Cassago chiama Chernobyl: superata la dogana, è arrivato in Ucraina il prezioso carico di aiuti
''Il carico ha superato la dogana, i controlli ed è arrivato a destinazione a Chernigov''. Con parole di soddisfazione Armando Crippa, responsabile dell’associazione Cassago Chiama Chernobyl, commenta la notizia dell’avvenuta consegna, andata a buon fine, degli aiuti destinati alle popolazioni ucraine.
Il carico di aiuti, un autotreno stipato in ogni suo spazio, era partito venerdì 8 marzo dal territorio lecchese. Ad organizzare la raccolta era stata l’associazione cassaghese. A preoccupare, fin da subito, le difficoltà legate al superamento del confine di stato fra Ungheria e Ucraina.
Già negli scorsi mesi, a causa della lentezza delle operazioni doganali, si era formata una colonna di autotreni lunga oltre 20 chilometri. Un rallentamento che aveva fatto stimare ai responsabili di Cassago Chiama Chernobyl un ritardo di diversi giorni nella consegna. La vicenda è andata meglio del previsto.
''Il carico ha superato i controlli in dogana nella giornata di sabato 16 marzo, siamo felici del risultato'' spiega Crippa. ''Forse le procedure alla dogana sono migliorate, l’attesa in colonna è durata solo una settimana. Già lo scorso venerdì eravamo piuttosto ottimisti perché la fila verso la dogana andava riducendosi''.
Un periodo durante i quali i responsabili dell’associazione cassaghese, da anni impegnati nell’aiuto delle popolazioni ucraine, sono rimasti sempre in contatto con l’autista alla guida dell’autotreno per il tramite dei loro partner in Ucraina. Associazioni con le quali Cassago Chiama Chernobyl dialoga da anni per stabilire le forme di aiuti di volta in volta necessarie.
Realtà solidali locali attive a Chernigov dove l’autotreno si è diretto una volta entrato in territorio ucraino. ''Gli undici letti ortopedici sono stati scaricati nel magazzino dell’ospedale regionale''. Diversa destinazioni hanno avuto gli aiuti di carattere alimentare trasportati dal lecchese fino in Ucraina. Si tratta di prodotti come: pasta, riso, conserve, zucchero, scatolame. Con questi beni ne sono stati spediti altri di carattere igienico. Tutti a lunga conservazione, ora depositati in un magazzino adatto alla loro conservazione. ''Si tratta di beni essenziali per le famiglie che da anni stanno soffrendo una guerra della quale al momento non si vedono passi in avanti verso un cessate il fuoco o la pace'' spiega.
''Ad occuparsi della loro distribuzione sarà l’associazione Pro Infanzia con la quale siamo in contatto e che conosce le esigenze anche dei piccoli villaggi. Infatti, gli aiuti non saranno distribuiti solo nella città di Chernikov, ma anche nei centri minori del territorio nei quali è difficile arrivare, Pro Infanzia è in contatto con i servizi sociali e conosce le esigenze specifiche'' chiarisce Crippa.
''Noi – aggiunge – continueremo per quanto possibile a dare il nostro supporto e continueremo la nostra attività come abbiamo sempre fatto in questi anni''. Da questo punto di vista, sul versante delle nuove iniziative, Cassago Chiama Chernobyl pensa, entro breve, di dare il via alla preparazione di un ''nuovo progetto di accoglienza dei bambini ucraini nel nostro territorio''.
''E ‘importante offrire questa opportunità anche se per pochi mesi. Questo permette a loro di trascorrere un po’ di tempo in tranquillità e serenità lontano dalla guerra. Si tratta di un sollievo anche per le famiglie ucraine che sanno di avere i loro figli al sicuro in Italia, lontano dal conflitto. Faremo il possibile per continuare ad aiutare l’Ucraina'' assicura il responsabile di Cassago Chiama Chernobyl.
