Valaperta: Fumagalli rimette a nuovo il cippo a ricordo dei quattro partigiani assassinati

''Mio papà ci teneva moltissimo''. Alberto Fumagalli, pensionato residente a Cassina de' Bracchi, sintetizza così le ragioni che lo hanno portato ad impegnarsi nel restauro del cippo posto sulla strada che collega Valaperta a Lomagna, eretto in ricordo dei quattro partigiani uccisi nel 1945.
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Alberto Fumagalli nelle fasi conclusive dell'intervento di sistemazione del cippo

Il 3 gennaio di ogni anno le amministrazioni comunali del territorio si riuniscono per fare memoria dei drammatici fatti che quasi un secolo fa culminarono nella fucilazione di Nazzaro Vitali (24 anni, di Bellano), Natale Beretta (25 anni, di Arcore), Gabriele Colombo (22 anni, di Arcore) e Mario Villa (23 anni, di Biassono). La cerimonia che prende il via con una messa celebrata nella chiesa di San Carlo, si sposta poi dinnanzi al cippo situato fra Via della Resistenza e Via Leonardo da Vinci. Un luogo dal quale ogni giorno transitano migliaia di veicoli (la strada collega il casatese alla tangenziale est), ma carico di significato, che riporta la mente ad una storia ormai lontana ma non per questa ragione da dimenticare.
''Ho chiesto ai comuni la possibilità di sistemarlo'' ci ha detto Fumagalli, che dal mese di aprile si è messo al lavoro, riqualificando poco alla volta il cippo. ''La pioggia di questo periodo ha reso i tempi più lunghi di quanto pensassi inizialmente. Ma ora ho finito'' ha aggiunto, con un sorriso pieno di soddisfazione.
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L'ottantunenne, noto per il suo impegno di volontario a favore di molte realtà del territorio (fra cui Croce Bianca Merate, di cui è stato a lungo autista e soccorritore, ma anche degli Amici di Villa Farina), si è occupato di rimettere completamente a nuovo la struttura muraria ricavata a suo tempo alle spalle del cippo, realizzando poi un basamento per impedire all'acqua proveniente dalla carreggiata di penetrare nell'area in cui si trova il monumento, danneggiandolo. A conclusione degli interventi un pavimento nuovo, posato dal volontario stesso, che si è infine occupato della pulizia del cippo, lucidando le fotografie e la targa che era stata posta nel 2005 e che riporta una citazione del presidente della Repubblica emerito, Sandro Pertini. 
''Mio papà lavorava per il Comune di Milano. E' mancato ormai da tanti anni, ma ricordo che era dalla parte dei partigiani e mi raccontava spesso qualche aneddoto su quanto accaduto qui a Valaperta'' ci ha raccontato Fumagalli, dichiaratosi antifascista convinto, proprio come il genitore.
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''Nutrivo da tempo il desiderio di svolgere questo piccolo lavoro e ora finalmente ce l'ho fatta. Sono sicuro che da lassù, anche lui ne sarà contento. Da mio padre ho ereditato la professione e la voglia di dare il mio contributo alla comunità. Sul divano proprio non riesco a stare'' ci ha raccontato il casatese, che negli anni scorsi si era occupato di un analogo intervento, rimettendo a nuovo il monumento all'esterno del cimitero di Galgiana, che ricorda i caduti nei conflitti mondiali. 
Insomma un bel regalo che Alberto Fumagalli - senza chiedere nulla in cambio - ha fatto alla comunità, alla memoria dei quattro partigiani fucilati ancora nel fiore dell'età e anche a quella dell'amato genitore. Un piccolo gesto, carico però di grande significato.
G.C.
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