Siamo contrari alla nuova ''tangenzialina'' a Cascinette Nere di Castello Brianza
Il progetto della nuova ''tangenzialina'' in località Cascinette Nere di Castello Brianza rappresenta uno sfregio al territorio.
Siamo in presenza della cementificazione di un'area agricola preziosa dal punto di vista paesaggistico, che verrà sacrificata per fare posto ad un ennesimo nastro di asfalto! Quel territorio non va rovinato coprendolo di asfalto, ma va tutelato dal punto di vista ambientale.
Purtroppo a Castello Brianza sono previste ulteriori ''tangenzialine'' nella zona della Valmara.
Se i problemi sono quelli del passaggio dei veicoli nelle strettoie (a Cascinette Nere, così come in via Roma), la soluzione prioritaria deve essere quella di diminuire il traffico, potenziando il trasporto pubblico. Invece qui si incentiva il traffico delle automobili e dei camion con nuove strade. In definitiva, quelle adottate dal Comune di Castello Brianza e dalla Provincia di Lecco sono scelte sbagliate dal punto di vista urbanistico e viabilistico: non bisogna ragionare solo con la logica dell'asfalto, bisogna evitare ogni nuovo consumo di suolo.
Del resto i segnali del peggioramento della qualità del nostro ambiente sono sotto gli occhi di tutti: basti pensare, per rimanere alle ultime settimane, ad alluvioni e allagamenti che hanno interessato, nel Lecchese, il bacino del torrenti Bevera e Gandaloglio, dovuti anche all'eccessivo consumo di suolo e alla cementificazioni degli argini dei torrenti. Al contrario, con la realizzazione di nuove strade si aumenterà la cementificazione di preziose aree verdi, riducendone la capacità naturale di trattenere le acque, proprietà importante sia in caso di forti piogge che di siccità.
Tutto questo per non parlare degli elevati costi. La sola tangenzialina di Cascinette Nere costerà circa 1 milione di euro di soldi pubblici (col finanziamento della Regione) per realizzare 600 metri di strada: più di 1.500 euro al metro! Poi non si venga a dire che la Regione non ha soldi per la sanità pubblica o per altri interventi indispensabili, anche a difesa del territorio naturale.
Siamo in presenza della cementificazione di un'area agricola preziosa dal punto di vista paesaggistico, che verrà sacrificata per fare posto ad un ennesimo nastro di asfalto! Quel territorio non va rovinato coprendolo di asfalto, ma va tutelato dal punto di vista ambientale.
Purtroppo a Castello Brianza sono previste ulteriori ''tangenzialine'' nella zona della Valmara.
Se i problemi sono quelli del passaggio dei veicoli nelle strettoie (a Cascinette Nere, così come in via Roma), la soluzione prioritaria deve essere quella di diminuire il traffico, potenziando il trasporto pubblico. Invece qui si incentiva il traffico delle automobili e dei camion con nuove strade. In definitiva, quelle adottate dal Comune di Castello Brianza e dalla Provincia di Lecco sono scelte sbagliate dal punto di vista urbanistico e viabilistico: non bisogna ragionare solo con la logica dell'asfalto, bisogna evitare ogni nuovo consumo di suolo.
Del resto i segnali del peggioramento della qualità del nostro ambiente sono sotto gli occhi di tutti: basti pensare, per rimanere alle ultime settimane, ad alluvioni e allagamenti che hanno interessato, nel Lecchese, il bacino del torrenti Bevera e Gandaloglio, dovuti anche all'eccessivo consumo di suolo e alla cementificazioni degli argini dei torrenti. Al contrario, con la realizzazione di nuove strade si aumenterà la cementificazione di preziose aree verdi, riducendone la capacità naturale di trattenere le acque, proprietà importante sia in caso di forti piogge che di siccità.
Tutto questo per non parlare degli elevati costi. La sola tangenzialina di Cascinette Nere costerà circa 1 milione di euro di soldi pubblici (col finanziamento della Regione) per realizzare 600 metri di strada: più di 1.500 euro al metro! Poi non si venga a dire che la Regione non ha soldi per la sanità pubblica o per altri interventi indispensabili, anche a difesa del territorio naturale.
Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente Ilaria Alpi