Monticello/Cortenuova: alla scoperta di storia e curiosità locali grazie a Chiese Aperte
''Buona la prima'' per Chiese Aperte, l'iniziativa promossa dalla Diocesi di Milano per far conoscere le ''perle'' di fede, storia ed arte presenti sul territorio. Nel pomeriggio di sabato 18 maggio è stato infatti possibile visitare due luoghi simbolo di fede e di socialità per la frazione monticellese di Cortenuova: la parrocchiale del SS Redentore e l'oratorio di San Michele.
A condurre i partecipanti in questo itinerario sono state alcune guide d'eccezione: il parroco don Valentino Agostoni accompagnato da alcuni volontari fra cui Luca Rigamonti, ex sindaco e appassionato di storia locale. E' stato infatti l'attuale direttore di Retesalute, ma soprattutto parrocchiano di Cortenuova, ad introdurre la visita, mostrando fra le prime cose il Liber Chronicus, il volume sul quale l'allora prevosto don Luigi Chierichetti annotava le notizie più importanti relative alla vita della comunità. Della chiesa del SS Redentore, risalente ai primi anni del Novecento, sono stati mostrati in particolare gli affreschi sul presbiterio e sulla controfacciata, opera recente di Emiliano Viscardi.
Anche quest'ultimo era presente al pomeriggio, con gli intervenuti che hanno avuto quindi la possibilità di scoprire le modalità di realizzazione delle opere - terminate una decina di anni fa - ma anche l'intento che ha guidato la mano dell'artista. Qualche interessante curiosità è stata inoltre rivelata in merito alle vetrate (in onice egiziano semitrasparente raffiguranti arcangeli e santi) e ai portali della chiesa. Le tre strutture, una centrale più grande in corrispondenza della navata principale e i due laterali più piccole, sono state realizzati in bronzo saldato direttamente dagli artisti Geremia Renzi e Lucia Rosano che non si sono avvalsi del passaggio in fonderia. Quello centrale presenta i simboli del Cristo, rappresentati dalla spiga e dall'uva, mentre le due laterali sono dedicate alla simbologia del giglio, simbolo di purezza e devozione mariana.
All'oratorio di San Michele, primo luogo di culto per i fedeli di Cortenuova, è stata la dottoressa Anna Bartesaghi - giovane cortenuovese neo laureata in storia - a raccontare aneddoti e ad illustrare alcune delle parti salienti dell'edificio, oggi denominato santuario. All'epoca la frazione faceva riferimento alla parrocchia di Besana e la chiesina ad un certo punto venne acquistata dalla famiglia Balestrini che successivamente la donò alla comunità. Da segnalare poi la presenza di un affresco cinquecentesco dedicato alla Madonna della Salute, recentemente restaurato, dal quale nel 2011 venne trafugata una coroncina.
Bartesaghi e Rigamonti hanno anche mostrato la statua in legno presente alla sinistra dell'altare, donata dal besanese Eugenio Corti, venuto a mancare nel 2014; candidato al premio Nobel, l'autore de "Il cavallo rosso" era particolarmente devoto alla figura di San Michele e ha dunque voluto omaggiare il piccolo luogo di fede del comune limitrofo. Gli ultimi lavori di restauro alla chiesina risalgono ai primi anni del 2000 e in quello stesso periodo i volontari dell'Avam donarono due campane.
Parte del gruppo, terminata la visita a Cortenuova, si è spostato a Monticello per ammirare e soprattutto per conoscere dettagli e curiosità legate alla chiesa di Sant'Agata. Qui è stato Renato Ornaghi, appassionato di storia locale e fondatore dell'Associazione Sant'Agostino, a guidare i presenti in un breve ''viaggio'' alla scoperta dell'edificio religioso, che sul finire dell'ottocento venne ampliato, assumendo le sembianze che lo caratterizzano oggi.
Se all'esterno ci si è soffermati sul rosone, sui materiali impiegati per edificare la chiesa e sulla posizione sopraelevata che domina l'intero territorio, una volta dentro Ornaghi ha illustrato le principali opere artistiche conservate nella struttura. Innanzitutto quelle realizzate da Aligi Sassu, il noto artista mancato nel 2000 che a Monticello visse alcuni anni della propria esistenza; l'allora parroco don Natale Panizza gli commissionò la realizzazione di un Cristo risorto sull'abside della chiesa.
Un'opera che in questi decenni è stata in grado di dividere i fedeli, per proporzione delle forme, colori ed espressività. Da segnalare poi le litografie donate dallo stesso artista, rappresentanti le stazioni della Via Crucis. Oltre alle tele presenti sull'altare e a quella relativa alla morte di San Giuseppe che si incontra sulla navata sinistra non appena si varca l'ingresso della chiesa, Ornaghi ha messo in evidenza il legame della Madonna della Cintura (venerata a Monticello e di cui è presente una statua all'interno dello stesso edificio) a Sant'Agostino, che con la madre Santa Monica, dimorò per un certo periodo nella vicina Cassago.
Insomma, una serie di curiosità che hanno reso il pomeriggio estremamente interessante.
