Oggiono: educazione alla lettura dalla scuola infanzia alle superiori
Una panoramica sull’educazione alla lettura dei ragazzi e sui progetti che alle scuole di ogni ordine e grado vengono portati avanti per incentivare l’incontro e accendere la passione verso i libri.
Nel tardo pomeriggio di giovedì 2 maggio, oltre 50 insegnanti, oltre al sindaco di Oggiono Chiara Narciso e all’assessore all’istruzione Giovanni Corti, hanno partecipato a questo percorso di approfondimento che ha coinvolto tutte le scuole del territorio, nella cornice di Villa Sironi. A portare i saluti introduttivi Anna Panzeri, dirigente dell’istituto Vittorio Bachelet di Oggiono.
Un insegnante referente per ciascun grado scolastico ha presentato le iniziative che all’interno dell’istituto vengono portate avanti per l’avvicinamento alla lettura: un grande impegno da parte del corpo docenti e flessibilità per andare incontro ai gusti in continuo e rapido mutamento dei ragazzi.
Marianna Villa docente di italiano e latino al liceo Bachelet, che collabora con l’Università degli Studi di Milano ed è coordinatrice regionale dell’associazione degli italianisti, ha illustrato la tematica sul tema ''nuovi lettori crescono'', presentando le ricerche effettuate negli ultimi anni e indagini all’interno dell’istituto di Oggiono.
''I ragazzi giovani oggi leggono, ma non la carta: solo il digitale – ha spiegato la professoressa – Sul digitale non ci sono prodotti che si leggono e basta, ma coinvolgono più canali (testo scritto, audio) e questo influisce sulla connessione tra occhi e cervello. Il dispositivo varia la lettura, ma ancora non si sa come quantificare queste interferenze. Tre aspetti sono sicuri: l’esposizione a soli testi digitali non è sufficiente ad avere una conoscenza profonda; è confermata la cosiddetta ''inferiorità dello schermo'' (se dobbiamo leggere testi complessi in digitale facciamo fatica a cogliere le informazioni); la superficialità, la scarsa autoregolazione vengono poi trasferite su carta''.
Da un’indagine emergono poi altri dati interessanti sul fenomeno tra i ragazzi: il 66% usa Internet durante la lettura e questo interferisce sulla comprensione del testo; l’86% usa lo smartphone per scrivere e leggere (dalla terza alla quinta superiore c’è un aumento esponenziale di compiti fatti direttamente al cellulare); il 57% legge di più contenuti con video e musica.
''La sequenza di azioni è cerco, leggo, scrivo e pubblico, quindi la lettura si inserisce in un contesto più ampio – ha sottolineato la docente - Per un ragazzo un messaggio sul telefono ha uno status di testo, è come un contenuto di lettura e il problema della frammentazione è oggi evidente. In un’indagine interna su 419 ragazzi del Bachelet, il 55% si è detto indifferente al fatto che la scuola (attraverso iniziative e progetti proposti) abbia inciso sulla lettura. Quello che abbiamo visto al Bachelet è uguale alla media nazionale del 2023. L’incontro con l’autore da solo non basta, non ha un effetto trasformativo e non produce lettori. Oggi vanno le strategie di lettura, il ritorno sul testo e il ritorno collettivo con una rielaborazione discorsiva''.
Federica Imburgia, coordinatrice ''casa dei bambini'' Campus Molinatto, ha presentato anche esperienze delle scuole dell’infanzia Matteucci e Sironi di Oggiono: ''L’esperienza della lettura coltivata sia dalla prima infanzia è un’esperienza complessa che tocca tante sfere della personalità (relazionali, interattive, emotive e di apprendimento). I punti fondamentali per noi sono: la lettura nella routine creando momenti di piacere, con spazi e tempi dedicati; la lettura come rito all’interno della giornata, anche creando ruoli speciali in condivisione e in autonomia (ad esempio cuscini disposti a cerchio) e una scelta dei libri che deve essere idonea per ogni fascia d’età. Occorre rimettere al centro la lettura come buona pratica nella vita dei bambini perché sviluppa pensiero critico e creativo''. A tale scopo sono stati attivati progetti come il mese della lettura, le visite in biblioteca, le letture all’aria aperta e le letture della buona notte.
