Missaglia, festa di S.Vittore: don Emanuele ricorda il 25° di sacerdozio
Basilica di San Vittore gremita di fedeli questa mattina a Missaglia in occasione della festa patronale. In tanti hanno preso parte alla messa delle ore 10.30 celebrata da don Emanuele Colombo. L'attuale parroco di Olgiate, per oltre dieci anni alla guida della pastorale giovanile della comunità, ha infatti ricordato il 25esimo anniversario di ordinazione sacerdotale.
Ad affiancarlo durante la liturgia, c'erano il prevosto don Carlo Pirotta, i suoi predecessori don Bruno Perego e don Albino Mandelli, ma anche don Pietro Beretta, don Eugenio Folcio, don Guido Limonta, don Antonio Caldirola e don Andrea Scaltritti, religiosi originari di Missaglia o che presso la basilica di San Vittore hanno operato durante i rispettivi ministeri sacerdotali.
''Ringraziamo il Signore per il dono della vocazione a don Emanuele'' ha esordito don Carlo subito dopo la conclusione del tradizionale ''rito del faro'', ricordando come gran parte degli anni di sacerdozio dell'ospite della mattinata, siano stati spesi proprio nelle parrocchie di Missaglia.
Una celebrazione solenne quella odierna, alla quale hanno preso parte anche le autorità: dal sindaco Paolo Redaelli accompagnato dal vice Donatella Diacci, al consigliere Bruno Crippa, passando per gli esponenti dell'Associazione Nazionale Carabinieri con sede a Missaglia ''guidati'' dal presidente Antonio Gisonni.
''Abbiamo sempre l'impressione che ci sia dietro qualcosa di brutto quando si dice che bisogna fare la volontà di Dio'' ha esordito don Emanuele nella sua omelia, commentando il brano di Vangelo di cui si era data lettura pochi istanti prima. ''Eppure il Signore non ci manda come pecore fra i lupi per farci sbranare. Il suo intendo è quello di farci comprendere lo stile con il quale vivere''.
Il sacerdote ha fatto quindi riferimento all'immagine di San Vittore che ''deposte le armi, si è messo nelle mani del Signore''.
''Siamo chiamati a vivere facendo nostro il suo stile, fidandoci di lui. Dio non ci ha mai chiesto di affrontare la lotta verso il male da soli. Questa arrendezza e fiducia ci fanno paura, ci sentiamo deboli...eppure è proprio quella la nostra forza. Preservare per essere salvati perchè qualcuno si prende cura di noi'' ha concluso don Emanuele augurando ai fedeli di avere il coraggio ''di abbandondare le armi''.
Una celebrazione intensa che di fatto apre gli appuntamenti organizzati dalla Parrocchia e Comune per festeggiare al meglio la ricorrenza di San Vittore.
Sabato 11 maggio sono previsti uno spettacolo teatrale per bambini alle ore 16 e, a seguire, un mercatino con hobbisti e associazioni e punti ristoro per le vie del centro dalle ore 18 sino alle 23.30, con canti della tradizione brianzola e ballo liscio.
A chiusura degli eventi, la messa solenne celebrata alle ore 10 di domenica 12 maggio in basilica alla presenza di don Stanislao Brivio che ricorderà il 65esimo anniversario di sacerdozio.
Ad affiancarlo durante la liturgia, c'erano il prevosto don Carlo Pirotta, i suoi predecessori don Bruno Perego e don Albino Mandelli, ma anche don Pietro Beretta, don Eugenio Folcio, don Guido Limonta, don Antonio Caldirola e don Andrea Scaltritti, religiosi originari di Missaglia o che presso la basilica di San Vittore hanno operato durante i rispettivi ministeri sacerdotali.
''Ringraziamo il Signore per il dono della vocazione a don Emanuele'' ha esordito don Carlo subito dopo la conclusione del tradizionale ''rito del faro'', ricordando come gran parte degli anni di sacerdozio dell'ospite della mattinata, siano stati spesi proprio nelle parrocchie di Missaglia.
Una celebrazione solenne quella odierna, alla quale hanno preso parte anche le autorità: dal sindaco Paolo Redaelli accompagnato dal vice Donatella Diacci, al consigliere Bruno Crippa, passando per gli esponenti dell'Associazione Nazionale Carabinieri con sede a Missaglia ''guidati'' dal presidente Antonio Gisonni.
''Abbiamo sempre l'impressione che ci sia dietro qualcosa di brutto quando si dice che bisogna fare la volontà di Dio'' ha esordito don Emanuele nella sua omelia, commentando il brano di Vangelo di cui si era data lettura pochi istanti prima. ''Eppure il Signore non ci manda come pecore fra i lupi per farci sbranare. Il suo intendo è quello di farci comprendere lo stile con il quale vivere''.
Il sacerdote ha fatto quindi riferimento all'immagine di San Vittore che ''deposte le armi, si è messo nelle mani del Signore''.
''Siamo chiamati a vivere facendo nostro il suo stile, fidandoci di lui. Dio non ci ha mai chiesto di affrontare la lotta verso il male da soli. Questa arrendezza e fiducia ci fanno paura, ci sentiamo deboli...eppure è proprio quella la nostra forza. Preservare per essere salvati perchè qualcuno si prende cura di noi'' ha concluso don Emanuele augurando ai fedeli di avere il coraggio ''di abbandondare le armi''.
Una celebrazione intensa che di fatto apre gli appuntamenti organizzati dalla Parrocchia e Comune per festeggiare al meglio la ricorrenza di San Vittore.
Sabato 11 maggio sono previsti uno spettacolo teatrale per bambini alle ore 16 e, a seguire, un mercatino con hobbisti e associazioni e punti ristoro per le vie del centro dalle ore 18 sino alle 23.30, con canti della tradizione brianzola e ballo liscio.
A chiusura degli eventi, la messa solenne celebrata alle ore 10 di domenica 12 maggio in basilica alla presenza di don Stanislao Brivio che ricorderà il 65esimo anniversario di sacerdozio.
G.C.