Colle B.za: presentato il nuovo piano di emergenza di Protezione Civile
I fattori di rischio idrogeologici e i rischi legati a incendi boschivi sono le due problematiche principali che interessano il territorio comunale di Colle Brianza. Due elementi posti al centro del nuovo piano d’emergenza comunale elaborato in collaborazione con la Protezione Civile e presentato nella serata martedì 9 aprile presso la sala consiliare del municipio.
Davanti ad alcuni cittadini interessati e a una folta rappresentanza dei volontari collesi di Protezione Civile, il geologo Gabriele Perego ha illustrato i dettagli del piano. Un documento che ha superato il precedente – risalente al 2010 – revisionandolo in base al nuovo regolamento specifico emesso da Regione Lombardia. Secondo il professionista incaricato risulta essere uno dei primi piani aggiornati fra i comuni della Provincia di Lecco.
Il geologo Perego e i responsabili di Protezione Civile hanno ''scandagliato il territorio'' - come ha ricordato il vicesindaco Ettore Anghileri – per individuarne le criticità. Fra questi, gli incendi boschivi, come evidenziato anche dai fatti di cronaca nell’arco degli anni, rappresentano uno degli elementi di rischio principali.
Il rischio incendi coinvolge, ovviamente, in modo diverso il territorio comunale. Dal punto di vista del piano d’emergenza, nel paese le aree a maggiore rischio sono i nuclei abitati circondati dai boschi, situati sui versanti del Monte di Brianza e con poche vie di accesso. Fra queste aree figurano i centri abitati di: Campsirago, Cagliano, Giovenzana e San Genesio. Il periodo di maggior pericolo è quello invernale quando la vegetazione è secca. All’interno del fattore di rischio legato agli incendi boschivi ad avere un ruolo determinante nel potenziale sviluppo di incendi sono i comportamenti umani scorretti come ha sottolineato il geologo estensore del piano.
Un altro elemento di rischio è rappresentato dalle tipicità idrogeologiche che caratterizzano il territorio. Il versante del Monte di Brianza è caratterizzato da un accumulo di sedimenti di origine glaciale. Uniti alla formazione di strati di terreno argilloso, impermeabile all’acqua. In questo ambiente, così come possono comparire fonti sorgive, le acque sotterrane scorrendo nei pressi di zone argillose possono causare lo scivolamento a valle dei versanti.
Esattamente il fenomeno che ha innescato il movimento franoso attualmente più problematico, quello individuato in località Scerizzetta. Un’erosione del versante nota da più di 20 anni che interessa il nucleo abitativo presente in quest’area del Monte di Brianza.
Un secondo elemento di criticità, anche se solo potenziale e non attuale, è stato individuato nella strada che attraversa il versante della collina partendo dalla località Nava per giungere fino a Campsirago.
Infine, vi è anche un potenziale rischio di carattere idraulico. È legato al torrente Bevera che potrebbe essere interessato da fenomeni di esondazione in concomitanza alle attuali forti precipitazioni estive che manifestano un’intensità molto maggiore rispetto a quanto accadeva in passato.
Il vicesindaco Anghileri che detiene la delega ai lavori pubblici ha ricordato i diversi interventi realizzati negli scorsi anni per mettere in sicurezza alcuni fattori di rischio. A partire dall’intervento di palificazione a sostegno del versante in località Scerizza, con un sistema di incanalamento delle acque, fino all’intervento in località Ravellino per evitare futuri allagamenti del centro abitato.
In caso di emergenza legato a uno di questi fattori di rischio, come ad altri potenziali, il piano redatto prevede una serie di attività operative da parte dei soccorritori, dei volontari di Protezione civile e da parte dei tecnici degli uffici comunali.
Per i cittadini sono, invece, state previste tredici zone in cui possono raggrupparsi in sicurezza, nell’attesa di ricevere istruzioni sul comportamento da mantenere. Tre di queste si trovano in località Ravellino, due lungo Via Lecco e una in Via Ripamonti. Quattro sono state individuate lungo Via Manzoni, due in località Giovenzana, una a Cagliano e una a Campsirago. Infine, altre zone di raggruppamento in caso di emergenza sono state individuate nelle vie: San Nicola, Como, Dante, Lariana, Regina Teodolinda ed Europa. Per rendere chiare ed evidenti queste aree ''di attesa'' nelle prossime settimane i volontari di Protezione Civile installeranno degli appositi cartelli.