Un impegno che è valso i ringraziamenti delle associazioni ucraine con le quali Cassago Chiama Cernobyl è in contatto, ma è valso anche il ringraziamento ufficiale del Consolato Generale d’Ucraina a Milano con il quale l’associazione intrattiene relazioni.
Il carico di aiuti, un autotreno stipato in ogni suo spazio, era partito venerdì 8 marzo dal territorio lecchese. Ad organizzare la raccolta era stata l’associazione cassaghese. A preoccupare, fin da subito, le difficoltà legate al superamento del confine di stato fra Ungheria e Ucraina.
Già negli scorsi mesi, a causa della lentezza delle operazioni doganali, si era formata una colonna di autotreni lunga oltre 20 chilometri. Un rallentamento che aveva fatto stimare ai responsabili di Cassago Chiama Chernobyl un ritardo di diversi giorni nella consegna. La vicenda è andata meglio del previsto.
''Il carico ha superato i controlli in dogana nella giornata di sabato 16 marzo, siamo felici del risultato'' spiega Crippa. ''Forse le procedure alla dogana sono migliorate, l’attesa in colonna è durata solo una settimana. Già lo scorso venerdì eravamo piuttosto ottimisti perché la fila verso la dogana andava riducendosi''.
Un periodo durante i quali i responsabili dell’associazione cassaghese, da anni impegnati nell’aiuto delle popolazioni ucraine, sono rimasti sempre in contatto con l’autista alla guida dell’autotreno per il tramite dei loro partner in Ucraina. Associazioni con le quali Cassago Chiama Chernobyl dialoga da anni per stabilire le forme di aiuti di volta in volta necessarie.
Realtà solidali locali attive a Chernigov dove l’autotreno si è diretto una volta entrato in territorio ucraino. ''Gli undici letti ortopedici sono stati scaricati nel magazzino dell’ospedale regionale''. Diversa destinazioni hanno avuto gli aiuti di carattere alimentare trasportati dal lecchese fino in Ucraina. Si tratta di prodotti come: pasta, riso, conserve, zucchero, scatolame. Con questi beni ne sono stati spediti altri di carattere igienico. Tutti a lunga conservazione, ora depositati in un magazzino adatto alla loro conservazione. ''Si tratta di beni essenziali per le famiglie che da anni stanno soffrendo una guerra della quale al momento non si vedono passi in avanti verso un cessate il fuoco o la pace'' spiega.
''Ad occuparsi della loro distribuzione sarà l’associazione Pro Infanzia con la quale siamo in contatto e che conosce le esigenze anche dei piccoli villaggi. Infatti, gli aiuti non saranno distribuiti solo nella città di Chernikov, ma anche nei centri minori del territorio nei quali è difficile arrivare, Pro Infanzia è in contatto con i servizi sociali e conosce le esigenze specifiche'' chiarisce Crippa.
''Noi – aggiunge – continueremo per quanto possibile a dare il nostro supporto e continueremo la nostra attività come abbiamo sempre fatto in questi anni''. Da questo punto di vista, sul versante delle nuove iniziative, Cassago Chiama Chernobyl pensa, entro breve, di dare il via alla preparazione di un ''nuovo progetto di accoglienza dei bambini ucraini nel nostro territorio''.
''E ‘importante offrire questa opportunità anche se per pochi mesi. Questo permette a loro di trascorrere un po’ di tempo in tranquillità e serenità lontano dalla guerra. Si tratta di un sollievo anche per le famiglie ucraine che sanno di avere i loro figli al sicuro in Italia, lontano dal conflitto. Faremo il possibile per continuare ad aiutare l’Ucraina'' assicura il responsabile di Cassago Chiama Chernobyl.
Un impegno che è valso i ringraziamenti delle associazioni ucraine con le quali Cassago Chiama Cernobyl è in contatto, ma è valso anche il ringraziamento ufficiale del Consolato Generale d’Ucraina a Milano con il quale l’associazione intrattiene relazioni.
L.A.