Casatenovo: stella di David e bandiera ucraina ''spuntano'' sui muri del paese
Due strisce gialle e blu, come i colori dell'Ucraina e accanto la Stella di David, legata invece a Israele. Due Paesi coinvolti in altrettanti (ma distinti) conflitti sanguinosi che vanno avanti ormai da mesi. Sono i simboli apparsi nelle scorse ore sui muri di Casatenovo, realizzati probabilmente dalla stessa mano, in questo momento in fase di identificazione da parte della Polizia Locale.
Dalla rotonda di Crotta passando per Via don Rossi, e ancora Piazza Repubblica, Via Volta in località Rogoredo e Via Manzoni, accanto alla Casa di Riposo Monzini; sono solo alcuni dei luoghi dove a partire dalla prima serata di ieri, sono apparsi i simboli sopra citati, realizzati con della vernice colorata. In alcuni casi accanto al disegno è stata posizionata pure la bandiera in stoffa vera e propria, dell'Ucraina, ma anche il ''nostro'' tricolore.
Ignote le motivazioni che hanno portato l'autore a mettere la sua ''firma'' sui muri casatesi con queste modalità. Alla base del gesto ci potrebbe essere la volontà di invocare il ''cessate il fuoco'', o magari un semplice messaggio di solidarietà nei confronti delle popolazioni messe in ginocchio dal conflitto. Insomma, al momento si tratta soltanto di supposizioni.
Quel che è certo è che tutto ciò non è stato autorizzato. ''Abbiamo dato mandato alla Polizia Locale di visionare il sistema di videosorveglianza'' le parole del sindaco Filippo Galbiati.
Dalla rotonda di Crotta passando per Via don Rossi, e ancora Piazza Repubblica, Via Volta in località Rogoredo e Via Manzoni, accanto alla Casa di Riposo Monzini; sono solo alcuni dei luoghi dove a partire dalla prima serata di ieri, sono apparsi i simboli sopra citati, realizzati con della vernice colorata. In alcuni casi accanto al disegno è stata posizionata pure la bandiera in stoffa vera e propria, dell'Ucraina, ma anche il ''nostro'' tricolore.
Ignote le motivazioni che hanno portato l'autore a mettere la sua ''firma'' sui muri casatesi con queste modalità. Alla base del gesto ci potrebbe essere la volontà di invocare il ''cessate il fuoco'', o magari un semplice messaggio di solidarietà nei confronti delle popolazioni messe in ginocchio dal conflitto. Insomma, al momento si tratta soltanto di supposizioni.
Quel che è certo è che tutto ciò non è stato autorizzato. ''Abbiamo dato mandato alla Polizia Locale di visionare il sistema di videosorveglianza'' le parole del sindaco Filippo Galbiati.