della Valle San Martino. Durante la riunione Paolo Lanfranchi, Elena Pirovano e Tiziana Galbusera – sindaci dei tre comuni interessati – hanno potuto fare il punto dei lavori in corso sui versanti del Gandaloglio con i tecnici della Comunità Montana e affrontare una problematica nuova: un nuovo principio di smottamento.
Sulle sponde del torrente è stato realizzato un intervento per il contenimento del terreno e di un versante franoso che si era manifestato in passato. Negli scorsi giorni, alcuni proprietari di terreni presenti nell’area avevano segnalato quello che sembrava apparire come un principio di dissesto nuovo.
''Effettivamente – spiega Lanfranchi – si è manifestato un principio di movimento del terreno''. Un fenomeno che in qualche modo era stato ipotizzato che si manifestasse. ''Quando si interviene fermando un versante si possono creare le condizioni perché si generino degli assestamenti o movimento di terreno nelle vicinanze''.
Movimento che è stato confermato essersi manifestato, così come riportato dai privati cittadini proprietari di terreni nell’area. Complici – forse – le piogge delle scorse settimane la terra ha ripreso a muoversi. La Comunità Montana che è intervenuta realizzando un primo lavoro di messa in sicurezza per contenere un principio franoso e ha predisposto un secondo intervento manutentivo del verde presente nell’area ha anche annunciato che realizzerà un terzo intervento.
''Ci è stato confermato dalla Comunità Montana che le risorse per realizzare un terzo intervento sono disponibili'' spiega il sindaco di Dolzago che, per quanto concerne le tempistiche, ha assicurato che questo nuovo lavoro dovrebbe ''concludersi entro l’anno''. A realizzarlo, come per le due precedenti opere di consolidamento sarà sempre la Comunità Montana.
Il primo lotto di lavori era stato concluso nel mese di luglio 2023. Si trattava di un intervento che ha mirato a consolidare il versante franoso del Gandaloglio attraverso una serie di opere di ingegneria naturalistica. Una tecnica che – sembra – verrà scelta anche per realizzare il nuovo lavoro di consolidamento del versante.
Un secondo intervento, in corso, riguarda il taglio degli alberi e degli arbusti in cattivo stato di conservazione che potrebbero cadere all’interno del letto del Gandaloglio. Un’eventualità che, in presenza di forti piogge, potrebbe portare alla creazione di barriere di arbusti, delle vere e proprie “dighe” che finirebbero per fermare il decorso dell’acqua lungo il letto del fiume dando luogo a nuovi episodi di erosione dei versanti. Questo intervento dovrebbe concludersi entro la fine del mese di marzo.
Il manifestarsi di fenomeni d’erosione dei versanti del Monte di Brianza, in particolare nei pressi dei torrenti, non è certo nuovo. Nel 2002 era stato registrato uno smottamento esteso per circa 25mila metri quadri di superficie a causa delle piogge.
Gli interventi in fase di realizzazione erano stati deliberati nel 2019 grazie anche alle risorse messe a disposizione da Regione Lombardia - circa 500mila euro – destinate a contrastare il dissesto idrogeologico che si manifesta nell’area nel caso di piogge prolungate, oppure in concomitanza con le forti e intense precipitazioni estive.
Sulle sponde del torrente è stato realizzato un intervento per il contenimento del terreno e di un versante franoso che si era manifestato in passato. Negli scorsi giorni, alcuni proprietari di terreni presenti nell’area avevano segnalato quello che sembrava apparire come un principio di dissesto nuovo.
''Effettivamente – spiega Lanfranchi – si è manifestato un principio di movimento del terreno''. Un fenomeno che in qualche modo era stato ipotizzato che si manifestasse. ''Quando si interviene fermando un versante si possono creare le condizioni perché si generino degli assestamenti o movimento di terreno nelle vicinanze''.
Movimento che è stato confermato essersi manifestato, così come riportato dai privati cittadini proprietari di terreni nell’area. Complici – forse – le piogge delle scorse settimane la terra ha ripreso a muoversi. La Comunità Montana che è intervenuta realizzando un primo lavoro di messa in sicurezza per contenere un principio franoso e ha predisposto un secondo intervento manutentivo del verde presente nell’area ha anche annunciato che realizzerà un terzo intervento.
''Ci è stato confermato dalla Comunità Montana che le risorse per realizzare un terzo intervento sono disponibili'' spiega il sindaco di Dolzago che, per quanto concerne le tempistiche, ha assicurato che questo nuovo lavoro dovrebbe ''concludersi entro l’anno''. A realizzarlo, come per le due precedenti opere di consolidamento sarà sempre la Comunità Montana.
Il primo lotto di lavori era stato concluso nel mese di luglio 2023. Si trattava di un intervento che ha mirato a consolidare il versante franoso del Gandaloglio attraverso una serie di opere di ingegneria naturalistica. Una tecnica che – sembra – verrà scelta anche per realizzare il nuovo lavoro di consolidamento del versante.
Un secondo intervento, in corso, riguarda il taglio degli alberi e degli arbusti in cattivo stato di conservazione che potrebbero cadere all’interno del letto del Gandaloglio. Un’eventualità che, in presenza di forti piogge, potrebbe portare alla creazione di barriere di arbusti, delle vere e proprie “dighe” che finirebbero per fermare il decorso dell’acqua lungo il letto del fiume dando luogo a nuovi episodi di erosione dei versanti. Questo intervento dovrebbe concludersi entro la fine del mese di marzo.
Il manifestarsi di fenomeni d’erosione dei versanti del Monte di Brianza, in particolare nei pressi dei torrenti, non è certo nuovo. Nel 2002 era stato registrato uno smottamento esteso per circa 25mila metri quadri di superficie a causa delle piogge.
Gli interventi in fase di realizzazione erano stati deliberati nel 2019 grazie anche alle risorse messe a disposizione da Regione Lombardia - circa 500mila euro – destinate a contrastare il dissesto idrogeologico che si manifesta nell’area nel caso di piogge prolungate, oppure in concomitanza con le forti e intense precipitazioni estive.
L.A.