Oggiono saluta don William, in partenza per la Valsassina

Una giornata ricca di emozioni per l’ultimo saluto a don William Abbruzzese, prima del suo prossimo trasferimento in Valsassina. Domenica 9 giugno la comunità si è stretta intorno al sacerdote in un momento di festa a partire dal pomeriggio, con le attività ludiche che gli animatori hanno preparato per metterlo alla prova, fino alla celebrazione della messa e ai saluti conclusivi. In questa particolare occasione, i fedeli hanno espresso la loro gratitudine per questo cammino percorso insieme, unito al loro augurio di un futuro ugualmente felice per la nuova veste di parroco, che lo attende. 
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Questa riconoscenza è stata ricambiata anche da don William stesso che, nel corso dell’omelia, ha sottolineato l’importanza di seguire Gesù e di intraprendere sempre la via che porta a Lui.
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''Vorrei ringraziare - ha esordito il sacerdote - consegnandovi tre cose, che esprimono il mio legame al Sacro Cuore di Gesù, da cui è nata la mia vocazione. Proprio nella celebrazione di questo importante evento accadono sempre grandi cambiamenti per me: lo stesso che, nell’estate al termine della prima elementare, Gesù mi ha chiamato. Per questo, cari ragazzi, famiglie e amici qui presenti numerosi, vi voglio consegnare tre cose: la prima Gesù con la speranza che ogni giorno scegliate di amarLo. In questi sette anni, spero di essere riuscito a trasmettere questo messaggio, a volte con gioia, altre con qualche no e fatica; però, il centro è Lui: se si è consapevoli di questo, allora non si deve aver paura di niente''.
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Nel ricordo di queste importanti tappe del suo percorso, un simbolo significativo viene attribuito al tabernacolo, luogo che incarna questa consapevolezza. ''Il tabernacolo - ha ripreso il religioso - sembra quasi caduto di moda, ma è importante pregare: più voglio bene a Gesù, più lo conosco; e più Lo conosco e più desidero amarLo e questo mi dà forza anche nei momenti sia della Parrocchia sia della vita, in cui non è stato facile affrontare alcune situazioni. Per questo, per tutte le comunità pastorali abbiamo creato una piccola cappella: quella porta è sempre aperta perché è brutto dover bussare al prete per poter vedere Gesù. Quindi, nonostante cambino le cose, non smettete di frequentare perché Lui, che è la cosa più importante, rimane e noi siamo qui per Lui''.
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Un’altra considerazione che ha segnato il suo vissuto in questi anni è la riflessione sulla libertà di scelta: ''non smettete di scegliere: questa è libertà. Alcune volte, le decisioni sono difficili perché si è incompresi e danno fastidio. Anche se viene voglia di scegliere la scorciatoia, dobbiamo intraprendere quella difficile: anche in un sentiero di montagna la strada facile non è detto che porti alla meta e può nascondere insidie e pericoli, al contrario di quella più lunga e faticosa''.
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''Bisogna imparare - ha aggiunto - ad avere chiarezza nelle cose e ad allontanare le amicizie che ci impediscono di scegliere. Questa capacità arriva grazie alla preghiera, che manderà un segno che ci indica la cosa giusta, senza violentare la nostra libertà. Da ultimo, vorrei lasciarvi l’immagine di Santa Rita, con l’auspicio di trovare in Lei un’amica''.
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Prendendo come esempio le parrocchie vicine, che hanno diffuso lo spirito di santi che si sono distinti per la loro storia, anche don William ha pensato di lasciare questa figura fondamentale.
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''Vi invito a circondarvi di amici santi, per poter scegliere le cose buone. A questo proposito, ci ispira il motto di Carlo Acutis, che tra un po' verrà proclamato santo: Non io, ma Dio. Con questo spirito, Rita ha vissuto la pace in un periodo di guerra con il dialogo e con il coraggio di compiere alcune scelte. Dietro a questa immagine, troverete una preghiera, che indica il legame al di là delle distanze, in cui si può vivere l’amicizia''
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Con questo semplice, ma prezioso, dono il sacerdote ha ripercorso non solo il suo vissuto, ma anche il filo conduttore della comunità pastorale, che comprende anche Annone ed Ello, lasciando un ricordo del suo passaggio.  
V.I.
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