Bosisio: salvati 64 rospi e 23 rane in zona Comarcia

Si è concluso anche quest’anno il progetto rospi a Bosisio Parini, per salvare gli anfibi dalla morte. È un contributo della comunità per garantire il mantenimento dell’ecosistema. Il progetto, avviato giovedì 22 marzo e concluso sabato 18 maggio, si è svolto in zona Comarcia, l’area prospiciente il lago di Pusiano che collega il territorio bosisiese a Cesana Brianza. 

L’intervento dell’uomo è fondamentale per la salvaguardia dei rospi. Gli anfibi, infatti, si recano dal bosco al lago per deporre le uova e poi ritornano verso la collina. Per via della carreggiata stradale che taglia il tragitto, gli esemplari sono andati diminuendo negli anni, vittime del traffico veicolare. Per salvarli, ormai dal 2016, viene riproposta con successo l’iniziativa, che si svolge nel periodo a cavallo tra la stagione invernale e primaverile prevedendo la posa di una barriera stabile composta da reti su entrambi i margini della carreggiata stradale. I volontari, che siano cittadini o guardie ecologiche volontarie, accompagnano i rospi nella migrazione, aiutandoli nel loro naturale andirivieni, senza che possano incappare in spiacevoli episodi. Quest’anno ci sono stati 25 volontari coinvolti. 

Il progetto, che mira a far restare gli esemplari sul territorio dove hanno sempre vissuto trovando un ambiente adatto al proprio sviluppo, si dimostra ancora molto frequentato dagli anfibi, anche se i numeri, negli anni, sono cambiati. Il record di rospi trovati, in passato, è stato intorno ai 200 esemplari. Purtroppo, come informano i curatori del progetto, quest’anno c’è stato un importante calo dei rospi ma un interessante incremento delle rane. In totale sono stati trovati 87 rospi, di cui 64 vivi (40 femmine e 24 maschi) e 23 morti. In particolare, sono stati 78 in andata e 9 in ritorno. Tra le femmine vive, è stato trovato un esemplare di smeraldina. Sono state trovate 23 rane, di cui 2 morte. Nel dettaglio, sono 21 rane verdi e 2 rane dalmatine. Inoltre sono stati trovati 3 orbettini e un serpente biacco, purtroppo morto.
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