In rappresentanza della scuola primaria è intervenuta Maria Grazia Panzeri, docente della scuola primaria di Ello che ha presentato esperienze delle 5 scuole primarie dell’IC di Oggiono. ma è fondamentale l’interazione con tutte le agenzie educative, la famiglia, il territorio. ''Abbiamo fatto alcune ricerche e le università americane sottolineano come leggere aumenta l’intelligenza e l’informatizzazione emotiva. La lettura è il miglior modo per rilassarsi e il nostro intento è trasmetterlo ai bambini. Inoltre, leggere allunga la vita e quindi promuove il benessere, che è una delle parole su cui è fondato il nostro piano dell’offerta formativa. Dal punto di vista cognitivo, migliora la memoria, il ragionamento, la creatività, il bagaglio lessicale. La pratica della lettura viene ritenuta un momento di socializzazione, lettura collettiva e discussione. Altra attività fondamentale è la lettura come reperimento delle informazioni''.
Anche in questo caso ci sono alcuni validi progetti, come ''il giardino dei lettori'': il libro viene letto sia in spazi dedicati a scuola sia nei momenti liberi e, quando ciascun bambino finisce di leggere, la classe viene arricchita con alcuni temi scelti dai bambini (quest’anno le coccinelle) e ciascuno socializza con i compagni quello che ha letto. Un altro progetto è ''ascolTIAMOci'' che consiste nel leggere un testo di un autore in classe da parte dell’insegnante e della bibliotecaria che interviene una volta alla settimana. Si arriva quindi alla ''settimana senza zaino'', durante la quale si propongono laboratori manuali e pratici e le classi più grandi leggono ai compagni più piccoli.
Raffaella David, docente della scuola secondaria dell’IC di Oggiono: ''La secondaria è un anello fondamentale tra la primaria e la scuola superiore e l’esperienza che abbiamo noi insegnanti è che i ragazzi, che in questi tre anni fanno un grande cambiamento, arrivano in fondo ancora entusiasti dalla lettura. Abbiamo due obiettivi: mantenere il piacere della lettura, non spegnerlo e accenderlo in quelli che, per contesto sociale, non leggono i libri. Abbiamo la grande responsabilità di andare là dove ci sono carenze sociali e culturali per sanarle. L’altra finalità, poi, è quella di renderli fruitori autonomi del libro nei luoghi speciali del libro: la biblioteca e la libreria''.
Nella secondaria vengono attuate alcune buone pratiche come la biblioteca di classe gestita dai ragazzi (quest’anno, con la professoressa di tecnologia, gli alunni hanno costruito gli scaffali) e la lettura estiva di un libro identico per tutte le sezioni perché a settembre viene utilizzato per il progetto accoglienza. Validi poi anche il progetto ''a colpi di libro'', il laboratorio teatrale, l’evento ''libri in villa'' e gli incontri con l’autore.
Giovanni Nani, docente biennio al liceo Bachelet, ha spiegato i progetti attivati quest’anno nella scuola secondaria di secondo grado: ''La lettura a scuola viene percepita come un compito al termine del quale arriva una restituzione. Ho quindi deciso di lavorare mettendo al centro non il testo ma l’interazione tra studente e testo, tralasciando analisi dettagliate, la considerazione dello stile e puntare sulla passione, che può portare all’accesso a testi più complessi. L’obiettivo del percorso è creare una comunità di lettori e la lettura non rimane mai qualcosa di personale, individuale ma serve a costruire una relazione''. In un’attività, gli studenti leggevano tre libri a loro scelta e poi facevano la presentazione in classe che era libera, purché mettessero loro stessi in gioco. In un’altra il docente leggeva due racconti ad alta voce e da questo testo i ragazzi dovevano inventare un paio di racconti, basandosi sui personaggi di questi libri e all’interno dei quali si facevano interagire le storie. Infine, un originale approccio all’Iliade e Odissea, pur non valorizzando l’approfondimento analitico sui testi.
Sono state coinvolte nella giornata anche due studentesse che hanno partecipato, con riscontri positivi, al programma CLAVIS: Emma Corrado e Francesca Corti di 4 B liceo linguistico
Spazio infine agli interventi di chi opera nel settore: Maria Rosa Frigerio per la biblioteca di Oggiono e Silvia Ponzoni, coordinatrice del sistema bibliotecario. Oggiono ha ricevuto, per il secondo anno consecutivo, la qualifica di ''città che legge'' per lo svolgimento di politiche pubbliche dedicate alla lettura, rispettando alcuni standard richiesti dall’iniziativa.
