V.Greppi: Musica Antimafia per riflettere. Ospite Capone
"Oggi possiamo descrivere le mafie con tre aggettivi: imprenditoriali, tecnologiche, transnazionali. Sono mafie che operano nel mondo dell’impresa, dagli appalti all’alta finanza''.
Dalle parole di Don Luigi Ciotti è partita "Musica Antimafia 2024", evento organizzato dal Consorzio Brianteo Villa Greppi in occasione della Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie, in collaborazione con Atonga e Patatrac.
"Parlare oggi di mafia significa far capire soprattutto ai giovani che sono passati i momenti delle stragi. Oggi la mafia "non fa scrusciu", è insinuata nel tessuto produttivo ed è quindi ancor più pericolosa. Ecco perché oggi abbiamo invitato Maurizio Capone, impegnato da anni nella lotta alla criminalità e al degrado ambientale attraverso la musica".
Al termine della presentazione curata dalla presidentessa del Consorzio Lucia Urbano e di Alessio Colombo di Atonga, Maurizio Capone ha condotto tutti i presenti in un viaggio alla scoperta della sua musica, in cui oggetti abbandonati e veri e propri rifiuti ritrovano dignità e senso come potenti strumenti musicali. Dalla scopa elettrica alla vaschetta del gelato-arpa fino ad arrivare al "bi-dè", secchio di plastica ritrovato in spiaggia e trasformato in un tamburo.
Le canzoni di Capone parlano di persone che grazie all'arte e alla cultura si riscattano, un po' come fanno gli strumenti nelle sue mani. Numerosi sono stati i riferimenti alla sua Napoli, agli scugnizzi di Scampia con cui Capone lavora da più di 30 anni e alla cultura del "boss" tanto difficile da estirpare nelle nuove generazioni.
Prima del concerto l'associazione Patatrac ha organizzato un aperitivo i cui proventi sono stati destinati interamente a un progetto di Caritas Ambrosiana, come ha spiegato il presidente Maicol Rigamonti prima dell'inizio del concerto.
Dalle parole di Don Luigi Ciotti è partita "Musica Antimafia 2024", evento organizzato dal Consorzio Brianteo Villa Greppi in occasione della Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie, in collaborazione con Atonga e Patatrac.
"Parlare oggi di mafia significa far capire soprattutto ai giovani che sono passati i momenti delle stragi. Oggi la mafia "non fa scrusciu", è insinuata nel tessuto produttivo ed è quindi ancor più pericolosa. Ecco perché oggi abbiamo invitato Maurizio Capone, impegnato da anni nella lotta alla criminalità e al degrado ambientale attraverso la musica".
Al termine della presentazione curata dalla presidentessa del Consorzio Lucia Urbano e di Alessio Colombo di Atonga, Maurizio Capone ha condotto tutti i presenti in un viaggio alla scoperta della sua musica, in cui oggetti abbandonati e veri e propri rifiuti ritrovano dignità e senso come potenti strumenti musicali. Dalla scopa elettrica alla vaschetta del gelato-arpa fino ad arrivare al "bi-dè", secchio di plastica ritrovato in spiaggia e trasformato in un tamburo.
Le canzoni di Capone parlano di persone che grazie all'arte e alla cultura si riscattano, un po' come fanno gli strumenti nelle sue mani. Numerosi sono stati i riferimenti alla sua Napoli, agli scugnizzi di Scampia con cui Capone lavora da più di 30 anni e alla cultura del "boss" tanto difficile da estirpare nelle nuove generazioni.
Prima del concerto l'associazione Patatrac ha organizzato un aperitivo i cui proventi sono stati destinati interamente a un progetto di Caritas Ambrosiana, come ha spiegato il presidente Maicol Rigamonti prima dell'inizio del concerto.
Contributo fotografico: Riccardo Graffeo