Sirtori: festa per il 65° del gruppo Alpini, posata una Pietra d'inciampo in ricordo di Sesana
Una cerimonia molto partecipata quella che si è svolta a Sirtori questa mattina, domenica 9 giugno, in occasione del 65° anniversario del Gruppo Alpini del paese. Fondato nel 1959, il sodalizio ha portato avanti con orgoglio per decenni i valori delle Penne Nere, e la grande affluenza nel corso delle iniziative che si sono svolte nel fine settimana è simbolo dell’affetto che i concittadini provano nei confronti del gruppo.
I festeggiamenti hanno preso il via nella serata di venerdì, proseguendo ieri con musica e servizio di ristorazione presso il centro sportivo Bearzot del paese. Oggi, dunque, le celebrazioni sono entrate nel vivo con la cerimonia alla presenza anche della sezione ANA di Lecco, e dunque del presidente Emiliano Invernizzi, del consigliere nazionale sirtorese Renato Spreafico, del primo cittadino Matteo Rosa e dei vessilli dei gruppi del circondario.
Dopo l’ammassamento, che si è tenuto presso la baita di via Arnigò intorno alle 8.00 di questa mattina, i presenti si sono spostati con un corteo guidato dalla Fanfara Alpina di Asso verso la chiesa del paese intitolata ai SS. Narbore e Felice, dove di lì a poco si sarebbe svolta la Messa presieduta dal parroco don Renato Cameroni.
Nel corso dell’omelia, quest’ultimo ha voluto dedicare un pensiero speciale agli Alpini che “attraverso la loro esperienza sul campo di battaglia hanno compreso quanto sia necessario unirsi per fare del bene per la collettività”.
Come ha spiegato il religioso, infatti, tutti noi dobbiamo quotidianamente cercare di scegliere non solo per il bene personale, ma per quello di tutti: un messaggio speciale che il parroco ha voluto condividere con i fedeli anche in vista delle elezioni europee che si stanno svolgendo in queste ore.
Al termine della Messa, dunque, i presenti si sono spostati in Piazza don Brioschi: ad attenderli la cerimonia in onore ai Caduti e la posa della Pietra d’Inciampo dedicata al sirtorese Pietro Sesana. Proprio quest’ultimo momento ha emozionato molti dei cittadini che hanno partecipato alla giornata di festa, avendo modo di ricordare e onorare l'alpino che fu chiamato per la prima volta alle armi nel 1937. Dopo aver combattuto al fronte, Sesana nel 1943 venne fatto prigioniero e poi deportato in un campo di lavoro forzato nella Germania orientale, rifiutandosi poi di tornare a combattere nel nuovo esercito fascista e morendo tra le mura del lager nel 1944.
Un momento, quello della posa della pietra, molto toccante e caricato di senso anche grazie alle parole del parroco Cameroni, che ha benedetto “tutti coloro che inciampando avranno il desiderio di costruire qualcosa di buono”. Dopo l'onore ai caduti, dunque, a prendere la parola è stato Giancarlo Spreafico, alla guida del sodalizio sirtorese da circa un anno, che ha voluto ringraziare tutte le autorità presenti per l’affetto e il sostegno, così come i tanti gruppi della zona che sono diventati con il tempo amici.
Emozionatissimo, Spreafico ha poi ringraziato la sua famiglia, la moglie e il figlio, che per l’occasione indossava il cappello del nonno (il padre del capogruppo, ndr). “Ho avuto modo di accompagnare alcuni bambini di quarta e quinta elementare a Traves, e molti di loro mi hanno chiesto come si faccia a diventare Alpini: io ho risposto loro che non è necessario indossare il cappello, è sufficiente infatti portare nel cuore i valori che ci contraddistinguono” ha affermato il capogruppo.
Anche il sindaco Rosa ha voluto esprimere la sua gratitudine nei confronti del lavoro portato avanti dalle Penne Nere, che quotidianamente contribuiscono a rendere la comunità un posto migliore. “Per me è un onore oggi essere qui perché voi siete simbolo di coraggio e amore per la Patria. Questa pietra ci ricorderà tutti gli Alpini che non hanno esitato a mettere a repentaglio la loro vita per il Paese”.
Le ultime due autorità intervenute sono state quindi il presidente della sezione di Lecco Invernizzi e il consigliere nazionale Spreafico. Il primo ha voluto rivolgere un pensiero in merito al monumento che troneggia in Piazza Brioschi, definito come una pianta che sta per nascere dalle radici, rappresentate dai tanti caduti. “La nostra associazione è stata capace di essere unita, compatta e graniticamente forte anche in mezzo alle situazioni complesse” ha affermato Invernizzi. “Voglio ringraziare gli Alpini di Sirtori che tengono duro da sessantacinque anni e agiscono per senso del dovere nel rispettare i valori che ci hanno portato fino a questo punto”.
Infine Spreafico ha rivolto un sincero augurio a tutti i suoi concittadini, sottolineando come l’anniversario di oggi non sia un punto d’arrivo ma solo una tappa che stimola a continuare ad impegnarsi. Al termine delle allocuzioni, dunque, il corteo dei presenti guidato dalla Fanfara si è spostato verso il cimitero comunale per un omaggio floreale agli Alpini andati avanti. Poi rinfresco per tutti e “rancio alpino” presso il centro sportivo, per concludere in bellezza una cerimonia davvero sentita dai sirtoresi e non solo.
