Falsi certificati per patenti: quattro condanne e un'assoluzione
Si è concluso con quattro condanne e una assoluzione il processo relativo a falsi certificati di residenza prodotti per cittadini albanesi, per consentire loro di ottenere la patente di guida.
La vicenda, iniziata nel 2017 da una operazione della polizia Stradale di Lecco su segnalazione della motorizzazione per pratiche sospette, ha visto alcuni imputati patteggiare e altri optare per il rito ordinario conclusosi questa mattina in Tribunale a Lecco davanti al giudice Gianluca Piantadosi, vice procuratore onorario Mattia Mascaro.
Il principale imputato, B.G., per uno dei capi di imputazione ha avuto una condanna in linea con quella richiesta dalla pubblica accusa (3 anni e 2 mesi di reclusione e 2.200 euro di multa oltre al pagamento delle spese processuali) mentre per un altro è stato assolto. All’uomo si rivolgevano persone che avevano bisogno di convertire la patente extracee in europea e lui procurava i documenti, facendo poi da intermediario con un’autoscuola del casatese dove una impiegata, per prima, visionando le carte aveva rilevato delle anomalie.
Violazione del testo unico in materia di documentazione amministrativa, falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie o di altri, ricettazione, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in certificati o autorizzazioni amministrative, falsità materiale commessa dal privato sono i principali capi di accusa contestati agli imputati.
Condanna a un anno, pena sospesa e non menzione al casellario, per A.K., T.C., X.M. mentre assoluzione perché il fatto non sussiste per J.S.
La vicenda, iniziata nel 2017 da una operazione della polizia Stradale di Lecco su segnalazione della motorizzazione per pratiche sospette, ha visto alcuni imputati patteggiare e altri optare per il rito ordinario conclusosi questa mattina in Tribunale a Lecco davanti al giudice Gianluca Piantadosi, vice procuratore onorario Mattia Mascaro.
Il principale imputato, B.G., per uno dei capi di imputazione ha avuto una condanna in linea con quella richiesta dalla pubblica accusa (3 anni e 2 mesi di reclusione e 2.200 euro di multa oltre al pagamento delle spese processuali) mentre per un altro è stato assolto. All’uomo si rivolgevano persone che avevano bisogno di convertire la patente extracee in europea e lui procurava i documenti, facendo poi da intermediario con un’autoscuola del casatese dove una impiegata, per prima, visionando le carte aveva rilevato delle anomalie.
Violazione del testo unico in materia di documentazione amministrativa, falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie o di altri, ricettazione, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in certificati o autorizzazioni amministrative, falsità materiale commessa dal privato sono i principali capi di accusa contestati agli imputati.
Condanna a un anno, pena sospesa e non menzione al casellario, per A.K., T.C., X.M. mentre assoluzione perché il fatto non sussiste per J.S.
S.V.