Abbandonare i rifiuti è reato
Per rendersi conto di quanto l’intervento fosse necessario, urgente così come non più derogabile basta guardarsi intorno. Infatti non ci sono prati, boschi, bordi di strade nonché valloni quasi irraggiungibili che non abbiano ormai il loro quasi ordinario corollario di rifiuti abbandonati. Un’immagine che rimanda ad un senso di spregio e sfregio dell’ambiente dando una idea di trascuratezza e di offesa alla bellezza del nostro territorio.
Se non si fosse ancora intuito, stiamo parlando dell’abbandono di rifiuti che, da qualche mese, ha conseguenze penali anche per i privati e questo, grazie alle modifiche contenute nel decreto legge n°105 del10/08/2023 e recentemente convertito nella legge n°137 del 9/10/2023. Il provvedimento inasprisce le disposizioni nei confronti di quel malcostume ormai diffuso e tipicamente italico dell’abbandonare rifiuti nell’ambiente.
Per capirci meglio: prima di questa norma, il reato penale era commesso solo se una batteria di un’auto veniva abbandonata in un prato da un professionista/meccanico/partita iva. Se la stessa batteria fosse stata abbandonata da un privato sarebbe stato semplice abbandono di rifiuti con la conseguente sanzione pecuniaria amministrativa a sanare l’illecito amministrativo. Naturalmente con gli esempi, grazie anche e soprattutto ad arroganza, ignoranza e maleducazione, potremmo andare avanti praticamente all’infinito ma era solo per dare un’idea. La norma entrata in vigore nei mesi scorsi modifica la tipologia di sanzione a carico, appunto dei privati assoggettati ora ad una ammenda con conseguenze penali e sulla fedina. La legge riguarda tutti i rifiuti compresi quelli che “intanto marciscono” e abbandonati proprio per questo in boschi e prati. Si ricorda che si ha l’obbligo di legge di conferire i propri rifiuti ai canali dedicati quali piattaforma ecologica o raccolta differenziata porta a porta.
L’ambiente ringrazia.
Se non si fosse ancora intuito, stiamo parlando dell’abbandono di rifiuti che, da qualche mese, ha conseguenze penali anche per i privati e questo, grazie alle modifiche contenute nel decreto legge n°105 del10/08/2023 e recentemente convertito nella legge n°137 del 9/10/2023. Il provvedimento inasprisce le disposizioni nei confronti di quel malcostume ormai diffuso e tipicamente italico dell’abbandonare rifiuti nell’ambiente.
Per capirci meglio: prima di questa norma, il reato penale era commesso solo se una batteria di un’auto veniva abbandonata in un prato da un professionista/meccanico/partita iva. Se la stessa batteria fosse stata abbandonata da un privato sarebbe stato semplice abbandono di rifiuti con la conseguente sanzione pecuniaria amministrativa a sanare l’illecito amministrativo. Naturalmente con gli esempi, grazie anche e soprattutto ad arroganza, ignoranza e maleducazione, potremmo andare avanti praticamente all’infinito ma era solo per dare un’idea. La norma entrata in vigore nei mesi scorsi modifica la tipologia di sanzione a carico, appunto dei privati assoggettati ora ad una ammenda con conseguenze penali e sulla fedina. La legge riguarda tutti i rifiuti compresi quelli che “intanto marciscono” e abbandonati proprio per questo in boschi e prati. Si ricorda che si ha l’obbligo di legge di conferire i propri rifiuti ai canali dedicati quali piattaforma ecologica o raccolta differenziata porta a porta.
L’ambiente ringrazia.
Associazione Monte di Brianza