La poesia di Umberto Colombo/79: il denaro è la trappola

Il vil denaro. Quest’oggi il tema proposto in rubrica è uno tra i più caldi, perché riguarda tutti ed è divisivo. C’è chi ambisce ad averne sempre più, ritenendolo una dimostrazione del proprio successo da sbandierare poi agli occhi di chi non ha accesso alla ricchezza e chi invece, ne rifugge, come fosse un male da cui tenersi alla larga, ben conscio che non è questo a fare un uomo. Sono i due estremi che si incontrano, nelle parole e nei fatti, quando si tocca il tema del denaro.
umberto_colombo.jpg (51 KB)
C’è poi chi, per dirla con i latini, ritiene che ''in medio stat virtus'', ovvero che tutto sta nell’equilibrio e nel saper godere di ciò che si ha. Senza rischiare di cadere nel banale, non sono solo scuole di pensiero, ma vere e proprie filosofie di vita.
Umberto Colombo in merito al tema ci dice: ''Questa settimana parliamo di soldi. I soldi sono solo un va e viene. Passa dall’uno all’altro senza quasi rendercene conto. Però è indice sul valor della nostra vita ma che in sostanza non vale proprio niente. Noi tutti siamo schiavi del suo valore e, per averne, a volte ne facciamo di cotte e di crude o ci limitiamo ad un saggio realismo e cerchiamo di essere tranquilli. Tanto la vita è soltanto un passaggio e il tempo di questa non lo puoi comprare. Quindi il danaro è solo carta che potresti usare anche per scopi igienici, senza che questa particolare stampa pianga la sua sventura''.

La riserva
il soldo il danaro la pecunia e la moneta
sono la trappola del genere umano
si crede nel lor valor e questo allieta
ma è soltanto una giravolta assai malsano
 
tu credi di pagar la cosa al giusto costo
ma questa è aggravata soltanto da balzelli
tutti cercan soltanto di mettertela in quel posto
sì da contar per loro tanti ma tanti schelli
 
è solo carta con la stampa dei signori
il tuo lavoro val soltanto e solo questo
tu cerchi di trovar gli autentici valori
ma resti senza fiato con vuoto il cesto
 
come vedi il gioco del danar è sempre pesto
si fanno imbrogli e guerre per averne dopo
si lascia e si straccia così al vuoto l’uomo onesto
da sempre intrappolato dal valor di scopo
 
il danar e col danar poi avere sempre tutto
ma per averlo non basta il lavorar di schiena
mia nonna mi diceva prima del suo lutto
che l’uom senza danaro l’è sempre brutto
 
Umberto Colombo
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.