Oggiono: il Velo Club celebra il 50° con la Sanremo-Milano
Il Velo Club di Oggiono ha festeggiato il 50esimo anniversario dalla fondazione con una tappa speciale, da Sanremo a Milano. Ovviamente compiuta in bicicletta, su due ruote. Era il 17 febbraio del 1974 quando alcuni appassionati di ciclismo oggionese si riunirono per dare vita all’associazione.
A 50 anni di distanza per festeggiare l’anniversario alcuni iscritti si sono recati nella città ligure, per poi compiere un viaggio in bicicletta a ritroso, fino a tornare a casa. Un percorso, Sanremo-Oggiono, che non è stato scelto in modo casuale e compiuto con una speciale maglietta celebrativa del 50esimo anniversario.
Nel 1999, infatti, i ciclisti del Velo Club, per festeggiare l’allora 25esimo anniversario dalla fondazione, erano partiti in bicicletta da Oggiono alla volta di Sanremo. La decisione di ripercorrere lo stesso percorso – a 25 anni di distanza – ma, in direzione opposta, è stata un’occasione per celebrare la continuità della storia dell’associazione ciclistica.
Un percorso compiuto in bicicletta, suddiviso in due tappe, ed effettuato sulle strade della Milano-Sanremo, gara classica per eccellenza del ciclismo professionista. Una prima tappa con partenza dalla città ligure nella mattinata di sabato 11 maggio e arrivo a Gavi in provincia di Alessandria. Luogo dove il gruppo del Velo Club, composto da una ventina di ciclisti, è giunto dopo aver percorso circa 186 chilometri e 1800 metri di dislivello. Nella seconda tappa, nella giornata di domenica, i ciclisti del Velo Club sono ritornati in sella a Gavi e si sono diretti verso Oggiono, passando anche da Milano, luogo di partenza della classicissima di fine inverno.
Un percorso di ritorno che ha visto il gruppo del Velo Club attraversare Pavia e fermarsi nella città per una foto ricordo nei pressi del Ponte Coperto. Luogo dal quale hanno ripreso a pedalare fino a raggiungere Piazza Duomo a Milano dove si sono concessi un’altra foto di gruppo per ricordare lo speciale percorso compiuto in occasione del 50esimo anniversario dell’associazione. Una nuova risalita in sella e un’ultima fatica ha riportato il gruppo a Oggiono.
Cinquant’anni di attività rappresentano anche un’occasione per fare il punto della storia del Velo Club, ricordando anche i tanti cambiamenti che hanno coinvolto il mondo del ciclismo amatoriale. Daniele Fumagalli che ricopre da 25 anni il ruolo di presidente del Velo Club era presente nel lontano 1974 quando l’associazione venne fondata su idea di Franco Pirovano. All’epoca la denominazione assunta fu quella di V.C. Tino Conti, come omaggio al corridore brianzolo. ''Siamo partiti come semplici cicloturisti negli anni Settanta e abbiamo partecipato a molti raduni ciclistici, anche negli anni Ottanta, quando erano molto partecipati'' ricorda Fumagalli riportando alla memoria la vittoria della Coppa Italia per società nel 1980 e ancora nel 1983. Alla fine degli anni Settanta vi fu anche l’esperienza della squadra esordienti, di cui Fumagalli fu direttore sportivo.
''A metà degli anni Novanta si sono diffuse le Gran Fondo e abbiamo partecipato a queste competizioni raggiungendo ottimi risultati. Nel 1999 siamo arrivati primi come società alla Nove Colli di Cesenatico, ottenendo piazzamenti anche alle Gran Fondo, come la Pinarello, la Dolomiti Marathon e diverse altre'' spiega il presidente ripercorrendo la storia di quel periodo.
Nella seconda metà degli anni Duemila il Velo Club cambia nuovamente focus. Si concentra su dei viaggi ciclistici all’estero, con trasferte a Praga in Repubblica Ceca, in Slovenia, Austria, Francia e in Belgio, seguendo la passione per le grandi classiche del ciclismo, con la volontà di percorrere le strade delle corse più iconiche e storiche. Senza tralasciare le tappe in Italia, come nelle città d’arte di Firenze e Roma.
Sono gli anni in cui le attività del Velo Club hanno una svolta importante. Sul finire degli anni Duemila l’associazione accetta la grande scommessa di ridare vita e riorganizzare il Piccolo Giro di Lombardia. Una classica del ciclismo under 23 che conta oltre cento anni di storia ed è stata vinta dai più grandi campioni del ciclismo mondiale. Oggi la competizione, riconosciuta dall'Unione Ciclistica Internazionale, ha assunto la denominazione di Lombardia Under 23 e vede la partecipazione delle più importanti squadre ciclistiche di tutto il mondo. ''E’ il nostro fiore all’occhiello, cerchiamo di portarlo avanti nel migliore dei modi e nel tempo'' spiega Fumagalli annunciando il lavoro per la prossima edizione, la 96esima. ''Puntiamo ad arrivare alla 100esima edizione…e anche oltre''.