Il percorso di curricolo verticale per le scuole ha dimostrato che la lettura è ancora viva e che la scuola educa all’attività: sono cambiati i recettori, i giovani e le modalità con cui fruiscono i testi.
Nel tardo pomeriggio di giovedì 2 maggio, oltre 50 insegnanti, oltre al sindaco di Oggiono Chiara Narciso e all’assessore all’istruzione Giovanni Corti, hanno partecipato a questo percorso di approfondimento che ha coinvolto tutte le scuole del territorio, nella cornice di Villa Sironi. A portare i saluti introduttivi Anna Panzeri, dirigente dell’istituto Vittorio Bachelet di Oggiono.
Un insegnante referente per ciascun grado scolastico ha presentato le iniziative che all’interno dell’istituto vengono portate avanti per l’avvicinamento alla lettura: un grande impegno da parte del corpo docenti e flessibilità per andare incontro ai gusti in continuo e rapido mutamento dei ragazzi.
Marianna Villa docente di italiano e latino al liceo Bachelet, che collabora con l’Università degli Studi di Milano ed è coordinatrice regionale dell’associazione degli italianisti, ha illustrato la tematica sul tema ''nuovi lettori crescono'', presentando le ricerche effettuate negli ultimi anni e indagini all’interno dell’istituto di Oggiono.
''I ragazzi giovani oggi leggono, ma non la carta: solo il digitale – ha spiegato la professoressa – Sul digitale non ci sono prodotti che si leggono e basta, ma coinvolgono più canali (testo scritto, audio) e questo influisce sulla connessione tra occhi e cervello. Il dispositivo varia la lettura, ma ancora non si sa come quantificare queste interferenze. Tre aspetti sono sicuri: l’esposizione a soli testi digitali non è sufficiente ad avere una conoscenza profonda; è confermata la cosiddetta ''inferiorità dello schermo'' (se dobbiamo leggere testi complessi in digitale facciamo fatica a cogliere le informazioni); la superficialità, la scarsa autoregolazione vengono poi trasferite su carta''.
Da un’indagine emergono poi altri dati interessanti sul fenomeno tra i ragazzi: il 66% usa Internet durante la lettura e questo interferisce sulla comprensione del testo; l’86% usa lo smartphone per scrivere e leggere (dalla terza alla quinta superiore c’è un aumento esponenziale di compiti fatti direttamente al cellulare); il 57% legge di più contenuti con video e musica.
''La sequenza di azioni è cerco, leggo, scrivo e pubblico, quindi la lettura si inserisce in un contesto più ampio – ha sottolineato la docente - Per un ragazzo un messaggio sul telefono ha uno status di testo, è come un contenuto di lettura e il problema della frammentazione è oggi evidente. In un’indagine interna su 419 ragazzi del Bachelet, il 55% si è detto indifferente al fatto che la scuola (attraverso iniziative e progetti proposti) abbia inciso sulla lettura. Quello che abbiamo visto al Bachelet è uguale alla media nazionale del 2023. L’incontro con l’autore da solo non basta, non ha un effetto trasformativo e non produce lettori. Oggi vanno le strategie di lettura, il ritorno sul testo e il ritorno collettivo con una rielaborazione discorsiva''.
Federica Imburgia, coordinatrice ''casa dei bambini'' Campus Molinatto, ha presentato anche esperienze delle scuole dell’infanzia Matteucci e Sironi di Oggiono: ''L’esperienza della lettura coltivata sia dalla prima infanzia è un’esperienza complessa che tocca tante sfere della personalità (relazionali, interattive, emotive e di apprendimento). I punti fondamentali per noi sono: la lettura nella routine creando momenti di piacere, con spazi e tempi dedicati; la lettura come rito all’interno della giornata, anche creando ruoli speciali in condivisione e in autonomia (ad esempio cuscini disposti a cerchio) e una scelta dei libri che deve essere idonea per ogni fascia d’età. Occorre rimettere al centro la lettura come buona pratica nella vita dei bambini perché sviluppa pensiero critico e creativo''. A tale scopo sono stati attivati progetti come il mese della lettura, le visite in biblioteca, le letture all’aria aperta e le letture della buona notte.