I festeggiamenti hanno preso il via nella serata di venerdì, proseguendo ieri con musica e servizio di ristorazione presso il centro sportivo Bearzot del paese. Oggi, dunque, le celebrazioni sono entrate nel vivo con la cerimonia alla presenza anche della sezione ANA di Lecco, e dunque del presidente Emiliano Invernizzi, del consigliere nazionale sirtorese Renato Spreafico, del primo cittadino Matteo Rosa e dei vessilli dei gruppi del circondario.
Dopo l’ammassamento, che si è tenuto presso la baita di via Arnigò intorno alle 8.00 di questa mattina, i presenti si sono spostati con un corteo guidato dalla Fanfara Alpina di Asso verso la chiesa del paese intitolata ai SS. Narbore e Felice, dove di lì a poco si sarebbe svolta la Messa presieduta dal parroco don Renato Cameroni.
Nel corso dell’omelia, quest’ultimo ha voluto dedicare un pensiero speciale agli Alpini che “attraverso la loro esperienza sul campo di battaglia hanno compreso quanto sia necessario unirsi per fare del bene per la collettività”.
Come ha spiegato il religioso, infatti, tutti noi dobbiamo quotidianamente cercare di scegliere non solo per il bene personale, ma per quello di tutti: un messaggio speciale che il parroco ha voluto condividere con i fedeli anche in vista delle elezioni europee che si stanno svolgendo in queste ore.
Al termine della Messa, dunque, i presenti si sono spostati in Piazza don Brioschi: ad attenderli la cerimonia in onore ai Caduti e la posa della Pietra d’Inciampo dedicata al sirtorese Pietro Sesana. Proprio quest’ultimo momento ha emozionato molti dei cittadini che hanno partecipato alla giornata di festa, avendo modo di ricordare e onorare l'alpino che fu chiamato per la prima volta alle armi nel 1937. Dopo aver combattuto al fronte, Sesana nel 1943 venne fatto prigioniero e poi deportato in un campo di lavoro forzato nella Germania orientale, rifiutandosi poi di tornare a combattere nel nuovo esercito fascista e morendo tra le mura del lager nel 1944.
Un momento, quello della posa della pietra, molto toccante e caricato di senso anche grazie alle parole del parroco Cameroni, che ha benedetto “tutti coloro che inciampando avranno il desiderio di costruire qualcosa di buono”. Dopo l'onore ai caduti, dunque, a prendere la parola è stato Giancarlo Spreafico, alla guida del sodalizio sirtorese da circa un anno, che ha voluto ringraziare tutte le autorità presenti per l’affetto e il sostegno, così come i tanti gruppi della zona che sono diventati con il tempo amici.
Emozionatissimo, Spreafico ha poi ringraziato la sua famiglia, la moglie e il figlio, che per l’occasione indossava il cappello del nonno (il padre del capogruppo, ndr). “Ho avuto modo di accompagnare alcuni bambini di quarta e quinta elementare a Traves, e molti di loro mi hanno chiesto come si faccia a diventare Alpini: io ho risposto loro che non è necessario indossare il cappello, è sufficiente infatti portare nel cuore i valori che ci contraddistinguono” ha affermato il capogruppo.
Anche il sindaco Rosa ha voluto esprimere la sua gratitudine nei confronti del lavoro portato avanti dalle Penne Nere, che quotidianamente contribuiscono a rendere la comunità un posto migliore. “Per me è un onore oggi essere qui perché voi siete simbolo di coraggio e amore per la Patria. Questa pietra ci ricorderà tutti gli Alpini che non hanno esitato a mettere a repentaglio la loro vita per il Paese”.
Le ultime due autorità intervenute sono state quindi il presidente della sezione di Lecco Invernizzi e il consigliere nazionale Spreafico. Il primo ha voluto rivolgere un pensiero in merito al monumento che troneggia in Piazza Brioschi, definito come una pianta che sta per nascere dalle radici, rappresentate dai tanti caduti. “La nostra associazione è stata capace di essere unita, compatta e graniticamente forte anche in mezzo alle situazioni complesse” ha affermato Invernizzi. “Voglio ringraziare gli Alpini di Sirtori che tengono duro da sessantacinque anni e agiscono per senso del dovere nel rispettare i valori che ci hanno portato fino a questo punto”.
Infine Spreafico ha rivolto un sincero augurio a tutti i suoi concittadini, sottolineando come l’anniversario di oggi non sia un punto d’arrivo ma solo una tappa che stimola a continuare ad impegnarsi. Al termine delle allocuzioni, dunque, il corteo dei presenti guidato dalla Fanfara si è spostato verso il cimitero comunale per un omaggio floreale agli Alpini andati avanti. Poi rinfresco per tutti e “rancio alpino” presso il centro sportivo, per concludere in bellezza una cerimonia davvero sentita dai sirtoresi e non solo.
S.L.F.