Casatenovo: una partita di calcio all'insegna dell'inclusività
''Un calcio d’inclusione'' era il titolo dell’iniziativa promossa da Edo Is One nella giornata di domenica 5 maggio. Il team dell’Associazione è sceso in campo per una divertente partita amichevole con i bambini della USD Casatese all’insegna dell’inclusività. L’Associazione infatti, nasce dall’amore del padre Francesco per il figlio Edoardo, un bambino con il Disturbo dello spettro autistico, con l’obiettivo di informare e supportare le famiglie e la comunità nell’offrire risposte concrete ai loro bisogni.
''Io per primo mi sono sentito molto solo all’inizio, ero in difficoltà nella gestione della quotidianità e nella comprensione dei bisogni reali del mio bambino. Questa Associazione nasce per cercare di creare una rete sociale che includa i bisogni di questi bambini, rendendoli realmente parte di una comunità'' ha spiegato Francesco, che con quest’obbiettivo ha coinvolto i bambini in un momento di sport e condivisione. L’Associazione è presente sul territorio e nel supporto alle famiglie, crea spazi di dialogo e confronto sul tema, predispone laboratori idonei al supporto riabilitativo e sostiene i genitori nella prima fase di certificazione e visite specialistiche.
''È un progetto che nasce da una casa, dagli occhi meravigliati di un bambino che insegna che non ci sono lenti giuste o sbagliate per guardare il mondo. Lo si può conoscere anche attraverso una bolla di sapone, un mondo di riflessi colorati ma che si lascia attraversare anche dal raggio di sole più flebile. Ed è proprio l’essere quel raggio di sole che scalda, accoglie e riempie'' ha spiegato.
''E’ la seconda partita che viene organizzata, la prima si è tenuta a Lomagna ed ha avuto gran successo. Per questo motivo abbiamo pensato di riproporlo a Casatenovo, dove peraltro qualche giorno fa abbiamo promosso un incontro informativo e di sensibilizzazione proprio su questa tematica con dirigenti, mister e genitori. Siamo contenti di aver riscontrato grande disponibilità da parte del direttore sportivo della squadra, Giuseppe Cardillo, e dei suoi collaboratori'' ha aggiunto, augurandosi che questa possa essere la prima di tante partite sul territorio.
''Auspichiamo che diverse società manifestino la voglia di aprire le porte alla squadra dell’Associazione per rendere lo sport, ed in generale la nostra società, sempre più inclusiva''.
''Io per primo mi sono sentito molto solo all’inizio, ero in difficoltà nella gestione della quotidianità e nella comprensione dei bisogni reali del mio bambino. Questa Associazione nasce per cercare di creare una rete sociale che includa i bisogni di questi bambini, rendendoli realmente parte di una comunità'' ha spiegato Francesco, che con quest’obbiettivo ha coinvolto i bambini in un momento di sport e condivisione. L’Associazione è presente sul territorio e nel supporto alle famiglie, crea spazi di dialogo e confronto sul tema, predispone laboratori idonei al supporto riabilitativo e sostiene i genitori nella prima fase di certificazione e visite specialistiche.
''È un progetto che nasce da una casa, dagli occhi meravigliati di un bambino che insegna che non ci sono lenti giuste o sbagliate per guardare il mondo. Lo si può conoscere anche attraverso una bolla di sapone, un mondo di riflessi colorati ma che si lascia attraversare anche dal raggio di sole più flebile. Ed è proprio l’essere quel raggio di sole che scalda, accoglie e riempie'' ha spiegato.
''E’ la seconda partita che viene organizzata, la prima si è tenuta a Lomagna ed ha avuto gran successo. Per questo motivo abbiamo pensato di riproporlo a Casatenovo, dove peraltro qualche giorno fa abbiamo promosso un incontro informativo e di sensibilizzazione proprio su questa tematica con dirigenti, mister e genitori. Siamo contenti di aver riscontrato grande disponibilità da parte del direttore sportivo della squadra, Giuseppe Cardillo, e dei suoi collaboratori'' ha aggiunto, augurandosi che questa possa essere la prima di tante partite sul territorio.
''Auspichiamo che diverse società manifestino la voglia di aprire le porte alla squadra dell’Associazione per rendere lo sport, ed in generale la nostra società, sempre più inclusiva''.
Sa.A.