Lavori sulle sponde del lago a Eupilio: intervento sostenibile nel pieno rispetto dell’habitat
Con riferimento alle dichiarazioni di alcune associazioni ambientaliste del territorio e ad articoli apparsi, in merito ai lavori effettuati sulle sponde del Lago di Pusiano in località Eupilio il Parco Regionale della Valle del Lambro, ente che ha commissionato l’intervento, intende fare chiarezza.
I lavori, finanziati da Regione Lombardia, sono stati approvati in sede di Conferenza dei Servizi con parere favorevole di tutti gli Enti invitati, allo scopo di liberare la foce del torrente Lambrone da oltre 16mila metri cubi di materiale, che si sono depositati in oltre 10 anni di piene del fiume Lambro. Si tratta di depositi che nel tempo sono arrivati a rappresentare una vera e propria ostruzione al corso dell’acqua. Il progetto, pertanto, ha previsto lo spostamento di tale ghiaia per il ripristino della totale sicurezza.
Il riposizionamento - Per la rimozione di un quantitativo di detriti così importante è stato vagliato in un primo momento il trasporto alla Cava di Brenno, sito di conferimento delle terre da scavo di Regione Lombardia, gestito dal Parco stesso. I costi di trasporto e conferimento ed il finanziamento disponibile per il progetto avrebbero però consentito lo spostamento di soli 8mila metri cubi di ghiaia, lasciando il 50% del materiale in loco. Inoltre la movimentazione avrebbe costretto a 800 viaggi di automezzi dal lago verso la Cava di Brenno. Per questo si è optato per il ripascimento delle sponde, ovvero il riposizionamento delle terre in oggetto lungo le sponde del lago di Pusiano. Un’operazione effettuata nel massimo rispetto dei periodi migliori per gli habitat del luogo e soprattutto con l’obiettivo di mantenere la “spiaggia” sotto la quota di piena ordinaria del lago.
Come sottolinea Marco Ciceri, presidente del Parco Regionale della Valle del Lambro, il lago ha già ripreso i propri spazi, come del resto previsto. Non solo: una delle prescrizioni per la tutela degli habitat era quella di concludere i lavori entro la primavera e malgrado uno degli inverni più piovosi degli ultimi 80 anni l’intervento si è concluso entro il 20 marzo, ultimo giorno di inverno.
Il Parco precisa inoltre che nel progetto non è prevista la realizzazione di una pista ciclopedonale.
Se il Parco avesse voluto realizzarla, lo avrebbe necessariamente indicato e, in sede di intervento, avrebbe scelto un fondo idoneo e non l’utilizzo di ghiaia. Inoltre si sarebbe optato per una realizzazione al di sopra della piena ordinaria del Lago di Pusiano. Ci auguriamo che tali precisazioni possano aiutare a chiarire meglio il progetto per chiudere così polemiche generate da osservazioni e informazioni non coerenti con quanto realizzato.
I lavori, finanziati da Regione Lombardia, sono stati approvati in sede di Conferenza dei Servizi con parere favorevole di tutti gli Enti invitati, allo scopo di liberare la foce del torrente Lambrone da oltre 16mila metri cubi di materiale, che si sono depositati in oltre 10 anni di piene del fiume Lambro. Si tratta di depositi che nel tempo sono arrivati a rappresentare una vera e propria ostruzione al corso dell’acqua. Il progetto, pertanto, ha previsto lo spostamento di tale ghiaia per il ripristino della totale sicurezza.
Il riposizionamento - Per la rimozione di un quantitativo di detriti così importante è stato vagliato in un primo momento il trasporto alla Cava di Brenno, sito di conferimento delle terre da scavo di Regione Lombardia, gestito dal Parco stesso. I costi di trasporto e conferimento ed il finanziamento disponibile per il progetto avrebbero però consentito lo spostamento di soli 8mila metri cubi di ghiaia, lasciando il 50% del materiale in loco. Inoltre la movimentazione avrebbe costretto a 800 viaggi di automezzi dal lago verso la Cava di Brenno. Per questo si è optato per il ripascimento delle sponde, ovvero il riposizionamento delle terre in oggetto lungo le sponde del lago di Pusiano. Un’operazione effettuata nel massimo rispetto dei periodi migliori per gli habitat del luogo e soprattutto con l’obiettivo di mantenere la “spiaggia” sotto la quota di piena ordinaria del lago.
Come sottolinea Marco Ciceri, presidente del Parco Regionale della Valle del Lambro, il lago ha già ripreso i propri spazi, come del resto previsto. Non solo: una delle prescrizioni per la tutela degli habitat era quella di concludere i lavori entro la primavera e malgrado uno degli inverni più piovosi degli ultimi 80 anni l’intervento si è concluso entro il 20 marzo, ultimo giorno di inverno.
Il Parco precisa inoltre che nel progetto non è prevista la realizzazione di una pista ciclopedonale.
Se il Parco avesse voluto realizzarla, lo avrebbe necessariamente indicato e, in sede di intervento, avrebbe scelto un fondo idoneo e non l’utilizzo di ghiaia. Inoltre si sarebbe optato per una realizzazione al di sopra della piena ordinaria del Lago di Pusiano. Ci auguriamo che tali precisazioni possano aiutare a chiarire meglio il progetto per chiudere così polemiche generate da osservazioni e informazioni non coerenti con quanto realizzato.
Parco Regionale della Valle del Lambro