Davanti ad alcuni cittadini interessati e a una folta rappresentanza dei volontari collesi di Protezione Civile, il geologo Gabriele Perego ha illustrato i dettagli del piano. Un documento che ha superato il precedente – risalente al 2010 – revisionandolo in base al nuovo regolamento specifico emesso da Regione Lombardia. Secondo il professionista incaricato risulta essere uno dei primi piani aggiornati fra i comuni della Provincia di Lecco.
Il geologo Perego e i responsabili di Protezione Civile hanno ''scandagliato il territorio'' - come ha ricordato il vicesindaco Ettore Anghileri – per individuarne le criticità. Fra questi, gli incendi boschivi, come evidenziato anche dai fatti di cronaca nell’arco degli anni, rappresentano uno degli elementi di rischio principali.
Il rischio incendi coinvolge, ovviamente, in modo diverso il territorio comunale. Dal punto di vista del piano d’emergenza, nel paese le aree a maggiore rischio sono i nuclei abitati circondati dai boschi, situati sui versanti del Monte di Brianza e con poche vie di accesso. Fra queste aree figurano i centri abitati di: Campsirago, Cagliano, Giovenzana e San Genesio. Il periodo di maggior pericolo è quello invernale quando la vegetazione è secca. All’interno del fattore di rischio legato agli incendi boschivi ad avere un ruolo determinante nel potenziale sviluppo di incendi sono i comportamenti umani scorretti come ha sottolineato il geologo estensore del piano.
Un altro elemento di rischio è rappresentato dalle tipicità idrogeologiche che caratterizzano il territorio. Il versante del Monte di Brianza è caratterizzato da un accumulo di sedimenti di origine glaciale. Uniti alla formazione di strati di terreno argilloso, impermeabile all’acqua. In questo ambiente, così come possono comparire fonti sorgive, le acque sotterrane scorrendo nei pressi di zone argillose possono causare lo scivolamento a valle dei versanti.
Esattamente il fenomeno che ha innescato il movimento franoso attualmente più problematico, quello individuato in località Scerizzetta. Un’erosione del versante nota da più di 20 anni che interessa il nucleo abitativo presente in quest’area del Monte di Brianza.
Un secondo elemento di criticità, anche se solo potenziale e non attuale, è stato individuato nella strada che attraversa il versante della collina partendo dalla località Nava per giungere fino a Campsirago.
Infine, vi è anche un potenziale rischio di carattere idraulico. È legato al torrente Bevera che potrebbe essere interessato da fenomeni di esondazione in concomitanza alle attuali forti precipitazioni estive che manifestano un’intensità molto maggiore rispetto a quanto accadeva in passato.
Il vicesindaco Anghileri che detiene la delega ai lavori pubblici ha ricordato i diversi interventi realizzati negli scorsi anni per mettere in sicurezza alcuni fattori di rischio. A partire dall’intervento di palificazione a sostegno del versante in località Scerizza, con un sistema di incanalamento delle acque, fino all’intervento in località Ravellino per evitare futuri allagamenti del centro abitato.
In caso di emergenza legato a uno di questi fattori di rischio, come ad altri potenziali, il piano redatto prevede una serie di attività operative da parte dei soccorritori, dei volontari di Protezione civile e da parte dei tecnici degli uffici comunali.
Per i cittadini sono, invece, state previste tredici zone in cui possono raggrupparsi in sicurezza, nell’attesa di ricevere istruzioni sul comportamento da mantenere. Tre di queste si trovano in località Ravellino, due lungo Via Lecco e una in Via Ripamonti. Quattro sono state individuate lungo Via Manzoni, due in località Giovenzana, una a Cagliano e una a Campsirago. Infine, altre zone di raggruppamento in caso di emergenza sono state individuate nelle vie: San Nicola, Como, Dante, Lariana, Regina Teodolinda ed Europa. Per rendere chiare ed evidenti queste aree ''di attesa'' nelle prossime settimane i volontari di Protezione Civile installeranno degli appositi cartelli.
L.A.