A 50 anni di distanza per festeggiare l’anniversario alcuni iscritti si sono recati nella città ligure, per poi compiere un viaggio in bicicletta a ritroso, fino a tornare a casa. Un percorso, Sanremo-Oggiono, che non è stato scelto in modo casuale e compiuto con una speciale maglietta celebrativa del 50esimo anniversario.
Nel 1999, infatti, i ciclisti del Velo Club, per festeggiare l’allora 25esimo anniversario dalla fondazione, erano partiti in bicicletta da Oggiono alla volta di Sanremo. La decisione di ripercorrere lo stesso percorso – a 25 anni di distanza – ma, in direzione opposta, è stata un’occasione per celebrare la continuità della storia dell’associazione ciclistica.
Un percorso compiuto in bicicletta, suddiviso in due tappe, ed effettuato sulle strade della Milano-Sanremo, gara classica per eccellenza del ciclismo professionista. Una prima tappa con partenza dalla città ligure nella mattinata di sabato 11 maggio e arrivo a Gavi in provincia di Alessandria. Luogo dove il gruppo del Velo Club, composto da una ventina di ciclisti, è giunto dopo aver percorso circa 186 chilometri e 1800 metri di dislivello. Nella seconda tappa, nella giornata di domenica, i ciclisti del Velo Club sono ritornati in sella a Gavi e si sono diretti verso Oggiono, passando anche da Milano, luogo di partenza della classicissima di fine inverno.
Un percorso di ritorno che ha visto il gruppo del Velo Club attraversare Pavia e fermarsi nella città per una foto ricordo nei pressi del Ponte Coperto. Luogo dal quale hanno ripreso a pedalare fino a raggiungere Piazza Duomo a Milano dove si sono concessi un’altra foto di gruppo per ricordare lo speciale percorso compiuto in occasione del 50esimo anniversario dell’associazione. Una nuova risalita in sella e un’ultima fatica ha riportato il gruppo a Oggiono.
Cinquant’anni di attività rappresentano anche un’occasione per fare il punto della storia del Velo Club, ricordando anche i tanti cambiamenti che hanno coinvolto il mondo del ciclismo amatoriale. Daniele Fumagalli che ricopre da 25 anni il ruolo di presidente del Velo Club era presente nel lontano 1974 quando l’associazione venne fondata su idea di Franco Pirovano. All’epoca la denominazione assunta fu quella di V.C. Tino Conti, come omaggio al corridore brianzolo. ''Siamo partiti come semplici cicloturisti negli anni Settanta e abbiamo partecipato a molti raduni ciclistici, anche negli anni Ottanta, quando erano molto partecipati'' ricorda Fumagalli riportando alla memoria la vittoria della Coppa Italia per società nel 1980 e ancora nel 1983. Alla fine degli anni Settanta vi fu anche l’esperienza della squadra esordienti, di cui Fumagalli fu direttore sportivo.
''A metà degli anni Novanta si sono diffuse le Gran Fondo e abbiamo partecipato a queste competizioni raggiungendo ottimi risultati. Nel 1999 siamo arrivati primi come società alla Nove Colli di Cesenatico, ottenendo piazzamenti anche alle Gran Fondo, come la Pinarello, la Dolomiti Marathon e diverse altre'' spiega il presidente ripercorrendo la storia di quel periodo.
Nella seconda metà degli anni Duemila il Velo Club cambia nuovamente focus. Si concentra su dei viaggi ciclistici all’estero, con trasferte a Praga in Repubblica Ceca, in Slovenia, Austria, Francia e in Belgio, seguendo la passione per le grandi classiche del ciclismo, con la volontà di percorrere le strade delle corse più iconiche e storiche. Senza tralasciare le tappe in Italia, come nelle città d’arte di Firenze e Roma.
Sono gli anni in cui le attività del Velo Club hanno una svolta importante. Sul finire degli anni Duemila l’associazione accetta la grande scommessa di ridare vita e riorganizzare il Piccolo Giro di Lombardia. Una classica del ciclismo under 23 che conta oltre cento anni di storia ed è stata vinta dai più grandi campioni del ciclismo mondiale. Oggi la competizione, riconosciuta dall'Unione Ciclistica Internazionale, ha assunto la denominazione di Lombardia Under 23 e vede la partecipazione delle più importanti squadre ciclistiche di tutto il mondo. ''E’ il nostro fiore all’occhiello, cerchiamo di portarlo avanti nel migliore dei modi e nel tempo'' spiega Fumagalli annunciando il lavoro per la prossima edizione, la 96esima. ''Puntiamo ad arrivare alla 100esima edizione…e anche oltre''.
L.A.