L'indomani - domenica 19 maggio - c'è stata la possibilità di visitare nuovamente i due ''gioelli'' di Cortenuova, dove la visita è stata ripetuta; una cinquantina le persone che complessivamente hanno aderito all'inedita proposta. Nella chiesa del SS Redentore si è infine tenuto il concerto del Coro Brianza, esibitosi nella serata di sabato fra gli applausi del pubblico presente, nell'ambito dell'iniziativa ''Note in armonia'' in occasione del mese mariano.
A condurre i partecipanti in questo itinerario sono state alcune guide d'eccezione: il parroco don Valentino Agostoni accompagnato da alcuni volontari fra cui Luca Rigamonti, ex sindaco e appassionato di storia locale. E' stato infatti l'attuale direttore di Retesalute, ma soprattutto parrocchiano di Cortenuova, ad introdurre la visita, mostrando fra le prime cose il Liber Chronicus, il volume sul quale l'allora prevosto don Luigi Chierichetti annotava le notizie più importanti relative alla vita della comunità. Della chiesa del SS Redentore, risalente ai primi anni del Novecento, sono stati mostrati in particolare gli affreschi sul presbiterio e sulla controfacciata, opera recente di Emiliano Viscardi.
Anche quest'ultimo era presente al pomeriggio, con gli intervenuti che hanno avuto quindi la possibilità di scoprire le modalità di realizzazione delle opere - terminate una decina di anni fa - ma anche l'intento che ha guidato la mano dell'artista. Qualche interessante curiosità è stata inoltre rivelata in merito alle vetrate (in onice egiziano semitrasparente raffiguranti arcangeli e santi) e ai portali della chiesa. Le tre strutture, una centrale più grande in corrispondenza della navata principale e i due laterali più piccole, sono state realizzati in bronzo saldato direttamente dagli artisti Geremia Renzi e Lucia Rosano che non si sono avvalsi del passaggio in fonderia. Quello centrale presenta i simboli del Cristo, rappresentati dalla spiga e dall'uva, mentre le due laterali sono dedicate alla simbologia del giglio, simbolo di purezza e devozione mariana.
All'oratorio di San Michele, primo luogo di culto per i fedeli di Cortenuova, è stata la dottoressa Anna Bartesaghi - giovane cortenuovese neo laureata in storia - a raccontare aneddoti e ad illustrare alcune delle parti salienti dell'edificio, oggi denominato santuario. All'epoca la frazione faceva riferimento alla parrocchia di Besana e la chiesina ad un certo punto venne acquistata dalla famiglia Balestrini che successivamente la donò alla comunità. Da segnalare poi la presenza di un affresco cinquecentesco dedicato alla Madonna della Salute, recentemente restaurato, dal quale nel 2011 venne trafugata una coroncina.
Bartesaghi e Rigamonti hanno anche mostrato la statua in legno presente alla sinistra dell'altare, donata dal besanese Eugenio Corti, venuto a mancare nel 2014; candidato al premio Nobel, l'autore de "Il cavallo rosso" era particolarmente devoto alla figura di San Michele e ha dunque voluto omaggiare il piccolo luogo di fede del comune limitrofo. Gli ultimi lavori di restauro alla chiesina risalgono ai primi anni del 2000 e in quello stesso periodo i volontari dell'Avam donarono due campane.
Parte del gruppo, terminata la visita a Cortenuova, si è spostato a Monticello per ammirare e soprattutto per conoscere dettagli e curiosità legate alla chiesa di Sant'Agata. Qui è stato Renato Ornaghi, appassionato di storia locale e fondatore dell'Associazione Sant'Agostino, a guidare i presenti in un breve ''viaggio'' alla scoperta dell'edificio religioso, che sul finire dell'ottocento venne ampliato, assumendo le sembianze che lo caratterizzano oggi.
Se all'esterno ci si è soffermati sul rosone, sui materiali impiegati per edificare la chiesa e sulla posizione sopraelevata che domina l'intero territorio, una volta dentro Ornaghi ha illustrato le principali opere artistiche conservate nella struttura. Innanzitutto quelle realizzate da Aligi Sassu, il noto artista mancato nel 2000 che a Monticello visse alcuni anni della propria esistenza; l'allora parroco don Natale Panizza gli commissionò la realizzazione di un Cristo risorto sull'abside della chiesa.
Un'opera che in questi decenni è stata in grado di dividere i fedeli, per proporzione delle forme, colori ed espressività. Da segnalare poi le litografie donate dallo stesso artista, rappresentanti le stazioni della Via Crucis. Oltre alle tele presenti sull'altare e a quella relativa alla morte di San Giuseppe che si incontra sulla navata sinistra non appena si varca l'ingresso della chiesa, Ornaghi ha messo in evidenza il legame della Madonna della Cintura (venerata a Monticello e di cui è presente una statua all'interno dello stesso edificio) a Sant'Agostino, che con la madre Santa Monica, dimorò per un certo periodo nella vicina Cassago.
Insomma, una serie di curiosità che hanno reso il pomeriggio estremamente interessante.
L'indomani - domenica 19 maggio - c'è stata la possibilità di visitare nuovamente i due ''gioelli'' di Cortenuova, dove la visita è stata ripetuta; una cinquantina le persone che complessivamente hanno aderito all'inedita proposta. Nella chiesa del SS Redentore si è infine tenuto il concerto del Coro Brianza, esibitosi nella serata di sabato fra gli applausi del pubblico presente, nell'ambito dell'iniziativa ''Note in armonia'' in occasione del mese mariano.
G.C.