In rappresentanza della scuola primaria è intervenuta Maria Grazia Panzeri, docente della scuola primaria di Ello che ha presentato esperienze delle 5 scuole primarie dell’IC di Oggiono. ma è fondamentale l’interazione con tutte le agenzie educative, la famiglia, il territorio. ''Abbiamo fatto alcune ricerche e le università americane sottolineano come leggere aumenta l’intelligenza e l’informatizzazione emotiva. La lettura è il miglior modo per rilassarsi e il nostro intento è trasmetterlo ai bambini. Inoltre, leggere allunga la vita e quindi promuove il benessere, che è una delle parole su cui è fondato il nostro piano dell’offerta formativa. Dal punto di vista cognitivo, migliora la memoria, il ragionamento, la creatività, il bagaglio lessicale. La pratica della lettura viene ritenuta un momento di socializzazione, lettura collettiva e discussione. Altra attività fondamentale è la lettura come reperimento delle informazioni''.
Anche in questo caso ci sono alcuni validi progetti, come ''il giardino dei lettori'': il libro viene letto sia in spazi dedicati a scuola sia nei momenti liberi e, quando ciascun bambino finisce di leggere, la classe viene arricchita con alcuni temi scelti dai bambini (quest’anno le coccinelle) e ciascuno socializza con i compagni quello che ha letto. Un altro progetto è ''ascolTIAMOci'' che consiste nel leggere un testo di un autore in classe da parte dell’insegnante e della bibliotecaria che interviene una volta alla settimana. Si arriva quindi alla ''settimana senza zaino'', durante la quale si propongono laboratori manuali e pratici e le classi più grandi leggono ai compagni più piccoli.
Raffaella David, docente della scuola secondaria dell’IC di Oggiono: ''La secondaria è un anello fondamentale tra la primaria e la scuola superiore e l’esperienza che abbiamo noi insegnanti è che i ragazzi, che in questi tre anni fanno un grande cambiamento, arrivano in fondo ancora entusiasti dalla lettura. Abbiamo due obiettivi: mantenere il piacere della lettura, non spegnerlo e accenderlo in quelli che, per contesto sociale, non leggono i libri. Abbiamo la grande responsabilità di andare là dove ci sono carenze sociali e culturali per sanarle. L’altra finalità, poi, è quella di renderli fruitori autonomi del libro nei luoghi speciali del libro: la biblioteca e la libreria''.
Nella secondaria vengono attuate alcune buone pratiche come la biblioteca di classe gestita dai ragazzi (quest’anno, con la professoressa di tecnologia, gli alunni hanno costruito gli scaffali) e la lettura estiva di un libro identico per tutte le sezioni perché a settembre viene utilizzato per il progetto accoglienza. Validi poi anche il progetto ''a colpi di libro'', il laboratorio teatrale, l’evento ''libri in villa'' e gli incontri con l’autore.
Giovanni Nani, docente biennio al liceo Bachelet, ha spiegato i progetti attivati quest’anno nella scuola secondaria di secondo grado: ''La lettura a scuola viene percepita come un compito al termine del quale arriva una restituzione. Ho quindi deciso di lavorare mettendo al centro non il testo ma l’interazione tra studente e testo, tralasciando analisi dettagliate, la considerazione dello stile e puntare sulla passione, che può portare all’accesso a testi più complessi. L’obiettivo del percorso è creare una comunità di lettori e la lettura non rimane mai qualcosa di personale, individuale ma serve a costruire una relazione''. In un’attività, gli studenti leggevano tre libri a loro scelta e poi facevano la presentazione in classe che era libera, purché mettessero loro stessi in gioco. In un’altra il docente leggeva due racconti ad alta voce e da questo testo i ragazzi dovevano inventare un paio di racconti, basandosi sui personaggi di questi libri e all’interno dei quali si facevano interagire le storie. Infine, un originale approccio all’Iliade e Odissea, pur non valorizzando l’approfondimento analitico sui testi.
Sono state coinvolte nella giornata anche due studentesse che hanno partecipato, con riscontri positivi, al programma CLAVIS: Emma Corrado e Francesca Corti di 4 B liceo linguistico
Spazio infine agli interventi di chi opera nel settore: Maria Rosa Frigerio per la biblioteca di Oggiono e Silvia Ponzoni, coordinatrice del sistema bibliotecario. Oggiono ha ricevuto, per il secondo anno consecutivo, la qualifica di ''città che legge'' per lo svolgimento di politiche pubbliche dedicate alla lettura, rispettando alcuni standard richiesti dall’iniziativa.
Il percorso di curricolo verticale per le scuole ha dimostrato che la lettura è ancora viva e che la scuola educa all’attività: sono cambiati i recettori, i giovani e le modalità con cui fruiscono i testi.
M.Mau.